Colpo di calore: sintomi e come prevenirlo

Rischioso soprattutto per bambini e anziani, il colpo di calore può essere evitato con alcuni consigli preventivi riguardanti abbigliamento e non solo

Pubblicato: 9 Giugno 2023 09:00

Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Il colpo di calore è l’insieme di conseguenze fisiche derivanti da un eccessivo aumento della temperatura corporea (oltre i 38 – 39°C). Viene anche definito ipertermia e si manifesta soprattutto durante la stagione più calda, quando le temperature ambientali e l’umidità salgono, alterando i fisiologici equilibri corporei.

Si differenzia dalla febbre in quanto quest’ultima è un aumento di temperatura dovuto alla reazione del corpo in risposta a uno stimolo potenzialmente dannoso, come un’infezione.

Esistono alcuni efficaci rimedi per prevenire il colpo di calore. Una corretta informazione può aiutare a riconoscerne prontamente i sintomi, permettendo di trattarlo tempestivamente e in maniera adeguata, in modo da scongiurare le conseguenze più pericolose.

Le cause del colpo di calore

In condizioni normali il corpo umano è dotato di efficaci meccanismi di termoregolazione, che permettono la dispersione del calore attraverso la sudorazione e la vasodilatazione cutanea.

Il corpo può manifestare i sintomi tipici di un colpo di calore quando questi processi non riescono a sopperire a fattori climatici estremi ed esitano, quindi, in un innalzamento repentino e pericoloso della temperatura corporea, facendole raggiungere livelli così elevati da alterare i normali processi biochimici indispensabili per il funzionamento dell’organismo.

Generalmente, infatti, il colpo di calore si manifesta quando le condizioni ambientali sono particolarmente provanti e caratterizzate da alte temperature, un elevato grado di umidità e una scarsa ventilazione. A provocare il colpo di calore possono essere due fattori principali (o un mix dei due): condizioni climatiche e attività fisica.

Come riconoscere un colpo di calore: i sintomi

La sintomatologia può essere diversa a seconda dell’entità dell’incremento e delle condizioni fisiche della persona che subisce il colpo di calore. La regola d’oro per gestire tale evenienza è quella di intervenire in maniera tempestiva non appena si notano i segnali di un alterato stato di salute. Qual è la sintomatologia classica di un colpo di calore?

Tra i principali segnali ci sono:

Quanto durano i sintomi del colpo di calore?

La durata dei sintomi caratteristici dell’ipertermia dipende molto dallo stato di salute e dall’età del soggetto, ma anche dalla gravità dell’episodio, dai fattori ambientali in cui avviene il disturbo e dalla tempestività dell’intervento per mettere in condizioni di sicurezza chi subisce il malessere.

In un soggetto giovane e sano, i sintomi tendono a risolversi nel giro di poche ore e il fisico riprende le sue normali funzionalità nel giro di 24/48 ore, senza subire alcuna conseguenza irreversibile. Invece, in un bambino piccolo o in un anziano con patologie il colpo di calore rischia di essere decisamente più grave, se non fatale nei casi più estremi e sfortunati.

Colpo di calore: chi è più a rischio?

Il colpo di calore può interessare chiunque, ma senza dubbio i soggetti più a rischio sono i bambini e gli anziani sopra i 65 anni. Il motivo è legato al fatto che il loro sistema di regolazione della temperatura corporea non è ancora così efficiente o non è più in grado di adattarsi a un clima caldo-umido eccessivo.

In particolare, i bambini al di sotto dei due anni sono particolarmente esposti al pericolo di ipertermia, perché il loro organismo in fase di sviluppo non è in grado di gestire con efficacia i meccanismi di termoregolazione e, soprattutto, di riportarli in equilibrio quando vengono alterati da condizioni esterne. Proteggerli dagli eccessi di calore e dall’umidità è, quindi, essenziale per preservare la loro incolumità.

Come prevenire il colpo di calore in neonati e bambini?

L’iperemia nei bambini e nei neonati può avere manifestazioni intense, quali un aumento della temperatura anche oltre i 40° C, pelle calda, ipersudorazione, nausea, vomito, mucose secche, respiro affannoso, irritabilità, crampi, convulsioni e, nei casi più gravi, perdita di coscienza.

Come diagnosticare un colpo di calore?

I sintomi dell’ipertermia sono spesso inequivocabili e, riconoscendoli, è possibile diagnosticare con ragionevole certezza un colpo di calore. Tuttavia, nei casi dubbi e negli episodi in cui i sintomi sono stati lievi e facilmente confondibili con altre patologie, è possibile eseguire alcuni esami.

Questi sintomi non sono specifici e, nel caso in cui si abbia il dubbio che il soggetto presenti delle problematiche più gravi, è bene allertare tempestivamente i servizi di emergenza.

Come curare un colpo di calore

Prestare soccorso immediato a chi sta subendo un colpo di calore è il modo migliore per arrestare l’incremento della temperatura e rallentare la progressione dei sintomi dell’ipertermia.

Per quanto riguarda le manovre di prima assistenza si ricorda l’importanza, una volta chiarita la natura dei sintomi, di spostare all’ombra la persona vittima di colpo di calore e di liberarla da eventuali capi di abbigliamento scuri o pesanti.

