È un inizio con il botto quello della quarta puntata di Temptation Island. Dopo giorni di malessere per il legame che la sua fidanzata Denise ha instaurato con il tentatore Flavio, Marco esplode: corre disperato lungo la spiaggia e chiede a Filippo Bisciglia un falò di confronto immediato. L’aria è tesa, Denise accetta l’invito, ma lo scontro tra i due è inevitabile.
Marco non riesce a digerire i paragoni con Flavio e alcune frasi che ha sentito: “Non pensavo mi ritenessi un immaturo e senza p@”, accusa. Denise si difende: “Non ho detto che non ce le hai, ho detto che io ce le ho. E quando tu mi hai tradita? Non mi hai forse paragonata?”. I toni si fanno accesi. Marco le rinfaccia i video, lei ricorda i suoi like ad altre donne e le lacrime versate in passato. Alla fine, lui prende una decisione che spiazza tutti: Marco lascia il programma da solo. Nemmeno le lacrime di Denise o l’invito di Filippo a riflettere riescono a farlo tornare indietro. “Non ce la faccio, ci sono rimasto troppo di merda. Non credo più a niente”, dice. Si abbracciano, ma le strade sembrano ormai separate.
Ed è proprio Filippo Bisciglia il grande regista emotivo di questo momento. Le sue espressioni durante il falò meritano un premio a parte, dovrebbero scritturarlo come meme vivente, perché ogni suo sguardo è meglio di qualsiasi sottotitolo. Quando qualche fidanzata/o parla, lo guardi in faccia e capisci che il vero pensiero di Filippo è: “Ma che ca@@ stai dicendo?”, ma quello che pronuncia con tono serafico è: “Adesso ti devo fare la domanda di rito, sei sicuro di voler uscire da solo?”. Il contrasto tra ciò che dice e ciò che comunica con gli occhi è arte pura, un Filippo da 10, e la domanda che sorge spontanea è: ma perché non gli affidano anche altri programmi, vista la perfezione con cui tiene in piedi questo?
Ma non finisce qui.
Subito dopo il turbolento falò tra Marco e Denise, arriva un altro colpo di scena: il conduttore mostra a Sonia B. tre video, uno dei quali la lascia senza parole. Nel filmato, il suo fidanzato Simone bacia con trasporto la tentatrice Rebecca, sconvolta e ferita, Sonia non esita: vuole chiudere subito la relazione e chiede un falò di confronto anticipato. Simone accetterà di presentarsi? Filippo la avverte: ha immagini importanti da mostrarle, lei non è sorpresa, ma quando parte il secondo video la realtà supera ogni sospetto. Nella prima clip, Simone flirta in modo esplicito con Rebecca. “Penso che non sia più innamorato di me da un po’, ma gli faccio comodo perché sono una brava persona”, dice Sonia tra le lacrime.
Il colpo di grazia è il secondo video: Simone e Rebecca si chiudono in bagno, con la luce spenta e i microfoni ben accesi. Il limone è così sonoro che lo sentirebbero anche dalla stazione orbitale, Sonia esplode. “È un pezzo di m***a. Mi vergogno di averlo avuto accanto”, urla furiosa. E aggiunge: “Io lo lascerei lì a marcire”. E ora la palla passa a lui. Accetterà il confronto?
Tutti si chiedono quale sia il segreto del successo di Temptation Island. Io una risposta ce l’ho: è l’unico programma che riesce davvero a farmi staccare il cervello. E non solo a me, uomini e donne, ragazzi e ragazze, fidanzati e fidanzate, padri, madri, single, divorziati e pure i nonni: per due ore, ogni estate, mollano tutto. E si tuffano con gioia in questo teatrino dell’amore, della gelosia e dell’orgoglio ferito, e non chiamatelo trash: è un modo per restare sani in un mondo che ogni giorno ci devasta di notizie, un esperimento sociale di cui essere spettatori consapevoli.
