Come (e perché) ridurre il consumo di zuccheri

Un eccessivo consumo di zuccheri semplici può essere dannoso per la nostra salute. Vediamo allora come limitarne l’assunzione

Pubblicato: 26 Aprile 2022 12:08

Roberta Martinoli

Medico Nutrizionista

Dopo una Laurea in Scienze Agrarie e un Dottorato di Ricerca in Fisiologia dei Distretti Corporei, consegue una Laurea in Scienze della Nutrizione Umana e in Medicina e Chirurgia.

Cos’è lo zucchero

Lo zucchero è un carboidrato semplice formato da monosaccaridi (come il fruttosio che si trova comunemente nella frutta e il galattosio) e da disaccaridi come il saccarosio (il comune zucchero da tavola formato da due molecole di glucosio) e il lattosio (lo zucchero del latte formato da glucosio e galattosio). I carboidrati semplici sono presenti nella lista degli ingredienti di caramelle, sciroppi, bevande gassate, biscotti o altri prodotti da formo. I nutrizionisti si riferiscono a questa categoria di nutrienti con l’espressione di “calorie vuote” (empty calories) a sottolineare il fatto che si tratta di sostanze in grado di apportare un gran numero di calorie ma allo stesso tempo povere di valore nutrizionale. Non contengono infatti vitamine, minerali e fibre.

Alimenti ricchi di zuccheri

Tra gli alimenti a più alto contenuto in zuccheri vi sono quelli dell’industria alimentare: caramelle, biscotti e snack. Nell’etichetta nutrizionale, oltre a leggere l’apporto in macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) è possibile leggere la lista degli ingredienti. È allora interessante far notare che le tipologie di zuccheri usati dall’industria alimentare sono diverse e che a volte più di una tipologia compare nella formulazione di un unico prodotto. Vediamo di citarne alcune:

Poiché però l’opinione pubblica è stata sensibilizzata sull’importanza di una dieta priva di eccessi, l’industria alimentare ha previsto la messa in commercio di:

Quanto zucchero assumere

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) il consumo di zuccheri deve rimanere basso durante tutto il corso della vita. Meno del 10% dell’apporto calorico totale giornaliero deve provenire da zuccheri semplici. Tradotto in termini quantitativi questo significa che bisognerebbe assumere meno di 25 grammi al giorno di zuccheri semplici. Si stima invece che in chi consuma un’elevata quantità di alimenti industriali l’apporto in zuccheri possa variare dai 18 agli 85 grammi.

Perché ridurne il consumo

Vale la pena spiegare perché ridurre il consumo di zuccheri. Un eccessivo consumo di zuccheri semplici rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di:

Un consumo costante di bevande gassate, particolarmente ricche in zuccheri semplici, apporta una quantità di calorie di gran lunga superiore al fabbisogno giornaliero. Generalmente chi si disseta con questo tipo di bevande ha la tendenza a mangiare poca frutta e poca verdura. Ne risulta una dieta assolutamente sbilanciata e povera di valore nutrizionale. L’incidenza delle carie dentali è in questo caso significativamente più alta.

Eccesso di zuccheri e infarto

Qualche anno fa è comparso sulla prestigiosa rivista Jama un articolo dal titolo Sugar Industry and Coronary Heart Disease Research. Nell’articolo si ripercorre la storia di come la ricchissima Sugar Association (l’associazione commerciale per l’industria dello zucchero negli Stati Uniti) abbia voluto dare minor risalto ad alcune rivelazioni scientifiche che avrebbero danneggiato il suo giro di affari. Nel 1950 gli Americani iniziarono a studiare le cause che portano allo sviluppo delle malattie coronariche. In quell’occasione venne analizzato il ruolo del colesterolo, dei fitosteroli, dell’eccesso calorico, degli amminoacidi, dei carboidrati (semplici e complessi) delle vitamine e dei sali minerali.

Dieci anni dopo due eminenti scienziati giunsero a conclusioni diverse: John Yudkin individuò negli zuccheri la causa delle malattie cardiovascolari mentre Ancel Keys (autore del The Seven Country Study e sostenitore della Dieta Mediterranea) ricondusse ai grassi, soprattutto a quelli saturi e al colesterolo, il ruolo determinante. E fu così che la Sugar Association si mise di mezzo e volle dire la sua. Ovviamente l’associazione aveva tutto l’interesse a far sì che l’ipotesi di Ancel Keys fosse quella considerata più attendibile. Complice l’industria alimentare e la lobby dello zucchero negli anni a seguire abbiamo spinto sul consumo di una dieta low-fat e high-carb (a basso contenuto di grassi e ad alto contenuto in carboidrati). Nel frattempo, però, l’incidenza delle malattie cardiovascolari è in crescente aumento.

La riflessione che scaturisce da questo breve racconto è che con buona probabilità abbiamo sbagliato dieta, stiamo sbagliando l’approccio farmacologico e stiamo lottando contro dei falsi nemici.
I grassi e il colesterolo non rappresentano un problema in assenza di infiammazione e di stress ossidativo. Ma se siamo cronicamente infiammati perché mangiamo troppo consumando una dieta eccessivamente ricca in zuccheri allora anche un valore di colesterolo nel range di normalità può innescare un danno coronarico.

Come ridurre il consumo di zuccheri

Vediamo qui di seguito una serie di strategie finalizzate alla riduzione del consumo di zuccheri.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963