Considerato da sempre il “poeta dell’amore”, Pablo Neruda è uno fra i poeti che ha segnato la letteratura del XX secolo. Le sue frasi celebri, le poesie e gli aforismi hanno emozionato e fatto riflettere milioni di persone. Ancora oggi è impossibile non sentirsi rapiti dalla bellezza dei suoi componimenti.
Politico e militare, Neruda – vero nome Neftali Ricardo Reyes Basoalto – ha conosciuto l’animo umano come nessun altro. Originario di Santiago del Cile, nel 1971 ha ottenuto il Premio Nobel per la Letteratura. Nei suoi scritti scopriamo il mondo, le sfaccettature dell’animo umano e l’intensità di sentimenti che non si possono controllare nè fermare.
Indice
Frasi sull’abbraccio
La magia di un abbraccio è una fra le poesie più famose di Pablo Neruda. Un abbraccio può comunicare tante cose e si può condividere sia nella gioia che nel dolore. Quando due persone si abbracciano avviene uno scambio e una sorta di magia: secondo Neruda le anime si fondono, così tanto che diventa impossibile capire dove inizia una e dove finisce l’altra.
Quanti significati sono celati dietro un abbraccio?
Che cos’è un abbraccio se non comunicare, condividere
e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.
A volte un abbraccio,
quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
fissa quell’istante magico nell’eterno.
Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.
Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.
(La magia di un abbraccio – Pablo Neruda)
Frasi d’amore
Neruda è stato senza dubbio uno fra i poeti più romantici di sempre. Le sue frasi d’amore sanno emozionare e rapire, restituendo la forza e la bellezza di un sentimento intenso e impetuoso come l’amore. Si possono utilizzare per una dedica romantica, per commentare una foto su Instagram di coppia o per dire a qualcuno ciò che si prova.
- Bella, come nella pietra fresca della sorgente, l’acqua apre un ampio lampo di spuma, così è il sorriso del tuo volto, bella.
- Sentire l’amore di quelli che amiamo è il fuoco che alimenta la vita.
- Per il mio cuore basta il tuo petto, per la tua libertà bastano le mie ali. Dalla mia bocca arriverà fino al cielo, ciò ch’era addormentato sulla tua anima.
- Bacio a bacio percorro il tuo piccolo infinito, i tuoi margini, i tuoi fiumi, i tuoi villaggi minuscoli, e il fuoco genitale trasformato in delizia corre per i sottili cammini del sangue fino a precipitarsi come un garofano notturno, fino a essere e non essere che un lampo nell’ombra.
- E da allora sono perché tu sei, e da allora sei, sono e siamo, e per amore sarò, sarai, saremo.
- Morirei per un tuo solo sguardo, un tuo sospiro che profumi d’amore ed una carezza che riscaldi il mio cuore. Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.
- Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l’aria, ma non togliermi il tuo sorriso.
- Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi.
- Amare è così breve, dimenticare così lungo.
- Perché tutto l’amore mi arriva di colpo quando mi sento triste, e ti sento lontana.
Frasi sulla montagna e frasi sul mare
La montagna e il mare sono spesso presenti nelle riflessioni di Neruda, che racconta la bellezza e la forza di questi due elementi naturali, utilizzandoli anche come metafora per parlare della vita.
- Il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole.
- Mi feci tante domande che andai a vivere sulla riva del mare e gettai in acqua le risposte per non litigare con nessuno.
- Se non scali la montagna non ti potrai mai godere il paesaggio.
Frasi sul matrimonio
Pablo Neruda è senza dubbio uno fra gli autori in grado di offrire maggiori fonti d’ispirazione per le frasi sul matrimonio. Non è raro infatti che nelle partecipazioni o nei biglietti d’auguri per gli sposi ci sia una frase del famoso poeta. Le sue citazioni e gli aforismi d’altronde ci raccontano un amore forte e intenso. Sono perfetti pure da usare per un discorso di nozze e per le promesse che gli sposi si scambiano all’altare.
- Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi. Seguimi, compagna, su quest’onda di angoscia. Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole. Tutto ti prendi tu, tutto. E io le intreccio tutte in una collana infinita per le tue mani bianche, dolci come l’uva.
- Che hai, che abbiamo, che ci accade? Ahi il nostro amore è una corda dura che ci lega ferendoci e se vogliamo uscire dalla nostra ferita, separarci, ci stringe un nuovo nodo e ci condanna a dissanguarci e a bruciarci insieme.
- In un bacio, saprai tutto quello che è stato taciuto.