Al fine di favorire l’abbassamento della temperatura dell’organismo, è utile vaporizzare acqua fresca sul corpo dell’interessato e farlo distendere a terra con le gambe verso l’alto, all’interno di ambiente quanto più possibile fresco e ventilato. Anche degli impacchi freddi sulla fronte, sui polsi, sulle caviglie, sulle ascelle e all’inguine possono aiutare a far scendere gradualmente la temperatura corporea, riportandola a livelli ottimali. Se il soggetto è cosciente, potrebbe essere utile fargli bere dell’acqua a temperatura ambiente e a piccoli sorsi.

Se a sperimentare l’iperemia è un bambino piccolo è fondamentale spostarlo tempestivamente in una stanza fresca, asciutta e ventilata, lasciandolo anche in questo caso sdraiato con le gambe sollevate per favorire il ritorno circolatorio. Per abbassare la sua temperatura si può avvolgere il suo corpo con teli bagnati di acqua fresca, e fargli bere abbondanti quantità di acqua, sempre a piccolissimi sorsi.

È utile, specialmente nei casi più gravi, chiamare prontamente un soccorso medico e attendere l’arrivo di personale qualificato che possa intervenire nella maniera più opportuna, sia cercando di abbassare la temperatura del soggetto con impacchi, vaporizzazioni e teli refrigeranti, sia somministrando eventuali farmaci utili a supportare le funzioni vitali del paziente.

È importante ricordare, infatti, che il colpo di calore può essere una condizione estremamente pericolosa per l’organismo e le sue conseguenze non vanno mai sottovalutate, nemmeno nei soggetti apparentemente più giovani e in forma. L’innalzamento della temperatura corporea e gli squilibri che questo causa su diversi apparati dell’organismo (come il sistema cardiocircolatorio o quello respiratorio) possono causare shock e lasciare importanti danni agli organi vitali, come cuore, fegato, reni, o cervello.

Cosa non fare in caso di colpo di calore?

Intervenendo per aiutare un soggetto che sta manifestando i sintomi di un colpo di calore, è bene evitare alcuni errori che potrebbero peggiorare la situazione. Ad esempio?

Colpo di calore e insolazione sono la stessa cosa?

Durante la stagione estiva è facile incorrere sia in colpi di calore, sia in colpi di sole o insolazioni. Si tratta dello stesso disturbo? No, anche se spesso le due condizioni vengono confuse, anche se i loro sintomi sono simili.

L’insolazione è provocata da un’esposizione diretta ed eccessiva del corpo ai raggi UV del sole ed è più facile sperimentarla quando la testa resta scoperta ed esposta durante le ore più calde della giornata. I suoi sintomi sono: mal di testa, vertigini, perdita di coscienza, nausea, occhi arrossati, calore cutaneo e, nei casi più gravi, ustioni alla pelle dovute alle radiazioni ultraviolette.

A differenza del colpo di sole, il colpo di calore può manifestarsi anche senza un’esposizione ai raggi UV. È, infatti, più legato alle condizioni ambientali di caldo e umidità e ai deficit funzionali dell’organismo nel recupero di una temperatura adeguata al suo corretto funzionamento.

Come prevenire il colpo di calore?

Per evitare il colpo di calore, è utile conoscere alcune strategie preventive, che minimizzino il rischio di sperimentare un fastidioso e rischioso episodio di ipertermia.

Prima di tutto, bisognerebbe evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, ossia le più calde (questo vale soprattutto se all’alta temperatura è associato un elevato tasso di umidità). L’alta umidità dell’aria, infatti, impedisce la corretta traspirazione della pelle e il conseguente abbassamento della temperatura corporea, portando l’organismo ad assorbire più calore di quanto riesca a disperderne. Inoltre, occorre evitare, per quanto possibile di praticare sport all’aria aperta durante le ore in cui le temperature raggiungono il picco massimo.

Opportuno è anche evitare di vestirsi troppo e di indossare abiti scuri, preferendo tinte chiare e tessuti naturali e traspiranti. Fondamentale è bere molto nelle giornate più calde, afose e poco ventilate e non dimenticare che alcuni farmaci, come per esempio i diuretici, alterano i meccanismi che permettono al nostro corpo di mantenersi idratato.

Per prevenire efficacemente l’ipertermia è fondamentale anche non rimanere mai in un’auto parcheggiata sotto il sole, soprattutto se ci si trova in compagnia di bambini o di over 65.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo nella prevenzione del colpo di calore: la carenza di potassio può, per esempio, accentuare la sintomatologia nei soggetti particolarmente sensibili ai repentini rialzi della temperatura corporea nelle giornate estive. Bere adeguate quantità di acqua e idratarsi anche attraverso l’assunzione di liquidi, frutta e verdura fresca è indispensabile, soprattutto quando si trascorrono lunghe ore in ambienti molto caldi e umidi.

L’ideale è assumere bevande arricchite con sali minerali e consumare diversi piccoli pasti leggeri lungo il corso della giornata.

Favorire la ventilazione e ridurre la temperatura degli ambienti in cui ci si trova grazie a ventilatori o condizionatori, è una buona pratica, a patto di non creare sbalzi termici troppo forti tra spazi indoor e outdoor. È consigliabile inoltre dare tempo al corpo di adattarsi gradualmente ai climi più caldi quando si passa da un ambiente ad un altro.

Quando ci si espone al sole, è fondamentale proteggersi con lozioni solari e indumenti specifici, come cappello, occhiali da sole e abiti chiari, che schermino la pelle dai raggi solari e dal calore eccessivo. Quando possibile, è importante rinfrescare il corpo con docce o bagni di acqua fresca (mai ghiacciata) o vaporizzare sulla pelle delle piccole quantità di liquidi rinfrescanti.

Fonti bibliografiche

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