In una società sempre più frenetica e caotica, quella di cambiare vita e abitudini per occuparsi più di se stesse, è diventata una vera e propria ossessione, destinata però a restare confinata in quel cassetto dei desideri chiuso ormai da tempo.
Perché i ritmi sono troppo veloci e disordinati, e per stare al passo con tutto dobbiamo accelerare, senza fermarci mai. Il tempo, da dedicare a noi stesse, è un miraggio, perché di fatto non c’è. O almeno è questa la scusa che ci raccontiamo tutte le volte che rinunciamo al cambiamento, senza aver neanche cominciato. Senza averci provato per davvero.
Francesca Deane, invece lo ha fatto. Ha rinunciato a una vita che all’apparenza le dava tutto ciò che una donna può desiderare. Un ottimo lavoro, una sicurezza e una stabilità, una comfort zone di tutto rispetto, alla quale chiunque si sarebbe aggrappata, che però l’aveva privata della cosa più importante. Della sua felicità.
Chi è Francesca Deane
Della Francesca di ieri sappiamo che ha vissuto per raggiungere traguardi tangibili ed è riuscita a costruire una carriera brillante nel settore finanziario, senza mai perdere di vista gli obiettivi. Ma erano quelli giusti? È questa la domanda che si è posta quando l’insoddisfazione ha iniziato a fare capolino prepotentemente nella sua quotidianità, quando quella sensazione di essere sempre nel posto sbagliato non poteva più essere ignorata.
Così lo ha fatto, ha cambiato la sua vita e quella di centinaia di donne diventando una health e mindset coach, lanciando il progetto Healthy Busy Life per il benessere e la crescita personale che, attraverso percorsi di coaching e corsi online, aiuta a ritrovare la propria direzione ed esprimere il proprio potenziale. Ora ha una missione: aiutare le donne a riorganizzare la propria quotidianità, eliminare i blocchi pratici e mentali che non permettono di mettersi al centro ed esprimere il massimo potenziale per creare una vita di cui essere pienamente fiere.
Abbiamo così intervistato Francesca Deane per conoscere la sua storia, per scoprire il percorso che l’ha portata a essere la donna che è oggi, e per indagare l’ostico territorio dei cambiamenti.
Cambia la tua vita, un’abitudine alla volta
Cambia la tua vita, un’abitudine alla volta, è questa la filosofia di Francesca Deane, è questo il fondamento di quel progetto che ha avviato per continuare quello che iniziato lei qualche anno fa, per aiutare tutte le donne che si sono trovate, a un certo punto della vita, insoddisfatte, infelici e nel posto sbagliato. Ed è forse questa la chiave del successo che ignoriamo quando affrontiamo un cambiamento personale: smettere di correre in lungo e in largo, di pretendere il tutto e il subito, e di muoverci a piccoli passi per raggiungere la meta. Lo abbiamo chiesto a lei, partendo dalla sua storia di cambiamento.
Come è nato tutto quanto?
Ho sentito il bisogno di cambiamento alcuni anni fa, quando nonostante avessi tutto ciò che desideravo, o che almeno credevo di desiderare, mi svegliavo ogni mattina con un senso di mancanza. Vivevo a Londra e avevo una soddisfacente carriera nel settore finanziario. Ero ben pagata e non mi mancava niente, eppure sentivo di non trovarmi nel posto giusto. Quello è stato un campanello d’allarme, e più diventava acuto, meno potevo ignorarlo.
E poi cos’è successo?
A un certo punto c’è stato il risveglio. Ho iniziato a lavorare su me stessa affrontando un percorso di consapevolezza. Sono partita dal lavoro, quello in cui avevo investito tutto, e mi sono chiesta come mai non mi soddisfaceva più. Non potevo ignorare che quello fosse una componente fondamentale della mia vita, e ora del mio malessere. Così mi sono iscritta a un corso di health coaching, ma non ho smesso di lavorare nel settore finanziario. Avevo paura, come tutti, di di lasciare ciò che conoscevo, di affrontare l’ignoto. Complice poi la sindrome dell’impostore che si era impossessata di me. Ma ho messo a tacere la mente, e tutti i suoi timori, affidandomi all’istinto.
Hai usato una parola che mi è piaciuta molto. Quella del “risveglio”. Ti va di descriverci quel momento?
Il risveglio non è stato brusco, né tantomeno immediato, ma è nato dalla consapevolezza di tutto ciò che non volevo più. Non volevo più svegliarmi la mattina e sentirmi insoddisfatta, per esempio, né tanto meno volevo più che la mia vita fosse vincolata dai ritmi degli altri. Desideravo sperimentare qualcosa di creativo, flessibile e anche mutevole. Poi mi sono trasferita a New York e ho deciso di lasciare definitivamente il mio lavoro per dedicarmi a questa nuova e inedita avventura.
