10 cose che non sapete su Hugh Hefner, il fondatore di Playboy

Considerato una delle icone dell’ultimo secolo, è stato il creatore della prima rivista erotica maschile della storia. La sua vita è stata all’insegna del gossip e degli eccessi

Stefania Bernardini

Giornalista

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv prevalentemente di cronaca, politica, economia e spettacolo.

Hugh Hefner è uno dei personaggi che hanno segnato il XX secolo nel bene o nel male. Fondatore dell’impero di Playboy, è stato colui che ha creato dal nulla la prima rivista erotica maschile della storia e che ha contribuito a rivoluzionare l’idea del sesso e della nudità liberandoli dai tabù degli anni ’50. Una vita all’insegna del gossip, degli eccessi e delle eccentricità, l’editore è un simbolo di un’epoca che si è conclusa ma che ha segnato il periodo della rivoluzione sessuale. Morto a 91 anni, sempre circondato da bellissime donne, la sua figura, osannata e invidiata dagli altri uomini, è stata recentemente ridimensionata in un documentario del 2022 che ne ha svelato le ombre. Chi è stato davvero Hugh Hefner e 10 curiosità per conoscerlo più a fondo.

Chi era Hugh Hefner

Hugh Marston Hefner, detto Hef, nasce a Chicago il 9 aprile del 1926. Si laurea in psicologia e presta servizio nell’esercito statunitense durante gli ultimi mesi della seconda Guerra Mondiale. Nel 1949 sposa la sua fidanzatina dell’università Mildred Williams, che aveva conosciuto alla Northwestern University. Lontano da casa per due anni per il servizio militare, Hefner si era preservato da ogni tentazione per la futura sposa, ma alla vigilia delle nozze, lei gli confessa di aver avuto una relazione con un altro uomo durante la sua assenza. L’editore rivelerà in seguito che quello è stato “il momento più devastante” della sua vita e forse anche l’avvenimento che ha segnato le decisioni future dell’editore. In colpa per la propria infedeltà infatti Mildred permette a Hefner di avere altre donne, ma nonostante questo il rapporto naufraga dopo dieci anni e due figli: Christie nata nel 1952 e David nel 1955. L’anno della svolta per la carriera e la vita di Hef è il 1953 quando, a 27 anni, pubblica il primo numero di una nuova rivista: Playboy. Con questo magazine l’editore sfida i costumi sessuali dell’epoca e ricopre un ruolo da protagonista nella rivoluzione culturale del dopoguerra.

Il successo di Playboy

Il primo numero della rivista “Playboy” è composto dal famoso calendario con le foto di Marilyn Monroe ed è prodotto su un tavolo da cucina in un angolo del suo appartamento. Nelle edicole nel mese di dicembre 1953 non viene riportato il numero della copia in quanto Hefner non è sicuro di essere in grado di produrne un secondo numero. Ma la prima edizione vende più di 50.000 copie, abbastanza per pagare la carta, i costi di stampa e per finanziare un’altra edizione. Da allora il fenomeno di “Playboy” cresce senza misura. L’editore assume un giovane editorialista, un art director, del personale per la promozione e per la raccolta di pubblicità e alla fine della decade la rivista vende più di un milione di copie al mese. “Playboy” è la prima rivista al mondo esplicitamente dedicata alla fotografia erotica ed considerata uno dei simboli della “rivoluzione sessuale” degli anni ’60-’70. Il tipo di nudo proposto è definito softcore e all’interno la rivista contiene il “paginone centrale” dedicato interamente alla riproduzione di una singola fotografia, in grande formato. Le modelle a cui vengono dedicati i paginoni centrali della rivista vengono dette playmate, tradotto “compagne di gioco” che in italiano verranno invece chiamate “conigliette” come l’animale simbolo della rivista. Il logo di Playboy è appunto una testa stilizzata di coniglio con un farfallino da smoking ormai diventato uno dei marchi più noti e diffusi al mondo.