- Saprai che non t’amo e che t’amo perché la vita è in due maniere, la parola è un’ala del silenzio, il fuoco ha una metà di freddo. Io t’amo per cominciare ad amarti, per ricominciare l’infinito, per non cessare d’amarti mai: per questo non t’amo ancora. T’amo e non t’amo come se avessi nelle mie mani le chiavi della gioia e un incerto destino sventurato. Il mio amore ha due vite per amarti. Per questo t’amo quando non t’amo e per questo t’amo quando t’amo.
- Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi. E poiché io ti amo, i pini nel vento vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.
- Solo chi ama senza speranza conosce il vero amore.
- Io andavo per il sentiero, tu venivi per esso, il mio amore cadde tra le tue braccia, il tuo amore tremò nelle mie. Da allora il mio cielo di notte ebbe stelle e per raccoglierle la tua vita si fece fiume.
- Ormai non l’amo più è vero, ma forse l’amo ancora. È così breve l’amore e così lungo l’oblio.
- Oh invadimi con la tua bocca bruciante, indagami, se vuoi, coi tuoi occhi notturni, ma lasciami nel tuo nome navigare e dormire.
- Di notte sogno che tu ed io siamo due piante che son cresciute insieme con radici intrecciate…E che tu conosci la terra e la pioggia come la mia bocca, perché di terra e di pioggia siamo fatti.
- Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.
- Amore, quante strade per arrivare a un bacio, quale errante solitudine prima di arrivare alla tua compagnia.
- Ma non amo i tuoi piedi se non perché camminarono sopra la terra e sopra il vento e sopra l’acqua, fino a che m’incontrarono.
- Mi piaci quando taci perché sei come assente, e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca. Sembra che gli occhi ti sian volati via e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
- Riempiti di me. Desiderami, prosciugami, versami, immolami. Chiedimi. Raccoglimi, contienimi, nascondimi. Voglio esser di qualcuno, voglio esser tuo, è la tua ora. Sono colui che è passato con un salto sulle cose, il fuggitivo, il sofferente.
- Amo l’amore che si suddivide in baci, letto e pane. Amore che può essere eterno e può esser fugace. Amore che vuol liberarsi per tornare ad amare.
- Amo il pezzo di terra che tu sei, perché delle praterie planetarie altra stella non ho. Tu ripeti la moltiplicazione dell’universo.
- L’amore, mentre la vita ci incalza, è solo un’onda più alta fra le onde.
- Chissà se un giorno, guardando negli occhi di chi ti avrà dopo di me cercherai qualcosa che mi appartiene.
- Soffre più chi spera sempre o chi non sperò mai in nulla?
Poesie d’amore brevi di Pablo Neruda
Neruda è famoso soprattutto per le sue poesie d’amore, apprezzate, diffuse e dedicate dagli innamorati. Pochi hanno saputo raccontare l’amore come lui, usando le parole giuste per trasmettere un sentimento difficile da afferrare e cogliere. Le poesie brevi d’amore di Neruda si possono dedicare alla persona che si ama, ma anche imparare a memoria e declamare.
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amore mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchina
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
(Il tuo sorriso)
Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
(Sonetto XVII)
Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo
e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia…
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
(Se saprai starmi vicino)
Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, nè quando nè da dove,
t’amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
(Non t’amo come se fossi rosa di sale)
Ti manderò un bacio con il vento
e so che lo sentirai,
ti volterai senza vedermi ma io sarò li
Siamo fatti della stessa materia
di cui sono fatti i sogni
Vorrei essere una nuvola bianca
in un cielo infinito
per seguirti ovunque e amarti ogni istante
Se sei un sogno non svegliarmi
Vorrei vivere nel tuo respiro
Mentre ti guardo muoio per te
Il tuo sogno sarà di sognare me
Ti amo perché ti vedo riflessa
in tutto quello che c’è di bello
Dimmi dove sei stanotte
ancora nei miei sogni?
Ho sentito una carezza sul viso
arrivare fino al cuore
Vorrei arrivare fino al cielo
e con i raggi del sole scriverti ti amo
Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno
tra i tuoi capelli,
per poter sentire anche da lontano
il tuo profumo!
Vorrei fare con te quello
che la primavera fa con i ciliegi.
(Il bacio)
Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l’alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.
Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell’aitante volto,
voglio mangiare l’ombra fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratúe.
(Ho fame della tua bocca)
Voglio che sappia
una cosa.
Tu sai com’è questo:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne n‚ si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscir dalle mie.
(Se tu mi dimentichi)