Celiachia nei giovani, attenzione ai segni sulla pelle

I sintomi atipici della celiachia come macchie sulle unghie o sui denti e la magrezza non vanno sottovalutati

Pubblicato: 31 Agosto 2022 19:03

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Marta. Il nome è di fantasia. Ma la sua storia no. Comincia verso i 12 anni, con la caduta di chiazze di capelli. Inspiegabile. Subito si pensa allo stress per l’inserimento scolastico. Ma col tempo la situazione non migliora. Anzi, accade il contrario. Poi, la visita del dermatologo, il controllo del pediatra che scopre un’anemia e ipotizza un problema legato alla celiachia. Centro. Grazie ad un’alimentazione priva di glutine in pochi mesi l’alopecia a chiazze è sparita, il quadro psicologico è notevolmente migliorato, con le amiche i rapporti sono ottimali. Tutto perché si è scoperta la celiachia, malattia che a volte si manifesta con questi sintomi “atipici” che occorre conoscere.

Attenzione a pelle e denti

“Questa vicenda dovrebbe insegnare ai genitori a non sottovalutare sintomi “atipici”, quindi non facilmente collegabili ad una malattia – spiega Angela Calvi, responsabile del Centro Celiachia dell’IRCCS G. Gaslini di Genova – e conferma l’importanza di evitare autodiagnosi e di rivolgersi subito al pediatra”.

Ma come ci si può insospettire? Ad esempio per la comparsa di macchie sui denti oppure sulle unghie, lesioni e bolle sulla pelle in corrispondenza di gomiti e ginocchia, piccole chiazze di alopecia oppure di vitiligine: possono tutti essere sintomi “estetici” della celiachia. La difficoltà ad individuare i sintomi “estetici” della celiachia è tra le numerose cause del ritardo di diagnosi attuale che può alterare la crescita psicofisica del bambino e provocare altre problematiche di salute.

“La difficoltà a riconoscere la celiachia può essere dovuta all’assenza di sintomi, anche in gruppi a rischio, come i soggetti affetti dal diabete oppure familiari di primo grado di persone celiache – precisa l’esperta. Vi sono poi sintomi “atipici”, come alterazioni dello smalto dentale con facilità a sviluppare carie, piccole chiazze di alopecia oppure di vitiligine, macchie sulle unghie, fino a lesioni cutanee spesso misconosciute. Molti di questi sintomi rappresentano il quadro classico della dermatite erpetiforme – una condizione associata alla celiachia – caratterizzata da papule (lesioni) e vescicole pruriginose sui gomiti, ma possibili anche su ginocchia, a livello del sacro, delle natiche e dell’occipite”.

La comunità scientifica stima che la celiachia interessi complessivamente circa seicentomila italiani. Ma solo uno su tre ad oggi ha ricevuto la diagnosi. I sintomi atipici, a partire da quelli estetici, interessano circa il dieci per cento delle persone affette dall’intolleranza permanente al glutine.

Il peso può ingannare

Circa 40.000 persone, stando alle stime, manifesterebbero quindi sintomi atipici della celiachia, come quelli “estetici”. “Con una maggiore attenzione anche nei confronti di queste manifestazioni – prosegue la Calvi – è possibile sospettare la celiachia e, al termine del percorso diagnostico medico specialistico, individuare nuovi celiaci. Contribuendo così a far emergere in età pediatrica e in generale nella popolazione questa malattia della quale si parla molto, ma che in realtà è ancora troppo spesso diagnosticata con molto ritardo in assenza dei classici sintomi gastroenterologici. Le difficoltà sono accresciute dal fatto che il paziente celiaco può essere più magro dei suoi coetanei, ma anche in sovrappeso oppure obeso”.

L’importante, in ogni caso, è fare sempre riferimento al pediatra e non pensare di poter riconoscere la patologia.  L’abitudine dei genitori di formulare autodiagnosi relative all’intolleranza permanente al glutine è sempre più frequente ed errata. “Le autodiagnosi sono da evitare: contribuiscono al diffuso ritardo di diagnosi attuale esponendo il bambino al rischio di sviluppare in futuro una malattia associata all’intolleranza permanente al glutine – segnala Paolo Gandullia, Direttore dell’Unità di Gastroenterologia Pediatrica ed Endoscopia Digestiva dell’IRCCS G. Gaslini di Genova La celiachia non dovrebbe essere sottovalutata come sembra invece dimostrare la bassa propensione dei parenti di primo grado (mamma e papà) dei bimbi celiaci a sottoporsi al percorso medico specialistico per diagnosticarla”.

Ricordiamolo dunque: la celiachia è una malattia cronica che si cela in soggetti di qualunque età anche completamente asintomatici o con sintomi aspecifici che vengono misconosciuti e sottovalutati.

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