Io l’ho iniziato a guardare per caso, come quelle che dicono “ero in un negozio e mi hanno scoperta come modella”. Mi ricordo che ne parlavano ovunque e ho voluto capire, all’inizio mi sembrava una baracconata. Poi? È diventata una droga.
Vi racconto una cosa: lo scorso anno ero in America, nel viaggio più romantico della mia vita. Il 4 luglio, festa dell’Indipendenza, io e mio marito ci siamo risposati a Las Vegas. Bene, la sera, invece dei fuochi d’artificio, ci siamo visti la prima puntata di Temptation Island su Mediaset Infinity. Vi basta?
Il segreto è che funziona. Funziona perché ti fa ridere, ti fa incazzare, ti fa piangere, perché racconta relazioni vere, reazioni vere, ferite vere. Ok, magari con un po’ di stereotipi (la gelosa, il fedifrago, la tentatrice, il guru spirituale da discount), ma sono persone, non personaggi. Non si recita, si vive, e in questo vivere ti ci ritrovi.
Prendiamo il caso di ieri: Denise e Marco, lei accusata di fare gaslighting durante il falò, lui che scappa dal villaggio, ricordando per un attimo Temptation Island spagnolo, con un finale diverso, e soprattutto con un placcaggio diverso, ed un confronto degno di una tragedia shakespeariana. Ma la verità è che Denise era entrata da tradita, si è forse incartata, ha fatto confronti sbagliati, ha giocato con il fuoco e si è bruciata, ma non era meglio direi “Oh Flavio è un gran figo” invece di dire “Lui è un ragazzo deciso a 24 anni fa il calciatore mica il bartender” qualcuno le dica che fare il calciatore non è proprio come salvare il mondo e che tutti i lavori hanno la stessa dignità sociale, dai su Denise hai detto una serie di ca**ate, ricordati che la sincerità paga sempre. Marco l’ha umiliata in passato, e lei ha solo provato a restituire il colpo. Male? Forse. Umano? Sicuro. Adesso incassa e aspetta, vedrai che torna. Se è amore.
Poi c’è il momento clou: il limone nel bagno, Simone e Rebecca, luci spente, audio acceso, ma chi l’ha montata quella scena meriterebbe un David di Donatello (come quasi tutte le scene e le musiche di Temptation). E Sonia B.? Un monologo che ti fa venire voglia di andare lì e dirle “Stai tranquilla andrà tutto bene ti stai salvando dai retta a me”. Tra insulti, pianti, consapevolezza: “Mi vergogno di averlo avuto accanto”, ha detto. Quante di noi (e di voi) lo hanno pensato almeno una volta (su di lui per tutte le puntate trasmesse fino a qui)?
Lui, Simone il Terrapiattista, che dovrebbe essere studiato a Oxford. Saluta con i pettorali, nega l’estinzione dei dinosauri e sostiene che l’uomo non sia mai andato sulla luna, poi lo vedi limonare come un tredicenne sotto al banco e ti chiedi: è vero o ci stanno trollando? E intanto non riesci a smettere di guardare. Per capire fino a che punto possa arrivare. Temptation crea dipendenza, i gruppi su WhatsApp che si bloccano durante i falò, le cene rimandate, i commenti infuocati. E soprattutto: la regia, la musica, le canzoni come sottotitoli cantati. Pezzi storici italiani che diventano colonna sonora di crisi di coppia, litigi e rivelazioni.
Questo non è trash. Questo è un fenomeno sociale che funziona perché parla a tutti, perché in quelle urla, in quelle lacrime, in quei baci rubati ci ritroviamo un po’ tutti. È il nostro specchio distorto, è catarsi, è leggerezza necessaria, è l’unica cosa che ogni estate riesce a farci evadere senza sensi di colpa. Quindi smettetela di fare gli snob. E fateci vedere come finisce il falò stasera. Grazie.