Kathy Bates si ritira dalle scene, i suoi film più importanti

Kathy Bates annuncia il suo ritiro dalla recitazione: ripercorriamo alcuni dei ruoli più iconici dell'attrice, da Annie Wilkes a Molly Brown

Pubblicato: 11 Settembre 2024 13:54

Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Il nome di Kathy Bates suscita ammirazione. C’è chi la ricorda in Misery non deve morire, chi in Titanic, o ancora chi, soprattutto le nuove generazioni, l’ha vista (e apprezzata) nella serie televisiva firmata da Ryan Murphy, American Horror Story. Nata a Memphis il 28 giugno 1948, è il ruolo di Annie Wilkes in Misery non deve morire ad averla consacrata nel panorama cinematografico mondiale. Vince l’Oscar e il Golden Globe per la sua performance. La sua stella non si è mai spenta, e la notizia del ritiro dalle scene nel 2024 ha colpito i fan e gli appassionati di recitazione: vi ricordate i suoi ruoli nei film più iconici? Un omaggio alla carriera dell’artista.

Misery non deve morire

Fonte: IPA
Kathy Bates in “Misery non deve morire”

Tratto dal celebre romanzo di Stephen KingMisery – il film è un successo di pubblico e di critica. Soprattutto, è la pellicola che consacra Kathy Bates tra i grandi nomi del cinema: veste i panni di Annie Wilkes, che sequestra il suo scrittore preferito, Paul Sheldon, obbligandolo a non far morire la sua eroina, Misery, nei romanzi. Complesso e semplice allo stesso tempo, è uno di quei film da vedere almeno una volta nella vita.

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno

La complessità del personaggio di Annie Wilkes non è di certo simile al ruolo di Evelyn Couch in Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (pellicola tratta dal romanzo Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg). Qui veste i panni di una persona più fragile, frustrata, in crisi con il marito.

Titanic

Fonte: IPA
Kathy Bates in “Titanic”

Abbiamo tutti voluto essere Molly Brown almeno una volta nella vita: quella che viene definita dalla madre di Kate Winslet nel film la “nuova ricca”. In Titanic, Kathy Bates entra nella storia, un po’ come tutti gli attori, da Leonardo DiCaprio alla Winslet stessa: un kolossal, film campione di incassi al botteghino, tra i più visti di sempre. Bates, poliedrica, qui è simpatica, alla mano: ben lontana da Annie Wilkes.

I colori della vittoria

Un ruolo, quello di Libby Holden ne I colori della vittoria, che le è valso una candidatura agli Oscar e ai Golden Globe. Qui interpreta una donna idealista e omosessuale, amica del protagonista (interpretato da un magistrale John Travolta). L’attrice interpreta Holden con una forza che buca lo schermo: ancora una volta, si rivela in grado di passare da un ruolo all’altro con una capacità recitativa fuori dal comune.

A proposito di Schmidt

“Ho lottato per mettermi a mio agio e lui ha lottato per ottenere ciò che voleva. Ci siamo incontrati nel mezzo”. In A proposito di Schmidt Kathy Bates è Roberta Hertzel, la suocera del protagonista – l’iconico Jack Nicholson – ed è qui che la vediamo in una delle scene più famose della sua carriera, nella vasca idromassaggio. Non è stato facile per la Bates mettersi in gioco, ma per una carriera come la sua nulla è stato impossibile.

American Horror Story

La grande verità è che da tempo Kathy Bates voleva chiudere la sua carriera. E ha scelto di farlo con un ultimo ruolo, quello di  Madeleine Matlock: “Sarà il mio ultimo ballo”, ha confessato al New York Times. L’attrice non ha mai smesso di lavorare, né al cinema né in televisione. Dal 2013 al 2018, è stata presente nella serie di successo American Horror Story. Entrata a far parte del cast a partire dalla terza stagione – Coven – dove ha impressionato gli spettatori per il ruolo di Delphine LaLaurie, la sua presenza nel cast si è chiusa con Apocalypse (Miriam Mead). E pensare che ha dovuto lottare per conquistarsi il suo posto a Hollywood: “Non ero mai abbastanza carina per i ruoli in cui venivano scelte altre giovani donne”. Le venivano offerti ruoli che non la valorizzavano. Fino a quando, nel 1990, tutto è cambiato. Per sempre. E ora ci consegna il suo lavoro, la sua corsa di una vita in un ultimo ballo: magistrale.

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