La voce è bene farla sentire. Le parole sono importanti, così come le battaglie che scegliamo di portare avanti nella nostra vita. Quelle lotte che possono fare la differenza, non solo per noi che ci crediamo, ma soprattutto per coloro per cui lo facciamo. Ed è così che vogliamo parlare delle battaglie di Giorgia Soleri, che non è solo la “fidanzata di Damiano dei Måneskin“. Come ha detto lei stessa su Instagram, ha “nome e cognome”. Ma facciamo un passo indietro.
Le battaglie di Giorgia Soleri
Non possiamo dimenticare la lotta di Giorgia Soleri per condividere informazioni preziose sull’endometriosi e sulla vulvodinia. Né possiamo scordare il suo impegno nei confronti delle donne, di chi ne soffre, parlando apertamente di una patologia estremamente sottovalutata, per cui in molti preferirebbero che “soffrissimo in silenzio”. La sua testimonianza è stata importante e, quando hai una voce così potente, è bene farsi sentire.
Raccontare la propria storia è assumersi la responsabilità di ciò che si dice, tenendo presente che si diventa dei punti di riferimento. Tra le altre battaglie della Soleri è impossibile non menzionare il femminismo, oltre che la sensibilizzazione. Un tema che le è molto caro: “Perché il femminismo è fare rumore, rompere le scatole, essere scomode. Fare cose che alle persone danno fastidio, come raccontare la propria malattia, senza pensare che per gli altri possa essere un problema”.
Giorgia non è solo la “fidanzata di Damiano dei Måneskin”
La tendenza di riferirsi a Giorgia Soleri come la fidanzata di Damiano dei Måneskin è sbagliata. Ospite a Storie Italiane, per parlare del suo nuovo libro – La signorina nessuno – e della proposta di legge sulla vulvodinia, è avvenuto un fatto che ha enormemente irritato la Soleri, ma non solo. Su Instagram, infatti, ha descritto il suo dissenso, in particolare perché è stata presentata come la “fidanzata di”.
“Non sono senza nome“, ha detto. E, no, non lo è. Fin troppo spesso sui giornali, in televisione, abbiamo visto il termine di “moglie di”, “marito di”, “fidanzata di”. Nel corso dell’intervista, che avrebbe dovuto essere basata principalmente sul suo impegno per la vulvodinia, si è toccato anche il tema amoroso, la sua relazione con Damiano David, i successi dei Måneskin. E non sono mancati i commenti di sostegno nei confronti di Giorgia da parte dei fan su Instagram.
La proposta di legge per la vulvodinia
La Soleri ha sostenuto di recente la proposta di legge per la vulvodinia, per farla riconoscere come malattia invalidante da parte del sistema sanitario. “Ho iniziato a soffrire a 16 anni, la diagnosi è arrivata quando ne avevo 24. Ho passato otto anni della mia vita sentendomi dire che ero ipocondriaca, che tutto era nella mia testa”.
Ed è anche per questo motivo che Giorgia ha voluto alzare la voce, per tutte le donne che soffrono e che si sentono dire che “il dolore non esiste”. Alla luce dei fatti, del suo coraggio e delle sue battaglie, della sua incredibile storia, è davvero giusto presentarla solo come la “fidanzata di”? Ha un nome e un cognome. Soprattutto, una bellissima voce.