Quando Al Bano apriva i concerti dei Rolling Stones: carriera (sorprendente) di un vero divo

Al Bano ha compiuto 80 anni e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Nel 1967, ha persino aperto il concerto dei Rolling Stones

Pubblicato: 23 Maggio 2023 10:29

Martina Dessì

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Anno 1967. Un giovanissimo Al Bano si apprestava a far decollare la sua carriera con un opening d’eccezione: il concerto dei mitici Rolling Stones. Lui era già amato, tanto che l’allora Palalido di Milano venne persino decorato con una serie di striscioni in suo onore e supporto: “Al Bano sei meglio degli Stones”. Da quel momento, sono passati oltre 50 anni e la sua ascesa è stata costante, fino a portarlo a girare tutto il mondo. Oggi, a 80 anni, l’artista di Cellino San Marco non ha proprio intenzione di fermarsi e festeggia su Canale5 con una serata speciale, Quattro volte venti, alla quale partecipano tantissimi amici.

Al Bano, le sue parole sui Rolling Stones

È un affare noto, sul quale Al Bano non è però tornato spesso. L’occasione per parlare dell’apertura dei concerti dei Rolling Stones a Milano si è presentata più volte, in particolare durante una vecchia puntata de Le Invasioni Barbariche condotta da Daria Bignardi. L’artista pugliese aveva ripercorso quei momenti, rivelando alcuni dettagli curiosi che al pubblico erano rimasti sconosciuti.

“Mi ha chiamato la Emi per chiedermi se volessi fare qualcosa con i Rolling Stones – ha raccontato – Li ho conosciuti a Milano in occasione di un loro concerto che ho aperto da giovane promessa della musica italiana. Erano simpatici ma un po’ affumicati, diciamo. Poi ho aperto anche le loro cinque tappe romane. Alla fine del concerto Renzo Arbore, Gina Lollobrigida e Gianni Boncompagni vennero a farmi i complimenti. Non li fecero a Mick Jagger, li fecero a me! Forse perché lui era inavvicinabile? Può essere…”.

Fonte: Getty Images
Un giovanissimo Al Bano nel 1967

Da allora, il tempo è passato velocemente. Al Bano ha sposato Romina, splendida figlia del divo Tyron Power, ha avuto 4 figli e da lei si è separato dopo la tragedia della scomparsa di Ylenia, la loro primogenita. La sua vita è poi ripartita al fianco di Loredana Lecciso, dalla quale ha avuto Jasmine e Al Bano Jr, ma la musica è sempre stata al centro di tutto. L’unica che è stata capace di portarlo oltre il dolore, le difficoltà, le sofferenze e una vita legata al lavoro e all’attaccamento per la sua terra, la Puglia, che non ha mai lasciato.

Fonte: IPA
Al Bano e Romina Power nel giorno del loro matrimonio nel 1970

La lunga carriera iniziata negli anni ’60

La sua passione per la musica e il canto inizia prestissimo, strimpellando la chitarra e scrivendo la sua prima canzone all’età di soli 12 anni che intitola Addio Sicilia. Decide, successivamente, di trasferirsi a Milano per concedersi una possibilità in più, lavorando per mantenersi, ma il grande successo non arriva che nel 1967 con il brano Nel Sole, per il quale viene ribattezzato come il nuovo Claudio Villa. La canzone diventa anche un film, grazie al quale conosce Romina Power. La coppia s’innamora e, nonostante l’opposizione delle due famiglie, si sposa nel 1970.

Nel 1974 inizia ufficialmente la sua carriera discografica al fianco della moglie Romina, che continua per 20 anni successivi e passa anche per il Festival di Sanremo, dove conquistano la vittoria nel 1984 con Ci Sarà. Sono questi gli anni dei grandi successi: da Nostalgia Canaglia a Cara Terra Mia. Nel 1991 partecipano al loro ultimo Festival in duo, con il brano Oggi Sposi. La collaborazione stabile con Romina finisce nel 1995 ma riprende nel 2013 con la reunion, che permette loro di girare ancora il mondo come coppia, ma solo artistica.

Riprende la carriera da solista nel 1996 con la prima partecipazione a Sanremo da solo dopo aver chiuso con Romina. È la mia vita diventa così il brano simbolo della sua rinascita e qui non mancano i riferimenti alla scomparsa di Ylenia avvenuta in circostanze mai chiarite a gennaio 1994, negli Stati Uniti. La ragazza è dichiarata morta dal 2014 ma il suo corpo non è mai stato ritrovato.

Il caso Michael Jackson

Nel 1992, Al Bano denuncia Michael Jackson poiché riteneva che la canzone Will You Be There, contenuta nell’album Dangerous, fosse un plagio de I cigni di Balaka. Il disco viene quindi sequestrato in tutta Italia dalla pretura civile di Roma, con ordinanza del 21 dicembre 1994 revocata in seguito dal Tribunale. Jackson si presenta in Italia per essere interrogato, rispondendo alle domande delle due parti. I periti stabiliscono che i due brani contengono 37 note ti seguito, identiche, nel ritornello stabilendo così che si trattasse di plagio. La popstar di Thriller viene condannata al pagamento di una multa da quattro milioni di lire, rigettando la richiesta di Carrisi che aveva richiesto un indennizzo per danni subiti da cinque miliardi.

Con sentenza successiva, si stabilisce invece che entrambi gli artisti si sarebbero ispirati a una canzone del 1939, Bless You For Being An Angel degli Ink Spots, oltre che a una melodia di Sergej Sergeevič Prokof’ev. Al Bano ha però sempre smentito. Sembra che il pretore civile Domenico Bonaccorsi avesse convocato il Maestro Ennio Morricone per chiarire se si trattasse di un plagio o no.

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