Per combattere l’insonnia è importante uscire ogni giorno

Una nuova ricerca dimostra che per combattere l'insonnia e dormire meglio è importante esporsi alla luce del sole e uscire di casa tutti i giorni

Pubblicato: 15 Dicembre 2022 15:46

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Non chiudetevi in casa. Anche se fa freddo e magari le giornate non sono proprio l’ideale per la passeggiata. Uscire ogni giorno ed esporsi alla luce non è solo un corroborante per l’umore e ci consente di incontrare persona, ma potrebbe diventare una vera e propria profilassi per chi soffre d’insonnia.

A dirlo, con un’originale indagine apparsa su Journal of Pineal Research, sono alcuni studiosi dell’Università di Washington. L’esposizione alla luce, anche nelle giornate più corte dell’anno come quelle che stiamo vivendo, potrebbe diventare infatti un meccanismo chiave per regolare i bioritmi dell’organismo nelle 24 ore e quindi consentirci di riposare al meglio.

Sotto esame gli studenti

Gli esperti chiamano alcuni momenti delle 24 ore “porte” del sonno. Sono il periodo in cui è più facile chiudere le palpebre e addormentarsi. Lo studio americano, condotto su una popolazione di studenti di una struttura residenziale dell’ateneo americano, spiega come e quando il nostro corpo lancia i segnali che è importante addormentarsi. Ma soprattutto rileva quanto è importante uscire tutti i giorni, anche se non brilla in cielo il sole e dominano le nuove. Infatti la ricerca mostra che gli studenti si addormentavano più tardi la sera e si svegliavano più tardi la mattina soprattutto durante l’inverno, quanto il cielo è più cupo e comunque le ore di luce sono minori.

Stando all’ipotesi degli esperti, l’esposizione alla luce durante il giorno è cruciale per dormire bene la notte. Il motivo? Il corpo umano avrebbe un orologio circadiano naturale che avvisa quando andare a dormire la notte.

Il problema è che se di giorno non si ricevono abbastanza stimoli luminosi, il sistema di controllo si altera, l’orologio non funziona a dovere e quindi non si prende sonno o magari ci si sveglia presto.  Per giungere a questa conclusione gli esperti hanno impiegato monitor da polso per misurare i modelli di sonno e l’esposizione alla luce per 507 studenti universitari UW dal 2015 al 2018.

Attenzione alla luce

La luce è un regolatore fondamentale dell’orologio biologico dell’organismo. Secondo quanto riporta la ricerca in pratica lo stimolo luminoso di giorno, specie se al mattino, farebbe “andare avanti” l’orologio stesso. Quindi ci si stanca prima la sera. Se però l’orologio ritarda, diventa un’impresa addormentarsi. Quindi il momento in cui ci addormentiamo sarebbe una sorta di compromesso tra esposizione alla luce ed ora della giornata in cui questa è concentrata.

La ricerca in particolare dimostra che mostrato che l’esposizione alla luce diurna ha avuto un impatto maggiore rispetto all’esposizione alla luce serale. Ogni ora di luce diurna anche nelle giornate invernali, migliorava la situazione al momento del sonno. Al contrario, se si esagera con la luce di sera (anche quella del computer o degli schermi di smartphone o tablet ha significato, si tende a ritardare il ritmo circadiano. Conclusione: lo studio mette in luce quanto è importante uscire ogni giorno, meglio se al mattino.

Così otteniamo la giusta esposizione alla luce naturale e manteniamo regolare il ritmo del nostro orologio biologico. Bisogna invece cercare di limitare gli stimoli luminosi artificiali la sera. Non ci aiutano certo e cadere tra le braccia di Morfeo.

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