Bugo dice addio alle scene: “Non è una scelta sofferta”. Quando sarà l’ultimo concerto

Bugo saluta la musica con un ultimo concerto il 1° aprile 2025 all'Alcatraz di Milano. Nessun pesce d'aprile, ma una festa per celebrare la sua carriera

Pubblicato: 19 Dicembre 2024 21:01

Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Il suo ultimo atto sarà all’Alcatraz di Milano, ma niente pianti e commozioni. Bugo, una delle voci più eccentriche e iconiche della musica italiana, ha deciso che il primo aprile 2025, dopo più di vent’anni di carriera, saluterà il palco con uno show che, come lui stesso annuncia, sarà una “festa“. E no, non è un pesce d’aprile.

Con una fermezza che lascerebbe poco spazio a interpretazioni, l’artista ha dichiarato che non è una decisione sofferta. Non c’è spazio per il romanticismo della fine: “Lo faccio volentieri”, ha detto, con una leggerezza che sorprende per un personaggio come lui, abituato a fare della provocazione il suo pane quotidiano. Il concerto finale non è un addio triste, ma una celebrazione. Come un dessert che corona un banchetto che lo ha visto protagonista di una carriera che non ha mai smesso di sorprendere.

Bugo dice addio al palco: un pesce d’aprile?

E così, il primo aprile 2025, Bugo dirà addio alle scene con un ultimo, memorabile concerto all’Alcatraz di Milano. E no, non è uno scherzo, anche se la data potrebbe far pensare a un classico pesce d’aprile. “Non è un pesce d’aprile”, ha fatto sapere l’artista, pronto a salutarci con la sua energia unica. Il concerto, che chiuderà il tour del suo ultimo album Per fortuna che ci sono io, sarà un’occasione imperdibile per celebrare una carriera che ha saputo sorprendere e incantare. Se volete esserci, non aspettate: i biglietti sono già disponibili.

Una carriera in continua evoluzione

Dal debutto nel 2000 con La prima gratta, Bugo ha navigato tra i vari volti della musica, alternando momenti di grande visibilità a fasi più intimistiche. La sua musica ha attraversato generi e confini, come se la sua identità fosse un continuo gioco di incastri. Non ha mai avuto paura di sperimentare, di andare controcorrente, e lo ha fatto anche quando è diventato noto al grande pubblico, nel 2002, con l’album Dal lofai al cisei. In quegli anni, venne definito “fantautore”, un’etichetta che ha preso con orgoglio, senza mai lasciarsi ingabbiare dalle etichette convenzionali.

Negli anni, l’artista non si è limitato a scrivere canzoni: ha saputo infondere vita a ogni album, da Golia & Melchiorre(2004) fino a Contatti (2008), che ha rappresentato un vero e proprio cambio di passo nella sua carriera. Con il passare degli anni, la sua musica è diventata ancora più sfaccettata, fino a portarlo nel 2020, con Cristian Bugatti, a un nuovo picco di visibilità, grazie alla sua partecipazione a Sanremo e alla famosa lite con Morgan che ha segnato l’edizione di quell’anno.

Non è finita: il futuro oltre il palco

L’addio al palco non significa il silenzio definitivo. Bugo, infatti, non ha intenzione di fermarsi e, oltre alla musica, ha saputo reinventarsi in altri ambiti. Nel 2024 ha dato vita a Bugo Podcast su Spotify, un progetto che mescola aneddoti, riflessioni e racconti della sua carriera, ancora una volta a riprova di come il cantautore continui a mantenere viva la sua autenticità. E poi, il calcio, altra sua grande passione: da sempre sostenitore della Nazionale Italiana Cantanti, Bugo non si è mai fatto pregare quando c’è da fare squadra, dentro e fuori dal campo.

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