La vita nella Playboy Mansion

Durante gli anni ’60 Hefner apre il primo Playboy Club e compra quella che viene ribattezzata la prima “Playboy Mansion”, un’immensa villa nella quale l’editore vive circondato da bellissime ragazze che girano semi nude tra feste e goliardia. Nel frattempo la rivista diventa il magazine più venduto e più letto dalla maggior parte degli uomini più influenti nel mondo. Negli anni ’70 Playboy arriva a vendere oltre sette milioni di copie in un mese e il business di Hefner si espande con l’apertura di altri Playboy Club, villaggi turistici, casinò e altre attività di merchandising di vario tipo. L’editore acquista una seconda residenza a Los Angeles, la “Playboy Mansion West” che diventa la sua residenza permanente. Nel 1989 sposa in seconde nozze la Playmate of the Year Kimberley Conrad, di 36 anni più giovane. L’anno successivo nasce Marston Glenn, seguito da Cooper nel 1991. La famigerata Playboy Mansion cambia volto per un po’ di anni e si trasforma in un luogo più adatto a una famiglia con meno party, i giocattoli per bambini che rimpiazzano i sex toys e le ragazze che gironzolano vestite o al massimo in costume da bagno. L’unione con Kimberly termina però nel 1998 con il divorzio che arriva solo nel 2009. Hefner torna a vivere attorniato dalle Playmate e cambia varie fidanzate tra le quali Barbi Benton. Nel 2005 Hefner ha persino avuto tre compagne contemporaneamente: Holly Madison, Bridget Marquardt e Kendra Wilkinson. Dopo sette anni, quando la fidanzata principale Madison lo lascia per formarsi una famiglia, l’editore di consola con le gemelle 19enni Kristina e Karissa Shannon.

Gli ultimi anni di Hugh Hefner

La vita nella Playboy Mansion diventa oggetto di documentari e produzioni cinematografiche. Hefner riesce a far spogliare star del cinema come Drew Barrymore e Chalize Theron, dello sport come Katarina Witt o della musica come l’ex Spice Girl Geri Halliwell. L’editore è pioniere nella pubblicazione di lunghe interviste approfondite, anche scomode, a personaggi come Marlon Brando o Fidel Castro. Ultraottantenne convive nella sua reggia di Beverly Hills con un harem conigliette. Nel 2009, a 83 anni, inizia una relazione con Crystal Harris nata nel 1986. I due si fidanzano la vigilia di Natale dell’anno successivo ma cinque giorni prima del matrimonio, il 14 giugno 2011, Crystal cambia idea. Successivamente i due si riconciliano e si sposano il 31 dicembre 2012. Lei resta accanto al marito fino al suo ultimo respiro. Hefner muore il 27 settembre 2017, all’età di 91 anni. Per via di un accordo prematrimoniale, Harris non ha ottenuto quasi nulla dalla cospicua eredità, un patrimonio stimato intorno ai 43 milioni di dollari, finita ai quattro figli, alla University of Southern California e a una serie di enti benefici. Alla donna sono comunque stati assegnati 7 milioni di dollari e una villa sulle Hollywood Hills oltre a essere vice presidente della Hugh M. Hefner Foundation.

Le ombre sulla figura di Hugh Hefner

Hugh Hefner è sempre stato una figura controversa, da alcuni era considerato uno sfruttatore delle donne e dei loro corpi, per altri un pioniere della rivoluzione sessuale e un campione dei diritti dei gay, della contraccezione e dell’aborto. Nel 2022 è uscita una docu serie che mette in risalto luci e ombre dell’editore. In “Playboy – Le ombre di un impero” addetti ai lavori, colleghi, dirigenti e conigliette descrivono chi era Hefner. Ne escono fuori storie di scandali, abusi e terribili dinamiche di potere con l’ideatore della celebre rivista descritto sia come un terribile sessista sia come un precursore dei tempi e promotore della diversità, della libertà di parola e dei diritti civili. Alcune ex fidanzate e ragazze che erano state nella Playboy Mansion hanno fatto rivelazioni shock raccontando che Hefner “manipolava e drogava le donne” per costringerle a fare ciò che voleva. Si parla di orge e abusi di ogni genere. Tra le testimonianze c’è quella di Holly Madison, ex coniglietta e compagna dell’editore per otto anni: “mi offrì droga e cercò di plagiarmi”, ha raccontato.

Dieci curiosità su Hugh Hefner

Personaggio discusso, sono tanti i segreti su Hugh Hefner che non sono ancora stati svelati. Intanto una serie di curiosità sull’editore di Playboy:

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