Candida uomo: sintomi, rimedi e rischi per i partner

Se pensate sia solo un problema femminile, vi sbagliate: la candida colpisce anche gli uomini e può trasmettersi attraverso i rapporti sessuali

Pubblicato: 13 Aprile 2023 08:00

Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

Secondo le statistiche circa il 75% delle donne ha sofferto almeno una volta di candidosi, ma anche gli uomini possono essere affetti da questa patologia. L’infezione da candida, infatti, può manifestarsi anche nell’uomo. La sintomatologia può interessare i genitali esterni ma anche altri distretti corporei, come la cute o le mucose, al pari di quanto avviene nei soggetti femminili.

La patologia, solitamente, non ha un decorso particolarmente pericoloso, benché le sue manifestazioni sintomatologiche possano essere parecchio fastidiose. Tuttavia, trascurare l’infezione può portare a conseguenze anche gravi. Ecco come si manifesta la candida maschile, quali rischi comporta, quali sono le più efficaci terapie per curarla e le strategie per prevenirla con efficacia.

Cos’è la candida maschile?

La candida, anche conosciuta come candidosi, è un’infezione fungina provocata, nella maggior parte dei casi, dal fungo saprofita Candida Albicans, appartenente alla famiglia dei saccaromiceti. Si tratta di una tipologia di micete naturalmente presente nel corpo umano, importante per i processi di digestione degli zuccheri e che vive e prolifera soprattutto negli ambienti caldi e umidi dell’organismo, quali la bocca, le mucose gastrointestinali e i genitali esterni.

La Candida Albicans è solitamente innocua per il corpo umano e fa parte dei microrganismi “buoni” che compongono la flora batterica e ne regolano gli equilibri. Questo equilibrio mutualmente vantaggioso, in caso di alterazione della flora batterica o di abbassamento delle difese immunitarie, può rompersi, causando infezioni sia nella donna, sia nell’uomo.

Nella donna si caratterizza per delle perdite biancastre a livello dei genitali esterni mentre nell’uomo colpisce generalmente il glande, determinando un’infiammazione detta balanite. Può colpire anche la pelle, provocando dermatiti pruriginose con macchie rossastre oppure il cavo orale dando luogo alla candidosi orale (detta anche mughetto).

Candida maschile: i sintomi

L’infezione da candida albicans nell’uomo, presenta segni e sintomi generalmente ben distinguibili, che facilitano una diagnosi veloce e tempestiva del disturbo.

Quando la candida colpisce il glande, provoca processi infiammatori noti con il termine di balanite. I sintomi comprendono: arrossamento, gonfiore, prurito, talvolta piccole ulcere da cui escono secrezioni biancastre e dense, restringimento del prepuzio (fimosi), dolore o sanguinamento durante la minzione o i rapporti sessuali (dispareunia). In alcuni casi la balanite è asintomatica e quindi difficile da riconoscere. Può capitare che la balanite da candida provochi anche gonfiore e dolenza dei linfonodi inguinali.

Se la candida colpisce la pelle provoca l’insorgenza di eruzioni cutanee caratterizzate da piccole macchie rosse, prurito, bruciore e, qualche volta, anche secrezioni bianco-giallastre.

Le porzioni di pelle interessate sono soprattutto quelle facilmente soggette a sfregamenti o caratterizzate da un ambiente caldo-umido: come l’inguine, le ascelle, le pieghe dell’adipe, le zone interdigitali e il perineo.

L’infezione da candida nell’uomo può compromettere anche la salute del cavo orale, causando il mughetto o candidosi orale. Le mucose del palato, della lingua e della faringe possono presentare placche biancastre, spesso associate a disturbi come ageusia (mancata percezione dei sapori), bruciore e difficoltà a deglutire.

In caso di comparsa di sintomatologia sospetta, è bene consultare il proprio medico di fiducia con tempestività. Se il disturbo coinvolge l’apparato genitale o gastroenterico, potrebbe essere necessario rivolgersi a uno specialista, come l’urologo-andrologo.

Complicazioni della candida nell’uomo

Benché la candida generalmente sia un’infezione facilmente risolvibile, a volte può evolvere verso condizioni più serie, specialmente nei soggetti immunodepressi o portatori di altre patologie debilitanti.

Ad esempio, la candida orale può portare a una candidosi esofagea, con interessamento dell’esofago, difficoltà durante la deglutizione, nausea e dolori addominali.

Inoltre, se si verifica il passaggio del fungo Candida albicans nel sangue, questo può diffondersi in altri organi e tessuti dell’organismo, come il cuore, le ossa, il cervello o gli occhi. Si tratta di una condizione severa, che richiede un immediato intervento medico per essere trattata e risolta. I sintomi di questa evoluzione sfavorevole sono aspecifici e comprendono febbre, nausea, mal di testa e brividi diffusi, segnali che devono fare immediatamente scattare un campanello d’allarme.

Candida nell’uomo: cause e fattori predisponenti

Sono diversi i fattori che possono compromettere i meccanismi di difesa che controllano la proliferazione della Candida albicans: il micete si sviluppa, come detto, quando le difese immunitarie sono deboli e la flora batterica intestinale è compromessa.

Quali sono le situazioni che aumentano il rischio di candidosi?

Inoltre, tra i fattori di rischio per lo sviluppo di candidosi ci sono:

Come diagnosticare la candida nell’uomo?

Chi sospetta la presenza di un’infezione da candida dovrebbe rivolgersi immediatamente al medico curante o a uno specialista, che possa eseguire un’indagine anamnestica e un esame obiettivo.

