Loredana Errore: “Bisogna guardare alla luce oltre il buio. Sanremo 2023? Universale”

Loredana Errore omaggia Mia Martini intrepretando "Almeno tu nell'universo" nel suo album "Stelle". Ci racconta di "Amici" e del suo Sanremo

Pubblicato: 2 Febbraio 2023 16:38

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

“Ho avuto la possibilità di cantare Almeno tu nell’universo la prima volta quando, ad Amici, mi venne assegnata – racconta Loredana Errore – era ed è una canzone che amo così come ho amato Mia Martini. Oggi aver avuto la possibilità di ricantarla e inserirla in Stelle mi ha dato un’emozione davvero grande che spero possa arrivare a chi l’ascolta.”

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Loredana Errore rende omaggio alla grande Mia Martini interpretando uno dei suoi brani più famosi, Almeno tu nell’universo, che al Festival di Sanremo del 1989 conquistò il Premio della critica e inserendola all’interno del suo album Stelle accanto ad altri grandissimi successi della musica italiana, Sei nell’anima, La sera dei miracoli, Il mare d’inverno, Miserere, Adesso Tu, Blu celeste, Hai delle isole negli occhi, Nuova Terra, Quando finisce il male.

Come ci racconta la Errore, per lei la musica è sempre stata per il collante tra la Vita e il Cielo. Incoraggiata da tanti piccoli accadimenti è riuscita grazie alla musica a dare una chiave di lettura positiva agli ostacoli della vita che richiedevano uno sforzo maggiore. A noi Loredana ha spiegato il senso profondo che ha per lei Almeno tu nell’universo, ma ci ha anche raccontato della sua esperienza ad Amici nel 2009 e l’idea che si è fatto di Sanremo 2023.

Hai interpretato Almeno tu nell’universo: che significato ha per te questo brano?
Almeno tu nell’universo fu scritto da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio. A portarlo al successo è stata Mia Martini nel 1989 e a distanza di anni la sua immagine che canta questo brano, trasmette ancora tanta emozione, eleganza, è qualcosa che ti tocca l’anima. Da parte mia, ho voluto fare un omaggio a questa grande artista, senza accostarmi a lei, ma partendo da questo universo di cui parla la canzone. Mi sono sempre chiesta come andare alle “stelle”, intese come magnificenza. Se le stelle sono lì da tanto tempo, ci indicano la strada per andare oltre ciò che è tangibile. È questo che mi sono sempre proposta. Almeno tu nell’universo l’ho sempre inteso come il creato, cioè almeno tu nell’universo metti le cose in maniera perfetta o per lo meno in modo da scaldare il cuore, da lasciare viva la speranza che ti fa dire: ‘Domani è un altro giorno, grazie per quello che è andato bene’. Almeno tu nell’universo l’ho sempre inteso come qualcosa che sovrasta la sfera delle cose. E poi ha un legame speciale col modo in cui io intendo la musica. Per me è quell’arte che lega cielo e terra e mi fa sentire come su una mongolfiera permettendomi di volare. È quasi un concetto metafisico, ma per me è proprio questo il senso della musica. La musica non si tocca, è pura emozione. È un viaggio infinito che io naturalmente circoscrivo nel mio mondo, nel mio percorso.

Non a caso hai inserito Almeno tu nell’universo nel tuo album che s’intitola proprio Stelle
Sì certo. Non ho voluto semplicemente rendere omaggio a una grande artista come Mia Martini e una grande canzone. Infatti, con questo album ho ritrovato le mie radici, i miei ascolti, però sempre focalizzandomi nel valore del messaggio, perché secondo me è questo che deve lasciare ogni brano.

