Il 21 dicembre dello scorso anno, gli alunni della seconda elementare dell’Istituto Petrone di Campobasso hanno raggiunto l’ufficio postale di via Pietrunto per spedire le loro letterine. In una di questa si leggeva: “Caro babbo natale, fai finire la guerra in Ucraina“.
Dopo 12 mesi da allora la guerra non è finita e centinaia di persone continuano a vivere sotto le bombe. Molti di questi sono bambini, molti di questi sono gli orfani di Mariupol, la città devastata e rasa al suolo dalla guerra. Ed è a loro che sono rivolti tutti i pensieri, le preghiere e le speranze, all’ennesimo Natale trascorso tra le macerie e senza la presenza dei propri cari.
Ed è sempre a loro che i bambini italiani, indossando i panni di piccoli aiutanti di Babbo Natale, hanno deciso di inviare dei regali. Per farli sentire meno soli, per fargli sapere che nonostante le distanze geografiche e le diversità culturali e sociali “siamo tutti parte di una grande famiglia umana”.
L’ufficio postale di Babbo Natale arriva a Kharkiv
È un’iniziativa che ha commosso il web e che ci ricorda, qualora ce ne fosse bisogno, quanta umanità c’è nei bambini e quanto è forte il desiderio di aiutare gli altri, anche degli sconosciuti. Così i bambini italiani hanno scelto di supportare, con le loro forze e gli strumenti a disposizione, i piccoli orfani di Mariupol per questo Natale. Lo hanno fatto diventando parte integrante del progetto promosso dall’associazione La Memoria Viva che, il 6 dicembre, ha organizzato una spedizione per raggiungere le città devastate dalla guerra in Ucraina.
Questa volta, insieme ai volontari, c’era anche la giornalista e attivista per i diritti umani Claudia Conte. È stata proprio lei, attraverso i suoi profili social, a testimoniare la bellezza di una missione fatta di amore, umanità e solidarietà.
Insieme all’associazione, la giornalista è arrivata all’orfanotrofio di Mariupol per consegnare i regali ai bambini rimasti soli. Giocattoli, capi d’abbigliamento per affrontare il gelido inverno, e poi ancora medicine, cibo e altri beni di prima necessità. Non saranno, però, gli unici doni di questo Natale.
A Kharkiv, infatti, l’associazione La Memoria Viva ha creato l’ufficio postale di Babbo Natale, per raccogliere altri prodotti, ma soprattutto per dare un rifugio sicuro e accogliente a tutti quei bambini che, a causa degli errori dei grandi, sono dovuti crescere troppo in fretta.
Natale, il messaggio di solidarietà e amore tra le macerie di una città distrutta
“Si parla poco ormai della guerra in Ucraina, nonostante le grandi difficoltà del suo popolo e la crisi umanitaria in atto”, ha dichiarato Claudia Conte. “Esistono però” – ha poi aggiunto – “persone dal grande cuore che aiutano i civili, anche rischiando la loro stessa vita. La scorsa settimana tremila tir bloccati alle dogane e tre autisti morti perché era bloccato l’accesso dal confine polacco”.
E tra le persone dal grande cuore, troviamo anche i bambini italiani. Alcuni alunni delle scuole del Paese, come quelle di Castellamonte e del Canavese, proprio in questi giorni hanno indossato i panni di piccoli aiutanti italiani per scrivere lettere e per impacchettare dei doni da inviare agli orfani di Mariupol.
“Abbiamo portato la solidarietà dei bambini italiani in una terra da due anni martoriata da una guerra ormai dimenticata” – ha scritto Claudia Conte sul suo profilo Instagram condividendo un video insieme ai bambini ucraini – “Un momento toccante, che unisce bambini provenienti da due Paesi diversi e che mostra che l’amore e l’empatia non conoscono confini, che siamo tutti parte della grande famiglia umana”.