Michelle Hunziker, il diritto alla femminilità senza discriminazioni

La conduttrice si è lasciata andare su Instagram a una lunga riflessione sulla femminilità troppo spesso usata come arma per denigrare le donne

Pubblicato: 20 Novembre 2021 08:32

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Michelle Hunziker è uno dei volti di punta della televisione italiana ormai da moltissimi anni e in tutto questo periodo si è sempre scontrata con diversi pregiudizi e commenti negativi nei suoi confronti, il più delle volte dettati da invidia o da ignoranza.

L’ignoranza di non comprendere che dietro un bel viso o un corpo perfetto possa esserci di più, possa esserci una donna che lavora senza sosta, una madre che si dedica anima e corpo alle sue figlie, una moglie, addirittura un cervello pensante.

“Oggi riflettevo sulla femminilità, tematica molto importante e stimolante nella mia vita”, scrive Michelle su Instagram come preludio di un lungo e sentito post. “Amo l’essere nata donna ma molte volte mi sono sentita più maschio dei maschi. Fino ai 10 anni mi scambiavano per un maschietto, giravo con capelli a spazzola, pantaloni di velluto e toppe sulle ginocchia perchè cadevo spesso con i pattini. I miei amici erano tutti maschi, le femmine non giocavano con me perchè troppo diversa… Non mi piaceva mettermi le scarpette di vernice o le calze con il pizzo… ero dinamica e molto monella… i maschi erano meno complicati e più divertenti”.

Michelle su Instagram: “Ho interpretato il ruolo maschile”

La riflessione di Michelle Hunziker prosegue e a questo punto si fa più profonda: “Interpretare il ruolo maschile mi ha ‘salvato’ dalle conseguenze della mia femminilità sugli altri. Mi spiego: Appena ho iniziato a rendermi conto di avere femminilità e, perché no, sensualità durante l’adolescenza il risultato è sempre stato poco soddisfacente. Mi guardavano gli uomini e non mi dispiaceva, come tutte cercavo anch’io l’amore e il ragazzo da limonare 😂 ma il più delle volte mi fischiavano dietro e mi prendevano poco sul serio perché bionda o con il culetto carino 😂 …se provavo a fare discorsi strutturati venivo svalutata e tutto si riduceva all’estetica con battute tipo: ‘le gnocche non fanno ridere è inutile che ci provi’ o ‘sei seduta sulla tua fortuna, usala’”.

Un’esperienza comune a molte donne, costrette a mettere da parte la loro femminilità per adattarsi a un contesto maschile e a una cultura ancora retrograda in cui per essere prese sul serio è importante vestire in un certo modo, atteggiarsi in un certo modo, mettere da parte se stesse per rispondere a una necessità: combattere il doppio per ottenere la metà della considerazione che avrebbe avuto un uomo nello stesso ruolo.

Michelle Hunziker, la battaglia per farsi rispettare

È qui che il post di Michelle entra nel vivo e arriva dritto al punto, partendo dalla sua esperienza per arrivare a una condizione più generale per le donne: “Nell’ambiente lavorativo poi, come per tutte le donne, è stata spesso una battaglia per farmi rispettare ma non mi sono mai veramente “offesa”, anzi, più provavano a denigrarmi più la buttavo sulla chiosa comica. Il mio più grande obbiettivo è sempre stato empatizzare con il pubblico femminile e dimostrare che una donna non solo deve avere le stesse opportunità e rispetto degli uomini ma deve avere il DIRITTO di essere presa sul serio anche se desidera essere sensuale”.

E ancora: “A volte per proteggerci dalla discriminazione noi donne ci trasformiamo in uomini “testoteronici” e tiriamo fuori il peggio perché frustrate nel dover battagliare per tutto… ma è sbagliato. Le cose finalmente stanno cambiando, per tutti coloro che si sono sentiti “diversi” a causa di una cultura sbagliata… stiamo finalmente camminando nella direzione giusta: l’accettazione che non esiste “diverso” ma originale, autentico… semplicemente UMANO”.

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