Alcuni esami sono fondamentali per stabilire l’origine di determinati disturbi. In caso di dolori al ginocchio, per esempio, è importante sottoporsi a una risonanza magnetica ginocchio, che sarà poi interpretata da radiologo e ortopedico.
Indice
Che cos’è la risonanza magnetica
La risonanza magnetica, chiamata anche RM o più correttamente RMN, risonanza magnetica nucleare, è un esame di diagnostica per immagini che sfrutta un campo magnetico per riprodurre con esattezza i distretti anatomici di un’area specifica del corpo umano. Si tratta di una metodica non invasiva e innocua, perché a differenza di altri esami non utilizza radiazioni (come invece fanno la tac e le radiografie). È particolarmente utile per esaminare in maniera dettagliata e tridimensionale i tessuti molli, come nervi, muscoli, legamenti, ecc) ma anche quelli duri, come ossa e cartilagini. Per questo l’RM è utilizzata in diversi ambiti medici, dall’oncologia all’ortopedia.
A cosa serve l’RM al ginocchio
Quando si parla di risonanza magnetica ginocchio, quindi, si fa riferimento a un esame che sfrutta un campo magnetico per osservare, grazie all’acquisizione di immagini trasmesse poi in 3D sul computer, varie parti del ginocchio.
Più nello specifico, l’RMN esamina le parti che compongono le articolazioni del ginocchio, quali:
- la rotula
- i menischi
- l’estremità distale del femore
- l’estremità prossimale della tibia
- la cartilagine articolare
- i legamenti
- la membrana sinoviale
- le borse sinoviali
- i tendini
La risonanza magnetica al ginocchio è un esame innocuo e non invasivo molto utile per valutare qualsiasi condizione o disturbo di questa parte del corpo, e può essere effettuata tramite prescrizione medica in uno dei tanti laboratori o ospedali che hanno un reparto di radiologia ed effettuano l’esame.
Quando fare la risonanza magnetica ginocchio
Effettuare un’RMN al ginocchio ha come scopo principale la diagnosi di eventuali patologie, fratture o lesioni che interessano l’area. In particolare, è indicata soprattutto per:
- distorsioni al ginocchio causate da stiramento o lesione dei legamenti o dei tendini (tipiche degli sportivi)
- fratture ossee
- infortuni della rotula
- artrite, cioè infiammazione delle articolazioni
- gonartrosi, l’artrosi (cioè una forma di artrite) del ginocchio
- osteomielite, un’infezione batterica che colpisce ossa e midollo osseo
- versamenti (acqua all’interno del ginocchio)
- lesioni alla cartilagine articolare
- lesioni al menisco laterale e/o a quello mediale
- tumori e lesioni tumorali (la RM è spesso utilizzata per valutare la presenza di tumori ossei o lesioni tumorali nel ginocchio, consentendo una diagnosi precoce e una pianificazione del trattamento appropriato)
Grazie alla capacità di diagnosticare tutte queste diverse condizioni a carico del ginocchio, la risonanza magnetica è indicata per tutti, dagli sportivi che sollecitano le articolazioni o ricevono colpi, agli anziani che faticano a camminare a causa dei dolori alle ginocchia, passando per chi, per esempio, ha subito un incidente in moto infortunandosi.
Sintomi che possono richiedere la risonanza magnetica ginocchio
Anche se il suo campo di indagine è molto ampio e rivolto a tantissime fasce di popolazione, la risonanza magnetica al ginocchio dovrebbe essere prescritta particolarmente quando si è di fronte a sintomi che interessano esclusivamente quest’area del corpo, anche in assenza di cause evidenti.
Per esempio, sarebbe bene sottoporsi a una RMN al ginocchio in caso di:
- dolore persistente al ginocchio, soprattutto in presenza di dolore cronico al ginocchio di origine sconosciuta o resistente al trattamento conservativo
- rigidità articolare (difficoltà a piegare il ginocchio correttamente)
- debolezza (gambe che cedono, come non sostenute)
- gonfiore (in conseguenza di un trauma oppure no)
- ematomi
Quando si lamentano uno o più di questi sintomi, è bene rivolgersi a un ortopedico per valutare il da farsi. Sarà lui, eventualmente, dopo aver osservato l’area, a prescrivere la risonanza magnetica.
