Eritema solare: quando si manifesta e come curarlo

Rossore, desquamazione e, nei casi più gravi, dolore e febbre: ecco come evitare l’eritema solare e trattarlo quando si presenta.

Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

L‘eritema solare, più comunemente chiamato “scottatura”, compare sulla pelle quando ci si espone al sole con una protezione insufficiente, superando la tolleranza della pelle ai raggi ultravioletti. Si tratta di un fenomeno causato dalla sovraesposizione ai raggi ultravioletti, sia di tipo naturale, come quelli del sole, sia di tipo artificiale, come quelli dei lettini abbronzanti. Spesso si manifesta immediatamente dopo le prime esposizioni al sole, ovvero quando la pelle non ha prodotto sufficiente melanina per proteggersi dall’azione dannosa degli UVA e degli UVB.

A generare l’eritema solare è l’azione dei raggi solari sulla cute: i vasi sanguigni si dilatano, aumenta la quantità di sangue nelle zone soggette all’esposizione e vengono rilasciate citochine infiammatorie, responsabili del calore, dell’arrossamento e del prurito della regione interessata.

L’eritema solare interessa, più frequentemente, le pelli più chiare e, nella quasi totalità dei casi, è conseguente a esposizioni eccessive e prolungate e/o prive della necessaria protezione fornita da creme solari adeguate. Proteggersi dall’eritema è possibile, così come trattare il disturbo qualora le precauzioni non siano state sufficienti a evitare le conseguenze dannose del sole sulla pelle.

I fototipi e la resistenza della pelle agli UV

La pelle di ciascuno di noi ha una propria soglia di resistenza ai raggi ultravioletti, determinata dalla quantità di melanina presente. Per classificare le diverse tipologie di cute, infatti, si prendono in considerazione i cosiddetti “fototipi”, ossia delle categorie usate in dermatologia e basate sulla qualità e sulla quantità di melanina presente nella cute.

I fototipi sono 6 e si basano sul colore della pelle, degli occhi e dei capelli del soggetto. Si va dal fototipo I, proprio dei soggetti con carnagione chiarissima, gli occhi azzurri o chiari, e i capelli biondi o rossi, fino al fototipo VI, proprio dei soggetti con pelle e capelli neri e gli occhi scuri.

Chi ha la pelle di un fototipo chiaro, povero di melanina, si abbronza con difficoltà, resiste meno al sole e ha più probabilità di scottarsi e sviluppare eritemi solari, mentre chi rientra nei fototipi IV, V e VI si abbronza in fretta e si scotta raramente. Tuttavia, se per esempio una persona di fototipo scuro e alta resistenza al sole, poco saggiamente, si esponesse senza protezione e/o per lungo tempo, non sarebbe affatto immune allo sviluppo di un eritema, visto che quasi certamente supererebbe la tolleranza della sua pelle.

Le probabilità di scottature ed eritemi sono più alte in estate, ma può accadere anche in inverno, specialmente se ci si espone al sole direttamente, magari durante una gita in montagna.

I sintomi dell’eritema solare

Riconoscere l’eritema solare è semplice: la pelle diventa rossa e può ricoprirsi di bolle, per poi desquamarsi. Le manifestazioni cutanee di questo disturbo possono comprendere anche la formazione di pustole contenenti pus, discromie, ispessimenti cutanei, bruciori intensi, gonfiori, secchezza accentuata della pelle, calore o ipersensibilità al tatto della zona interessata.

I sintomi comuni dell’eritema solare compaiono immediatamente dopo l’esposizione, ma possono manifestarsi fino a 24 ore dopo l’evento.

Ci sono vari livelli di eritema, da quello senza conseguenze che si manifesta con un leggero arrossamento della pelle a quello che provoca bruciature e febbre alta.

Tali manifestazioni richiedono un immediato intervento medico.

Fattori di rischio

Esistono alcuni fattori di rischio e predisposizioni individuali allo sviluppo di eritemi.
Ad esempio:

Possibili complicanze dell’eritema solare

I raggi ultravioletti, naturali o artificiali, possono lasciare danni indelebili sulla pelle, anche quando gli eritemi sono di bassa o media entità e sembrano essersi risolti con successo. La pelle che ha subito danni da UV, infatti, resta compromessa e può andare incontro, anche dopo anni, a problematiche di natura dermatologica.

Tra le complicanze dell’eritema solare ci sono:

La diagnosi di eritema solare

Un medico o un dermatologo possono riconoscere immediatamente un eritema solare dalla semplice ispezione della pelle e da una breve indagine anamnestica. Utili sono anche ulteriori informazioni come l’eventuale familiarità per patologie cutanee o l’assunzione di sostanze fotosensibilizzanti.

Per confermare un sospetto diagnostico oppure escludere la presenza di altre patologie cutanee, è possibile anche effettuare alcuni esami più approfonditi, quali:

Come proteggersi dall’eritema solare

Per non rischiare di incorrere negli effetti nocivi dell’esposizione solare, è bene prevenire l’eritema. I modi per farlo sono molteplici ed è buona norma seguirli tutti, per tutelare concretamente la pelle dai numerosi danni che possono causare le radiazioni ultraviolette.

Come curare un eritema solare?

Se, nonostante le precauzioni, dovesse presentarsi un eritema solare, è bene ricorrere tempestivamente alle opportune cure, utilizzando sia rimedi naturali, sia trattamenti farmacologici idonei. Per quanto un eritema solare tenda a guarire spontaneamente nel giro di pochi giorni, è possibile favorirne la guarigione ed è bene non aggravarlo sottoponendo la pelle a ulteriori agenti aggressivi e situazioni stressanti.

Come comportarsi in caso di eritema?

 

Fonti bibliografiche

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