Tali dati sono solitamente sufficienti per impostare un piano terapeutico, ma qualora il medico lo ritenesse opportuno, possono essere proposti anche degli esami diagnostici aggiuntivi atti a valutare l’eventuale presenza di patologie concomitanti. Può essere consigliata l’esecuzione di tamponi uretrali, cutanei oppure buccali, ma anche esami delle urine ed esami del sangue. L’importanza di indagini diagnostiche più approfondite si rende indispensabile in presenza di sintomi di candida particolarmente gravi o che possano far presuppore una patologia sistemica, come nel caso di un’infezione persistente che fatica a guarire anche con una terapia adeguata.

È opportuno indagare più a fondo anche quando il soggetto presenta episodi di candida molto ricorrenti o manifesta allo stesso tempo altre patologie, come quelle a trasmissione sessuale.

I rischi per il partner

L’infezione da candida può essere trasmessa per via sessuale. Ecco perché, quando all’interno della coppia uno dei due partner è colpito, è bene che anche l’altro esegua una terapia con farmaci antimicotici e antifungini, per scongiurare lo sviluppo dell’infezione ed evitare un fastidioso effetto “ping pong” fra i partner che impedisce la completa guarigione dei soggetti.

Usare il preservativo durante i rapporti sessuali limita la trasmissione della candida, ma l’ideale è evitare i rapporti per tutta la durata del trattamento e riprendere solo dopo la completa guarigione. Nella donna i rischi della candida sono i medesimi che nell’uomo e possono andare da una sintomatologia lieve a importanti complicazioni sistemiche. Comportamenti consapevoli e responsabili sono quindi essenziali per evitare la trasmissione e preservare la salute e il benessere sia di sé stessi sia dei propri partner.

Candida: la cura del disturbo

Il trattamento della candidosi è basato sull’utilizzo di farmaci antifungini, che generalmente contengono un principio attivo chiamato fluconazolo, utile sia per la cura dell’infezione, sia per il trattamento del partner. L’assunzione di fluconazolo avviene per via orale e la sua azione è dovuta alla distruzione di alcuni enzimi che la Candida albicans, il fungo responsabile della patologia, usa per sopravvivere e proliferare.

Tra gli altri farmaci antimicotici usati per la candidosi ci sono anche i derivati dell’imidazolo, utili soprattutto se le manifestazioni sono localizzate a livello cutaneo oppure orale. È possibile affidarsi ad alcuni corticosteroidi a somministrazione topica, ossia antinfiammatori che possono rivelarsi preziosi alleati se l’infezione ha determinato eruzioni cutanee pruriginose. Vanno comunque usati con moderazione e sotto stretto controllo medico, in quando provocano effetti collaterali anche di grave entità.

Oltre al trattamento farmacologico è indispensabile avere un’accurata igiene personale. Risulta, infatti, essenziale una detersione idonea e frequente dei genitali, nonché l’uso di detergenti di ottima qualità che non irritino la pelle estremamente delicata delle zone intime. Inoltre, l’asciugatura dei genitali (ma anche di perineo, le ascelle, le pieghe della pelle e tutte le parti a rischio di sviluppo di infezioni micotiche) dopo ogni lavaggio è utile per evitare di creare ambienti dove fungo possa moltiplicarsi.

È raccomandata anche l’astensione dai rapporti sessuali durante tutta la durata del trattamento. L’uso del preservativo impedisce la trasmissione della candida, ma il suggerimento degli specialisti è comunque quello di evitare temporaneamente i rapporti con il partner e di riprenderli solo dopo la completa guarigione. In genere ciò avviene del giro di un paio di settimane, quando l’infezione è curata adeguatamente e sono rispettate le prescrizioni per facilitare il ritorno della presenza fungo a livello fisiologici.

Nel caso in cui si sviluppi una candidosi è bene indagare se sono presenti condizioni di salute predisponenti, attraverso un controllo con il proprio medico di fiducia.

Come prevenire la candida

Le regole appena elencate in merito all’igiene personale sono essenziali anche per prevenire la candida e per ridurre la probabilità di recidive. Tali precauzioni sono importanti soprattutto quando esistono già condizioni che possono favorire la comparsa di candida, come il diabete, l’AIDS o l’uso di chemioterapici.

La candida si previene anche attraverso una corretta alimentazione che rafforzi il sistema immunitario e stabilizzi la flora batterica. Alcune cattive abitudini alimentari possono favorire la proliferazione del fungo, come l’assunzione di cibi ricchi di zuccheri e carboidrati raffinati, gli alcolici e cibi ricchi di lieviti o micotossine. La frutta troppo zuccherina, ad esempio, è da evitare in caso di candidosi o quando esiste una predisposizione a episodi frequenti o recidive, così come le bevande zuccherate, i cibi affumicati e ricchi di conservanti, l’aceto, il pane lievitato e i formaggi a pasta dura.

Al contrario, in caso di candidosi è utile consumare yogurt non zuccherato, aglio, curcuma, cibi fermentati (come il kefir o il miso) e concentrare la dieta su alimenti quali pesce, uova e carne magra, riso integrale e verdure. Preziosi sono anche il supporto derivante da formulazioni probiotiche e prebiotiche o l’uso di fitopreparati ritenuti particolarmente efficaci in caso di infezione da candida albicans. Il tuo medico può consigliarti gli integratori migliori per la tua condizione.

Mantenere un peso corporeo ottimale è utile, inoltre, per evitare sovrappeso e obesità, condizioni favorenti la comparsa di altre patologie, come il diabete, nonché l’insulinoresistenza, la dislipidemia, l’ipertensione e le patologie cardio e cerebrovascolari.

L’uso del preservativo durante attività sessuale è un’altra delle precauzioni valide, specialmente quando si cambia frequentemente partner. È essenziale anche non abusare di antibiotici e attenersi sempre scrupolosamente alle indicazioni del medico curante in merito a posologia e durata dei trattamenti.

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