Oltre ad Almeno tu nell’universo, il tuo album contiene altre otto “Stelle”: che cosa ti ha guidato nella scelta di questi brani?
Come svela la stessa copertina dell’album, è stata una scelta dettata dalla profondità spirituale e in questo sono stata accompagnata da tutta la mia squadra di lavoro. In ogni caso, potremmo dire che è stata una sfida con me stessa buttandomi su cose che sembrano fuori dal mio mondo. È il caso di Miserere di Zucchero il cui messaggio per me è come una preghiera laica che ci spinge a trovare la forza dentro di noi. Questa è stata la mia prima scelta, vorrei dire da incosciente, e da lì mi sono collegata a Sei nell’anima di Gianna Nannini che ci dà la possibilità di riconoscere l’anima in ogni essere umano. Poi Quando finisce il male, una canzone poco conosciuta di Renato Zero, che ha racchiuso il messaggio di tutto l’album. Questo brano ci dice che quando tu ti affidi al bene e lo ricerchi, ti risponderà senza chiederti nulla in cambio; invece il male ti inganna e tende a riempirci la testa di confusione.

Fonte: Alessandro Dobici
Loredana Errore

Stelle è quindi un album spirituale?
Sì e lo si riconosce da diversi elementi. A cominciare dalla scelta di includere il brano Blu celeste, anche perché il blu indica il colore dell’anima. Il blu torna anche con Quando finisce il mare e vuole indicare che dobbiamo metterci nell’atteggiamento di chi vuole guardare un po’ più in là, per vedere il senso della vita, consapevoli che siamo noi gli artefici delle nostre scelte. Si possono incontrare momenti bui, anche a me è successo, ma bisogna sempre guardare alla luce, ricordandosi sempre di chi si è. Qualsiasi cosa ci accada, sono tutte esperienze che ci devono fortificare. Certo nessuno si salva da solo, per questo dobbiamo circondarci sempre di belle persone.

Dal 2009, quando sei approdata ad Amici, come è cambiato il tuo modo di fare musica?
La musica ha la potenza di metterti sempre a nudo, di prediligere sempre l’istinto, la vita. È questo il modo in cui mi approccio quando ascolto un brano o faccio musica. In certi momenti non sono nemmeno io l’artefice di quello che faccio, nel senso che è la musica che mi cattura e mi fa mettere quella firma. La musica non è mai statica. Il percorso compiuto ad Amici lo sento ancora vicino, è stata l’esperienza che mi ha dato l’imprinting, mi ha fornito la struttura per lavorare con la musica; la formazione che ho ricevuto ad Amici è stata molto alta e mi ha dato molti strumenti. In generale, negli ultimi dieci anni è molto cambiato il modo di interpretare la musica, non solo per me ma anche per chi è passato ad Amici. Il modo di fare musica oggi è molto proiettato a dei luoghi e delle immagini che riflettono di più esigenze consumistiche. Non è una critica, anzi è evidente che ogni espressione artistica è bella e ha un valore. L’importante è che non si perda l’idea che la musica è universalità e che ci deve essere spazio per tutti.

Sei ancora in contatto col mondo di Amici?
Sono da sempre legata a quel mondo da grandissimo affetto. Quell’esperienza è durata solo sei mesi ma è come se fossero stati almeno tre anni. È stata incredibile per una 25enne, l’età che avevo quando ho partecipato ad Amici. È ovvio che le strade col tempo un po’ si dividono. Ma ho sempre una grande ammirazione per Maria De Filippi e spero sempre di poter ritornare nella mia casa, nella casa che mi ha visto nascere artisticamente.

Fonte: Alessandro Dobici
Loredana Errore

Cosa ne pensi del Festival di Sanremo di quest’anno?
Considerando i Big in gara, che comprendono artisti come Giorgia e Anna Oxa, penso che ben rappresenti l’universalità della musica di cui ti parlavo. Non ci sono solo le tendenze del momento, ma c’è un giusto mash up.

Nel 2011 sei salita sul palco dell’Ariston duettando con Anna Tatangelo, hai mai pensato di partecipare alla gara?
Assolutamente, questo è il mio sogno e credo che si avvererà quando sarà tutto ben pronto e saldo.

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