Frasi per ricordare una persona speciale morta: le più commoventi e belle

Le frasi per ricordare una persona speciale morta sono profonde e intense, da dedicare ad un amico, un genitore o un amore scomparso

Pubblicato: 19 Maggio 2023 11:48

Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Le frasi per ricordare una persona speciale morta sono intense e commoventi. Il frutto delle riflessioni di poeti e intellettuali che hanno provato a esprimere a parole non solo il dolore della perdita, ma anche la volontà di non dimenticare qualcuno che abbiamo amato profondamente e perso troppo presto.

DiLei ha raccolto citazioni, aforismi e frasi per ricordare una persona speciale morta, dai genitori – fondamentali nella vita di ognuno di noi – agli amici, sino alla persona amata.

Frasi per ricordare una persona amata

Quando una persona che amiamo viene a mancare il dolore è forte e affrontare la perdita non è mai semplice. Ma è importante ricordare una persona amata, per fare tesoro dei momenti trascorsi insieme e di quegli attimi che ci hanno reso felici e che non ce la faranno dimenticare mai.

“L’amore sopporterà tutto; l’amore andrà oltre la morte; l’amore non teme niente.”- Maria Faustina Kowalska

Frasi per ricordare chi non c’è più

Ricordare chi non c’è più è fondamentale per onorare la persona che è venuta a mancare, ma che continua ad essere nei nostri pensieri. Quando chi amiamo scompare la sofferenza è grande e nulla può placarla, poi, con il passare del tempo, il dolore lascia spazio ai ricordi. Un modo per “ingannare” la morte e tenere vivo il ricordo di chi è stato importante per noi.

“Eppure resta che qualcosa è accaduto, forse un niente che è tutto.”- Eugenio Montale

Frasi per ricordare genitori defunti

Accettare la morte di un genitore è sempre difficile e nessuno arriva mai preparato a questo momento. Le frasi per ricordare i genitori defunti sono struggenti e uniche, perfette per esprimere il dolore che si prova, ma anche la volontà di non dimenticare mamma e papà che sono stati essenziali e verso cui si prova un amore difficile da descrivere.

“Piena di te è la curva del silenzio.”- Pablo Neruda

Frasi per persone morte giovani

Quando una persona giovane muore il dolore è ancora più forte, perché si ha la sensazione che la vita di qualcuno si sia interrotta troppo presto. Accettare ciò che è accaduto sembra impossibile e dedicare parole e frasi importanti a chi non c’è più diventa una necessità.

“Non aver paura della morte… Fa meno male della vita!”- Jim Morrison

Lettere e poesie per ricordare una persona speciale

Da sempre la morte e l’amore sono dei temi fondamentali nella letteratura. Non a caso sono tante le lettere e le poesie per ricordare una persona speciale. Parole che arrivano da grandi nomi della letteratura e che raccontano il dolore per la perdita, ma anche sentimenti forti e profondi. Ogni autore offre un modo diverso per riflettere sulla morte, sull’assenza, sull’infinito e sul mistero di ciò che c’è dopo la vita.

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
(La morte non è niente di Henry Scott Holland)

Se io dovessi morire
E tu dovessi vivere
E il tempo gorgogliasse
E il mattino brillasse
E il mezzodì ardesse
Com’è sempre accaduto
Se gli Uccelli costruissero di buonora
E le Api si dessero altrettanto da fare
Ci si potrebbe accomiatare a discrezione
Dalle imprese di quaggiù!
È dolce sapere che i titoli terranno
Quando noi con le Margherite giaceremo
Che il Commercio continuerà
E gli Affari voleranno vivaci
Rende la partenza tranquilla
E mantiene l’anima serena
Che gentiluomini così brillanti
Dirigano la piacevole scena!
(Se dovessi morire di Emily Dickinson)

Vi sono cimiteri solitari,
tombe piene d’ossa senza suono,/se il cuore passa da una galleria/buia,buia,buia,/
come in un naufragio dentro di noi moriamo/come annegando nel cuore/come scivolando dalla pelle all’anima.
[…]
A volte vedo/solo bare a vela/salpare con pallidi defunti, con donne dalle trecce morte
con panettieri bianchi come angeli,/con fanciulle assorte spose di notai,
bare che salgono il fiume verticale dei morti,/ il fiume livido
in su con le vele gonfiate dal suono verticale della morte.
La morte arriva a risuonare
come una scarpa senza piede, un vestito senza uomo,
riesce a bussare come un anello senza pietra né dito,
riesce a gridare senza bocca, né lingua, né gola.
[…]
La morte sta sulle brande;/sui materassi che affondano, sulle coltri nere
vive distesa, e all’improvviso soffia:/soffia un suono oscuro che gonfia le lenzuola;
e ci sono letti che navigano verso un porto/dove sta in attesa vestita da ammiraglio.
(Solo la morte di Pablo Neruda)

Credo che nessuno muoia
credo che l’anima in realtà
divenga un’ombra
e al culmine del suo vagare
si adagi ai piedi
d’un fiore non visto.
Quei fiori gialli
di cui son piene
le campagne
quando fai ritorno a casa
e vorresti che lei
esistesse.
(Credo di Carlo Bramanti)

Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un’acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poiché la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa perché tu mi fai vivere,
perché mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta.
(Elogio alla morte di Alda Merini)

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
(Verrà la morte e avrà i tuoi occhi di Cesare Pavese)

La morte è la curva della strada,
morire è solo non essere visto.
Se ascolto, sento i tuoi passi
esistere come io esisto.
La terra è fatta di cielo.
Non ha nido la menzogna.
Mai nessuno s’è smarrito.
Tutto è verità e passaggio.
(La morte è la curva della strada di Fernando Pessoa)

Molti e molti anni or sono,
in un regno vicino al mare,
viveva una fanciulla che potete chiamare
col nome di Annabel Lee;
aveva quella fanciulla un solo pensiero:
amare ed essere amata da me.

Io fanciullo, e lei fanciulla,
in quel regno vicino al mare:
ma ci amavamo d’amore ch’era altro che amore,
io e la mia Annabel Lee;
di tanto amore i serafini alati del cielo
invidiavano lei e me.

E proprio per questo, molto molto tempo fa,
in quel regno vicino al mare,
uscì un gran vento da una nuvola e raggelò
la mia bella Annabel Lee;
e così giunsero i nobili suoi genitori
e la portarono lontano da me,
per chiuderla dentro una tomba
in quel regno vicino al mare.

Gli angeli, molto meno felici di noi, in cielo,
invidiavano lei e me:
e fu proprio per questo (come sanno tutti
in quel regno vicino al mare),
che, di notte, un gran vento uscì dalle nubi,
raggelò e uccise la mia Annabel Lee.

Ma il nostro amore era molto, molto più saldo
dell’amore dei più vecchi di noi
(e di molti di noi assai più saggi):
né gli angeli, in cielo, lassù,
né i demoni, là sotto, in fondo al mare
mai potranno separare la mia anima
dall’anima di Annabel Lee.

Mai, infatti, la luna risplende ch’io non sogni
la bella Annabel Lee:
né mai sorgono le stelle ch’io non veda
splendere gli occhi della bella Annabel Lee,
e così, per tutta la notte, giaccio a fianco
del mio amore: il mio amore, la mia vita,
la mia sposa, nella sua tomba, là vicino al mare,
nel suo sepolcro, sulla sponda del mare.
(Annabel Lee di Edgar Allan Poe)

“Se ascolto, sento i tuoi passi esistere come io esisto.”- Fernando Pessoa

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