Sanremo 2021, perché sarà senza pubblico e le soluzioni possibili

Il Festival di Sanremo 2021 sarà senza pubblico pagante. Unico spiraglio per la serata conclusiva del 6 marzo. Si pensa a dei figurati in platea

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

L’edizione 2021 del Festival di Sanremo molto probabilmente, anzi quasi certamente, sarà senza pubblico pagante. La soluzione proposta è di avere in platea dei figuranti.

La questione della presenza del pubblico al Teatro Ariston si è mostrata fin da subito spinosa, con dichiarazioni varie sulla possibilità o meno di organizzare la kermesse canora nel momento in cui nessuno può assistervi in sala. Per il momento però pare proprio che platea e galleria resteranno deserte e il motivo riguarda le norme imposte dal nuovo Dpcm, in vigore fino al 5 marzo che non consente spettacoli aperti al pubblico nei teatri e nei cinema anche all’aperto. Dunque, Sanremo 2021  “non sarà un evento pubblico”.

Ansa riporta le dichiarazioni del prefetto di Sanremo, Alberto Intini, dopo il primo incontro con la Rai per organizzare il Festival, confermato quando si pensava ancora al pubblico in sala dal 2 al 6 marzo, in totale sicurezza: “Non c’è alcuna ipotesi di presenza di pubblico né pagante, né su inviti”. Questo dunque è quanto emerge dopo un primo confronto in attesa dei successivi incontri tra l’Azienda di viale Mazzini e la Asl e il sindaco della città ligure, Alberto Biancheri, per definire il protocollo sanitario e organizzativo da sottoporre alle autorità competenti, per ridurre il più possibile la diffusione dei contagi.

La soluzione pensata per non lasciare la platea completamente vuota è quella di utilizzare dei figuranti. Unico spiraglio per avere un pubblico reale si ha per la serata finale del 6 marzo, a Dpcm attuale scaduto. Così ha dichiarato il prefetto Intini: “È ancora tutto in itinere e prima di compiere valutazioni bisognerà capire l’evolversi della situazione: l’unica cosa che mi sento di dire è che la norma è chiara e Sanremo non sarà un’eccezione“, riporta l’Ansa.

Altri cambiamenti potrebbero riguardare le attività che ruotano al di fuori dell’Ariston. Anche in questo caso il problema è evitare assembramenti per le vie della città. Mentre per quanto riguarda la sala stampa i giornalisti accreditati dovrebbero essere non più di 70-80, ospitati al Palafiori o al Casinò, invece ai fotografi sarebbe riservata la galleria del teatro. Ma si tratta solo di ipotesi.

Sulla questione sicurezza a Sanremo è intervenuto anche Sergio Cerruti, il presidente dell’Afi, l’Associazione fonografici, coi produttori musicali indipendenti della Pmi e la stessa Fimi ed è stato chiesto al Ministro della Salute Speranza “di intervenire quanto prima per definire le linee guida necessarie a garantire la sicurezza sanitaria del Festival di Sanremo. La scelta di confermare la kermesse per il prossimo mese di marzo, senza un chiaro protocollo, è eticamente sbagliata. Non si può rischiare con la salute delle persone”.

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