Sono tanti i motivi per cui si inizia una relazione extraconiugale. Ci si trova l’amante spesso per noia, specialmente in età più adulta, e per sentirsi ancora e di nuovo desiderati, affascinanti, per ritrovare il gioco e la prima adrenalina. L’amante a volte aiuta a dimenticare i problemi reali, creando una dimensione alternativa che permette di sopportare la routine di tutti i giorni (evidentemente senza che sia una reale soluzione al disagio). Le relazioni extraconiugali hanno una natura che può essere diversa di volta in volta, e una evoluzione spesso imprevedibile: “le relazioni umane non sono delle reazioni chimiche da laboratorio con esiti preventivabili. Evolvono in fretta e in modo incontrollabile, e non è raro che ci si innamori dell’amante”, scrive Maurizio Iengo, psicologo, e insieme a Marco Giacobbi autore di “Psicologia del Tradimento Conoscerlo, Prevenirlo, Superarlo”.
Indice
Le 5 fasi dell’amore extraconiugale
Iengo sostiene che ci siano cinque fasi nelle relazioni extraconiugali:
- Allontanamento, raffreddamento della relazione: la coppia “ufficiale” si inizia a distanziare, a partire dalle omissioni e dalla mancanza di comunicazione. Spesso, uno dei partner cerca dei momenti di vicinanza emotiva, ma se non li trova, c’è un ulteriore raffreddamento.
- Chiusura verso il partner e apertura all’esterno: uno dei partner, inizia a cercare vicinanza emotiva all’esterno della relazione. Spesso le relazioni extraconiugali iniziano proprio con qualcuno che ci ascolta, ci capisce e ci sostiene in un momento di difficoltà. Un porto sicuro, quando non si sa in che direzione navigare.
- Il futuro traditore critica il partner e la relazione: dopo aver scoperto che esiste qualcuno di più piacevole, più comprensivo e che ci fa sentire più accolti, inizia la fase di “squalifica” del partner. Spesso non viene verbalizzata, ma inizia a maturare un confronto con il futuro amante.
- Il traditore squalifica il vecchio partner: inizia una squalifica vera e propria, fatta non solo di confronti, ma anche di una vera e propria trasformazione del partner nella mente del traditore. Ci si accorge che ci si sta innamorando di un’altra persona, e per giustificare questa cosa che ci sembrava impossibile, iniziamo a pensare al partner ufficiale come un “egoista” e pieno di difetti.
- <Attraversamento della linea rossa: una volta poste le basi per il tradimento, è solo questione di tempo, prima di consumarlo
I dati del fenomeno
Secondo quanto riportato dal portale State of Mind, in base ai dati raccolti su base europea dall’IFOP (istituto francese di opinione pubblica) il 45% degli italiani ha dichiarato di aver tradito il partner almeno una volta contro il 43% della Francia, il 39% della Spagna e il 36% della Gran Bretagna. Dei traditori (e traditrici) solo un 27% di italiani ha risposto di essere pentito, contro il 73% di no. Dalle ultime ricerche pare sia “in corso un mutamento della comune morale per cui si tende sempre più a ritenere accettabile il tradimento. Secondo una ricerca condotta su scala mondiale dall’americana Pew Research il nostro paese appare molto più laico di quello che si pensa: se è vero che il 64% degli italiani pensa che l’infedeltà sia moralmente inaccettabile, la percentuale risulta comunque tra le più basse del mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, ben l’84% condanna pubblicamente il tradimento, così come il 76% dei Britannici e solo il 47% dei francesi e il 60% dei tedeschi. Ancora dati IFOP ci dicono che per il 56% degli italiani si può essere innamorati del proprio partner e comunque tradirlo”.
Un’occasione
Nella maggior parte dei casi le relazioni extraconiugali finiscono con un ritorno (o un tentativo di ritorno) dal partner: la confessione o essere messi spalle al muro è spesso l’occasione di chiarimento, di nuova dichiarazione di intenti, per rendersi conto che quello che si ha è immensamente grande e – oltre l’avventura di poco significato – si sceglie di proteggerla ancora. Chi lo subisce, spesso decide di ignorare e perdonare il tradimento, considerandolo una svista all’interno di un lungo percorso di vita e progettualità o addirittura un momento per ritrovarsi, in modo ancora più forte e deciso. “Un dato che può sorprendere invece – continua lo psicologo – è quanto presto diventino serie queste relazioni. Cioè quelle situazioni nelle quali l’amante diventa importante”.