Risonanza magnetica o radiografia ginocchio?
Come dicevamo, la risonanza magnetica è un esame che impiega un campo magnetico per rilevare immagini dettagliate e tridimensionali di tessuti molli, cartilagini e ossa. La radiografia, invece, esamina in maniera più precisa l’apparato scheletrico. Si può quindi sostenere che l’RMN sia prescritta per avere un quadro completo della salute del ginocchio, tessuti molli (come legamenti, nervi, muscoli e vasi sanguigni) compresi, mentre per avere un’immagine più precisa delle ossa si ricorra alla radiografia. In ogni caso, i due esami possono essere complementari.
Come prepararsi alla risonanza al ginocchio
Sottoporsi alla risonanza magnetica non richiede una grande preparazione, anche se bisogna tenere conto di alcune regole da seguire. Come già anticipato, si tratta di un esame innocuo e non invasivo, ma ci sono in particolare due aspetti di cui tenere conto.
Il primo è il macchinario con cui viene effettuata la risonanza, l’altro è l’utilizzo di un mezzo di contrasto per effettuarla.
RM chiusa o aperta
Molte persone temono la risonanza magnetica perché, come sappiamo, generalmente il paziente viene inserito, tramite lo scorrimento del lettino su cui è sdraiato, all’interno di un tubo chiuso, in cui deve restare immobile per un po’ di tempo. Anche chi non soffre solitamente di claustrofobia può aver paura di non sentirsi a suo agio in una situazione di questo tipo. Per questo, sono sempre più frequenti i macchinari per la risonanza magnetica “aperta”, che cioè a seconda della porzione del corpo da esaminare prevedono comunque aperture rispetto al classico tubo. Nel caso poi del ginocchio, non ci sono controindicazioni a effettuare una risonanza localizzata, per questo il consiglio è di parlarne col proprio medico per trovare un centro che offra questa possibilità.
RM con contrasto
A meno che non sia specificato diversamente nella richiesta del medico che ha prescritto l’esame, è possibile che la risonanza magnetica al ginocchio venga eseguita senza mezzo di contrasto. Qualora però si rendesse necessario, per esempio se si volessero esaminare più nel dettaglio i tessuti molli per il sospetto di masse come neoplasie o infezioni, è fondamentale:
- presentarsi a digiuno da almeno sei ore
- consegnare al radiologo gli esami del sangue che includono la creatinina
- comunicare eventuali problemi ai reni, come insufficienza renale
Ricordiamo inoltre che le donne che sospettano o hanno la certezza di una gravidanza non dovrebbero sottoporsi alla risonanza magnetica per non sottoporre l’embrione o il feto a possibili rischi legati ai campi magnetici o alle onde di radiofrequenza utilizzati dall’RMN.
Come si svolge la risonanza magnetica al ginocchio
Al momento dell’esame, il paziente deve togliersi gioielli e altri oggetti di metallo, e comunicare la presenza di punti o apparecchi come pacemaker. Una volta pronto, viene sdraiato sul lettino e, se previsto, riceve il mezzo di contrasto a base di Gadolinio per via endovenosa. Dopodiché, se il macchinario è chiuso il lettino verrà fatto scivolare all’interno del cilindro che contiene il magnete, mentre in caso di apparecchiatura diversa si procederà posizionando il ginocchio sotto.
La risonanza magnetica ginocchio dura poche decine di minuti e non è dolorosa. Il macchinario produce un rumore piuttosto forte, per questo può essere utile l’uso di tappi per le orecchie. Una volta finita l’acquisizione delle immagini, il paziente può alzarsi e andarsene, riprendendo le proprie attività.
Qualora la risonanza si svolgesse nel classico macchinario chiuso, si potrebbe prevedere una lieve sedazione per evitare attacchi di claustrofobia. In questo caso, sarà previsto un periodo di osservazione subito dopo l’esame.
Per quanto riguarda i risultati, di solito questi sono disponibili dopo 3-4 giorni dall’esecuzione dell’esame. Il radiologo interpreterà le immagini con una propria relazione, che dovrà poi essere consegnata al medico che ha prescritto la risonanza.
Fonti bibliografiche:
- Hopkins Medicine, Magnetic Resonance Imaging (MRI)
- RadiologyInfo, Contrast Materials
- RadiologyInfo, Knee MRI