Cosa fare se la voce cambia e la gola brucia

Proteggere la voce è fondamentale per evitare danni permanenti: quali sono i campanelli d'allarme e come intervenire

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Solo pochi giorni fa si è concluso il festival di Sanremo 2023. Un evento importante, con i protagonisti che sono ovviamente giunti sul palco con la voce pronta a gorgheggiare e a sintonizzarsi in base alle tonalità della canzone. Anche per noi, pur senza avere ambizioni canore, ci vuole attenzione alla voce, soprattutto se ci accorgiamo che cambia e magari la gola brucia è c’è continuamente bisogno di schiarirsi l’ugola.

Con questo freddo e conseguenti sbalzi di temperatura e con i virus che circolano, il rischio di andare incontro a fastidi esiste. Eccome. E bisogna proteggersi, per quanto possibile. senza sforzare troppo la voce, lanciandosi in acuti insostenibili o meno prosaicamente gridando.

Attenzione alla sindrome da karaoke

Proteggere la voce è fondamentale. Sforzare spesso parlando a voce alta, cantare a squarciagola magari per stare in compagnia e gridare non fa bene. La laringe è un organo molto delicato proprio perché svolge funzioni nobili come la fonazione, la deglutizione e la respirazione, essenzialmente attraverso il movimento delle corde vocali. Quindi va protetta.

È meglio non sforzarla, evitare di fumare e di consumare alcolici anche per non incappare in danni permanenti come le disfonie funzionali che alla lunga possono portare alla formazione di noduli delle corde vocali. Una altra causa comune di disfonia tosse secca e necessità di schiarire la gola, senza una vera e propria afonia è data dalla malattia da reflusso gastroesofageo che a livello laringeo determina una infiammazione cronica delle corde vocali: le corde si presentano un poco edematose ed arrossate, mentre la laringe produce secrezioni mucose abbondanti che si depositano sulle corde vocali.

Infine non dimentichiamo che l’esposizione a sostanze inquinanti come formaldeide, cromo, acido solforico e benzopirene può favorire l’infiammazione infiammazione cronica della laringe con formazione di edema delle corde vocali. Ma torniamo al canto, anche per i non professionisti che a volte si avventurano in esperienze canore.

“Ci sono alcuni campanelli d’allarme ai quali ogni cantante dovrebbe prestare attenzione, perché spie del fatto che gli organi fonatori possono essere sotto stress”, spiega Francesco Mozzanica, Direttore dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale San Giuseppe – Gruppo MultiMedica e professore all’Università Statale di Milano. Primo fra tutti, la disfonia, ossia un’alterata qualità della voce; la riduzione dell’estensione vocale: se prima si riusciva, ad esempio, a raggiungere una certa nota e ora non ci si riesce più o lo si fa con difficoltà; la comparsa di fatica fonatoria dopo aver cantato; la percezione di dolore al collo e di un senso di costrizione; la sensazione di fuga d’aria nella zona più acuta dell’estensione. In presenza di uno o più di questi sintomi, la prima regola da seguire è il riposo: smettere di cantare. In secondo luogo, bisogna evitare tutto ciò che potrebbe aumentare lo stato infiammatorio: contrariamente a quanto si creda, no alle bevande calde, come tisane e infusi, e ovviamente stop ad alcolici, fumo e cibi piccanti”.

Come comportarsi se la voce va in crisi

Sia chiaro. La causa più frequente di alterazioni della voce e sintomi è la laringite acuta. Si tratta quindi di una infiammazione della laringe. Quando però il quadro non migliora dopo qualche giorno, occorre parlare della situazione con il medico e magari sottoporsi ad una visita specialistica.

Si può quindi eseguire una laringoscopia o laringostroboscopia, esame poco invasivo che permette di vedere le corde vocali durante la fonazione e di visualizzare eventuali lesioni organiche, come noduli, polipi, cisti e piccole cicatrici. E non bisogna dimenticare che ci sono infatti malattie che si manifestano inizialmente solo con l’alterazione della voce e sono il tumore della laringe e le paralisi ricorrenziali. Il primo molto spesso origina dalla mucosa di rivestimento delle alte vie aeree.

Invece le paralisi ricorrenziali, ossia il blocco di una corda vocale per cause non strettamente correlate alla laringe, possono dipendere da patologie del sistema nervoso centrale (esempio ictus, tumori cerebrali) o da tumori della ghiandola tiroide, o da patologie del mediastino cioè da tumori del polmone o dell’esofago con linfonodi patologici che comprimono i nervi che fanno muovere le corde vocali. L’importante, in ogni caso, è arrivare presto con la diagnosi per una terapia su misura, caso per caso.

Talvolta si tratta di lesioni leucoplasiche (precancerosi) o di piccoli carcinomi delle corde vocali che vengono rimossi in microscopia mediante laser in anestesia generale e che richiedono un ricovero ospedaliero di circa 24 ore. Altre volte sono necessari interventi più importanti.

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