Quanto è stato difficile, per te, cambiare?
Molto, non posso mentirti. Ho impiegato quasi un anno per attuare questo grande cambiamento, per fare i conti con questo. Avevo paura di deludere le aspettative degli altri e di fallire, ma ero arrivata a un certo punto della vita in cui sapevo che non potevo più accontentarmi. Così ho scelto di continuare a credere nella mia intuizione, in quello che nasceva da dentro e si muoveva vorticosamente nonostante i dubbi e le difficoltà. Insomma, è stato complicato, ma io definisco questo percorso come un’esperienza molto empowering, che mi ha aiutato a costruire la mia persona e a ridefinire la mia identità.
E poi hai lanciato Healthy Busy Life. Di cosa ti occupi adesso?
Mi sono certificata all’Institute for Integrative Nutrition di New York, e sono diventata health & mindset coach, founder di Healthy Busy Life. La mia missione è quello di aiutare le donne a uscire da quella modalità di sopravvivenza per trovare un nuovo equilibrio sul quale si basa la personale realizzazione. L’obiettivo finale dei percorsi è quello di creare impatto nella propria vita, sia nel piccolo che nel grande. Un passo alla volta però, perché cambiare non vuol dire stravolgere tutto. Il vero cambiamento sta proprio nel percorso, nell’evoluzione che avviene.
Cosa vuol dire per te cambiare?
In primis vuol dire ascoltarsi, trovare il modo di costruire una nuova realtà che permette al nostro potenziale di emergere. Ascoltarci vuol dire capire cosa ci fa davvero stare bene, altrimenti viviamo solo per stare nelle aspettative degli altri. E poi significa mettersi in azione. Fare nostri tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione per attuare una piccola rivoluzione. Cambiare abitudini, creare sistemi che supportino anche i nostri cambiamenti, e chiedere aiuto. Cambiare significa anche definire la nostra identità. Cambiare il mindset, perché quello fa davvero la differenza. Dobbiamo uscire dalla comfort zone, attivarci, diventare resilienti e per farlo abbiamo bisogno del supporto degli altri.
Il supporto degli altri?
Sì, assolutamente. Non dobbiamo avere la pretesa e la presunzione di fare tutto da sole, perché l’aiuto degli altri è fondamentale in questi casi. Attingiamo alle risorse esterne per portarle nella nostra vita e per influenzare, a nostra volta, gli altri. Nei miei percorsi, per esempio, sono fondamentali le community: donne che supportano altre donne, che non giudicano e che esortano al cambiamento.
Parliamo di buoni propositi. Come mai non funzionano mai?
Perché iniziamo con questi obiettivi grandissimi e lontani quando in realtà non sappiamo ancora come affrontare il percorso, ecco perché perdiamo la motivazione immediatamente. Dobbiamo prima inquadrare gli obiettivi e la visione, eliminare quelli che consideriamo ostacoli e creare nuovi sistemi e abitudini. Poi possiamo passare all’azione, ma solo una volta che abbiamo fatto nostra la consapevolezza.
Come si fa davvero a trovare degli obiettivi giusti?
Con la visione, sicuramente, che sia solo nostra e che non sia dettata dalle aspettative o dalle volontà degli altri. Una visione che sappia farci sentire le farfalle nello stomaco. Abbiamo bisogno poi di una chierezza, di intenti e di obiettivi e di uno spazio tutto nuovo che ci permetta di accogliere i cambiamenti. Abbiamo bisogno anche di nuove abitudini, di automatismi che ci facilitino in questo percorso. Di supporto, come ti ho già detto, e anche di un nuovo mindset, più aperto, propositivo e disposto ad accogliere il nuovo.
Quali sono le difficoltà più importanti che si incontrano quando si decide di affrontare un percorso di cambiamento?
L’autosabotaggio è la difficoltà più ricorrente per le donne. Spesso si ha una visione chiara, ma si è così ancorati a ciò che abbiamo che è dura lasciarlo andare. Un’altra difficoltà sta nel perfezionismo, e quindi a quella ricerca di risposte e di sicurezze che si devono avere prima di agire. Ma cercandolo, questo è certo, non si comincia mai. Quello che io faccio, per mettere a tacere le paure e le insicurezze, è quello di spostare il focus dalla perfezione al progresso, dal raggiungimento degli obiettivi, al percorso. E non c’è bisogno di attuare stravolgimenti, possiamo migliorare dell’1%, ogni giorno, per notare poi a fine anno il più grande cambiamento della nostra vita, anche se è avvenuto un passo alla volta.
Dove possono trovarti le nostre lettrici?
Online, sul mio sito web dove è possibile scegliere percorsi di coaching, corsi online e seguire il podcast per il benessere e la crescita personale.