Nel teatro della vita di Alain Delon, l’unica scena che ha visto d’accordo i suoi figli è stata l’annuncio della sua morte: “si è spento serenamente”, firmato da Anthony, Anouchka e Alain-Fabien. È un’immagine quasi surreale, considerando che le scintille tra i tre sono tutt’altro che spente.
Delon aveva voluto per tutti loro le stesse iniziali, un tentativo forse disperato di creare un’unione che mai si è realizzata. E ora si apre la questione dell’eredità, che tocca i 200 milioni. Una dinastia, quella di Alain, tanto glamour quanto tormentata.
La faida esplosiva dei fratelli
Dietro la bellezza perfetta di Alain Delon si nascondeva un’oscurità che ha segnato anche la sua discendenza. Quella stessa ribellione e rabbia che lo portarono al successo, hanno avvelenato i rapporti con i suoi figli maschi.
Una faida famigliare esplosa anche sui giornali, con accuse reciproche e attacchi feroci. Il pubblico si è trovato spettatore di uno spettacolo crudele: non erano solo le difficoltà economiche o liti per l’eredità a incendiare gli animi, ma radici ben più profonde, vecchie ferite mai rimarginate.
Anthony, il primogenito, ha vissuto un’adolescenza segnata da problemi con la giustizia, detenuto per possesso di armi. Il padre, però, non gli ha mai facilitato la strada, vietandogli persino di usare il suo cognome per una linea di abbigliamento.
Alain-Fabien, il figlio più giovane, non è stato da meno: problemi legali e un rapporto teso con Delon, peggiorato dopo il divorzio dei genitori. Una famiglia che sembra più una polveriera pronta ad esplodere che un solido clan. E poi c’è Ari, il figlio mai riconosciuto, cresciuto dalla madre di Delon e morto tragicamente per overdose.
La battaglia legale contro Hiromi Rollin
I dissapori hanno varcato la soglia di non ritorno dei giornali quando Hiromi Rollin, dama di compagnia dell’attore, è stata accusata dai figli di Delon di abuso e manipolazione. La denuncia, presentata lo scorso luglio da Anouchka, Alain-Fabien e Anthony Delon, ha portato alla luce una faida esplosiva. Secondo quanto riportato, la salute dell’attore, già da tempo in declino, sarebbe stata sfruttata dalla donna per esercitare un controllo indebito su di lui. Il medico che ha esaminato Delon ha rivelato che l’attore si trovava in una condizione psico-fisica talmente compromessa da richiedere una tutela giudiziaria rafforzata.
La tutela legale, prevista dalla normativa francese, ha visto la nomina di un amministratore che gestiva le finanze, la corrispondenza e proteggeva Delon da possibili abusi, come firme su documenti compromettenti. E qui le dinamiche familiari si sono ulteriormente complicate. I figli maschi, Anthony e Alain-Fabien, avrebbero chiesto di sospendere le cure mediche, sostenendo che ormai la qualità della vita del padre fosse irrimediabilmente compromessa. Anouchka, al contrario, si è opposta fermamente, scatenando così una lotta intestina che ha diviso la famiglia in fazioni opposte.
Anouchka: l’unica figlia amata
In mezzo a questo caos, Anouchka emerge come l’unica a non aver mai conosciuto il lato oscuro del padre. Per Delon, lei era la “donna della mia vita”, l’unica a cui ha affidato metà del suo patrimonio. È stata lei ad accompagnarlo alla Palma d’Oro alla carriera nel 2019, un momento che sembrava cristallizzare l’affetto tra padre e figlia. Ma nemmeno il loro rapporto è stato sufficiente a tenere insieme i pezzi di una famiglia in frantumi.
Anthony ha dato il via alle ostilità, accusando Anouchka di manipolare il padre, cercando di nascondere il suo deterioramento cognitivo per gestire a proprio vantaggio l’eredità. La risposta di Anouchka non si è fatta attendere, con una replica feroce: “Tutte menzogne, io sono la figlia di mio padre, non di un portafoglio“. E come in ogni tragedia che si rispetti, anche Alain-Fabien si è unito allo scontro, tirando fuori registrazioni che accusano la sorella di aver parlato male di loro al padre, ormai stremato dalla malattia.
Nessuno sembra in grado di fermare questa guerra fratricida, nemmeno l’intervento del giudice, che aveva imposto una tutela sui beni dell’attore.
L’intrigo sull’eredità
Secondo quanto si vocifera, metà del patrimonio andrebbe ad Anouchka, mentre il resto verrebbe spartito tra Anthony e Alain-Fabien. Una distribuzione che potrebbe sembrare ingiusta, ma che è stata accettata da tutti i protagonisti, almeno ufficialmente.