Capelli con cute grassa e punte secche: quali rimedi?

Non ci sono solo capelli grassi o capelli secchi, ma anche chiome miste, in cui alla cute grassa si associano punte secche. Ecco i rimedi

Pubblicato: 21 Ottobre 2020 14:42

DiLei

Redazione

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Non tutti sfoggiano lo stesso tipo di capigliatura e non stiamo parlando semplicemente di differenze di colore, taglio o acconciatura. Oltre a quanti hanno la fortuna di sfoggiare capelli sani, forti ed equilibrati, infatti, ci sono persone che si trovano a fare i conti con i capelli grassi, untuosi, che si sporcano facilmente e altre che, invece, hanno chiome secche, sfibrate, disidratate, con doppie punte o capelli spezzati. Ma non è finita qui. Non mancano i casi di individui con capelli misti, anche detti combination hair: non esclusivamente grassi né esclusivamente secchi, ma una combinazione delle due forme (un po’ come succede per la pelle, che viene solitamente distinta in normale, grassa, secca o mista).

In particolare, ci concentriamo qui di seguito sui capelli grassi alle radici, perché grasso è il cuoio capelluto, ma con lunghezze e punte secche: scopriamo a cosa può essere dovuta questa specifica combinazione e come restituire alle chiome equilibrio e bellezza.

Come riconoscerli

I capelli misti, con cute grassa e punte secche, sono generalmente capelli lunghi o di media lunghezza, caratterizzati, come del resto lascia intuire il modo in cui sono chiamati, da un aspetto duplice, disomogeneo, misto appunto:

Cause

Come spiegano gli esperti dell’AIDECO, l’Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, il cuoio capelluto è un’area cutanea particolare, dove si trovano ghiandole sebacee naturalmente più sviluppate rispetto a quelle presenti in altre parti del corpo. Le ghiandole sebacee, come si evince dal loro nome, hanno la funzione di produrre il sebo, una sostanza grassa che rappresenta la componente principale del cosiddetto film idrolipidico, una sorta di pellicola di acqua e lipidi (cioè grassi) che ha lo scopo di proteggere la cute e i capelli, facendo da barriera contro le aggressioni esterne.

L’attività di tali ghiandole è influenzata principalmente dagli ormoni androgeni (in particolare dal diidrotestosterone). In alcuni casi, per fattori ormonali (come squilibri che portano a un’alta concentrazione di diidrotestosterone) e/o genetici (una spiccata sensibilità delle ghiandole sebacee allo stimolo degli ormoni) si può determinare una condizione che gli esperti chiamano seborrea, cioè un’iperproduzione di sebo. Come ricordano i dermatologi AIDECO, proprio questa iperproduzione finisce per causare un eccesso di untuosità e imperfezioni a livello del cuoio capelluto.

Questo spiega perché si possono avere cute e radici dei capelli grasse. Il sebo in eccesso in genere fluidifica e scorre lungo il fusto dei capelli, conferendo a tutta la chioma un aspetto untuoso. Ma allora perché a radici grasse possono invece associarsi lunghezze e punte secche? Questo può dipendere dal tipo di trattamento cui vengono sottoposte le chiome. Se, infatti, si ricorre a lavaggi frequenti con shampoo aggressivi ed eccessivamente sgrassanti nell’intento di contrastare il problema della cute e delle radici grasse, si può finire per seccare eccessivamente il fusto del capello e danneggiare la cuticola, cioè la parte più esterna dello stesso.

Anche troppo numerosi e/o scorretti e/o non ben tollerati trattamenti fisici (per esempio con phon, spazzole, piastre per capelli) e/o chimici (come il ricorso a tinture, decolorazioni e permanenti) possono seccare e danneggiare lunghezze e punte.

Quali rimedi?

Esistono shampoo riequilibranti (spesso sulla confezione può essere esplicitata l’indicazione per capelli misti) che permettono di contrastare il problema delle radici grasse senza danneggiare le lunghezze dei capelli, ma anzi idratandole. Si tratta di prodotti, adatti anche ad un uso frequente, che contengono ingredienti dermopurificanti, astringenti e sebo-normalizzanti che contribuiscono a regolare la produzione di sebo (per esempio la vitamina B6), con detergenti sebo-affini, cioè capaci di pulire accuratamente cute e capelli senza danneggiare il film idrolipidico, e arricchiti da agenti idratanti ed emollienti (per esempio oli, come quello di cocco o di argan), che aiutano a riparare i capelli danneggiati e a restituire elasticità e morbidezza. Per chi ha anche problemi di forfora, non mancano prodotti che aggiungono agli agenti idratanti anche ingredienti antiforfora delicati (come il piroctone olamina o lo zinco piritione).

Lo shampoo va applicato in modiche quantità, diluito, massaggiando in modo delicato il cuoio capelluto, quindi risciacquato con cura. Si può associare anche un balsamo idratante e riparatore, da lasciare in posa, per il tempo indicato sulla confezione, solo sulle lunghezze e sulle punte, senza toccare le radici, risciacquando poi sempre accuratamente. I capelli vanno poi tamponati delicatamente, non strofinati, con l’asciugamano, lasciandoli, se possibile, asciugare all’aria o comunque evitando di usare il phon a temperature troppo alte e a distanza ravvicinata (se si ama ricorrere spesso a piastre, arricciacapelli e phon, può essere utile proteggere punte e lunghezze con un prodotto termoprotettore).

Per riparare punte e lunghezze, una volta a settimana può essere utile applicare anche una maschera ristrutturante, escludendo le radici, sulle quali, invece, può eventualmente essere usata una maschera astringente e purificante. Di tanto in tanto, per non fare lavaggi troppo frequenti, soprattutto se si ha poco tempo a disposizione e il rischio è quello di stressare la chioma con un’asciugatura forzatamente rapida, si può optare per uno shampoo secco: spruzzato o spolverato solo sulle radici (secondo le istruzioni), assorbe sebo e impurità in eccesso.

 

di Valeria Ghitti

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