Quando la cosa si fa seria
“All’inizio, la storia ha dei connotati avventurosi, di gioco, di opportunità che vengono colte non appena se ne ha l’occasione. Un mordi e fuggi continuo che esalta, fa stare bene, fa sentire giovani. Poi qualcosa scatta”. Il pensiero diventa fisso, la voglia di stare insieme va oltre la scappatella o il sesso fugace e ci si interessa all’altra persona in modo più intimo, affettuoso e personale. La regolina magica tra amici di letto è proprio l’assenza totale di coinvolgimento. Invece le cose non vanno così, e ci si comincia a confidare, a entrare nella sfera più personale, e la leggerezza si trasforma in una ricerca di scambio e condivisione. Ovviamente nel quotidiano questa condizione diventa sempre più difficile da nascondere e da gestire; così come diventa sempre più faticoso riuscire a stare dentro alla vecchia relazione se la spinta verso la nuova diventa totalizzante.
I 5 segnali
Ci sono alcuni segnali secondo Maurizio Iengo che indicano che la relazione con l’amante sta diventando seria:
- il pensiero fisso verso l’amante,
- il tempo insieme va oltre quello sporadico del sesso e basta,
- si fanno spesso paragoni tra le due relazioni,
- le bugie aumentano,
- iniziare a fare programmi insieme e sognare un quotidiano condiviso.
Cosa fare?
Quando la storia si fa seria, ci si potrebbe ritrovare nella condizione di fare una scelta. Se la decisione diventa ingestibile, spesso bisogna imboccare una di queste due strade: lasciare l’amante e mettere fine alla relazione extraconiugale o confessare tutto e vivere alla luce del sole questa nuova relazione. È evidente che entrambe le opzioni possono essere molto dolorose e prevedere momenti di grande difficoltà. “Il ritorno al vecchio mondo è traumatico”, commenta l’autore. “Il traditore lo vive come un lutto, non riesce a smettere di pensare all’amante, al fatto che con lui o lei stava bene e ora, invece, è tornato al mondo di prima. Buio, noioso, pieno di doveri. Talvolta, si instaurano veri e propri dubbi ossessivi: domande intrusive che ci fanno vivere un’incredibile sofferenza: Come faccio a sapere che ho fatto la scelta giusta? Come posso sapere che non sarei più felice con l’amante? …E se mi stessi facendo sfuggire l’ultima possibilità di essere felice?” Sono domande normali, e sarebbe utile provare a consultare un professionista psicoterapeuta per provare a trovare una risposta o almeno per trovare un minimo di sicurezza nella scelta fatta, gestendo la delusione e la mancanza.
Vita nuova
Molte più volte di quanto si pensi, invece, il traditore osa, e chiude la vecchia relazione per provare a vivere il nuovo amore, che con decisione e ostinazione ha preso grande spazio nella vita di tutti i giorni. Anche questa decisione non è facile, e non è detto che sia definitiva. Lasciare il porto sicuro del vecchio rapporto, specialmente in una situazione familiare stabile e con figli, può essere molto faticoso; eppure quella sicurezza non è abbastanza per rinunciare alle emozioni nuove. Anche questa scelta, per quanto destabilizzante (specialmente per chi la subisce) non è detto che non si dimostri una opportunità. Vivere in una relazione non appagante, con un partner non presente, accontentandosi di quello che si ha non è l’ideale per chi invece si augura una vita relazionale stimolante e rispettosa. È impossibile controllare e prevedere ogni cosa; ma bisogna imparare ad accettare quello che viene, provando a reagire, pur soffrendo quanto serve, per andare avanti in modo ancora migliore.
Fonti
Maurizio Iengo, Quando l’amante diventa importante
State of Mind, Monogamia e tradimenti: le dimensioni del fenomeno