I denti possono causare dolore lieve, moderato o intenso, a seconda del disturbo o della condizione a loro carico. Tanto negli adulti, quanto nei bambini, la salute della cavità orale non andrebbe mai sottovalutata o rimandata poiché, specie in alcuni casi, si rischia la perdita dei denti stessi. Ricorda, quindi, che un controllo regolare dal tuo dentista di fiducia contribuisce a preservare la salute dei denti nel tempo, evitando così di dover far fronte a interventi importanti.
All’interno del cavo orale sono presenti un gran numero di batteri. Il processo digestivo può lasciare dei residui alimentari a livello dei denti. Qui può avvenire un processo fermentativo che porta alla proliferazione dei batteri stessi. Per questo motivo, si raccomanda di lavare accuratamente i denti dopo ogni pasto. I batteri, se lasciati agire indisturbati, possono essere la causa di infezioni dentali, come accade nel caso dell’ascesso dentale.
Le infezioni dentali sono piuttosto semplici da diagnosticare ma, allo stesso tempo, possono essere difficili da gestire. Riconoscere i sintomi e prendersi cura della salute della propria bocca, aiuta ad evitare che un’infezione arrivi a livelli tali da procurare molto dolore o da richiedere l’estrazione del dente colpito.
Indice
Che cos’è l’ascesso dentale
Si tratta di una formazione piena di pus che può svilupparsi nelle aree adiacenti ai denti. Può colpire il dente interessato, diffondersi ai denti vicini fino anche ad interessare l’osso sottostante. Il pus è costituito da batteri e globuli bianchi che migrano nella regione in risposta alla proliferazione incontrollata degli organismi patogeni. L’ascesso può essere:
- L’infezione origina nella polpa del dente, specie se questo presenta una carie o una frattura: i batteri possono penetrare con facilità raggiungendo la polpa dentale. Da qui, possono estendersi più in profondità, causando la formazione di un ascesso;
- Spesso è provocato da una malattia a carico delle gengive e l’infezione si sviluppa a partire dal parodonto.
- L’infezione si sviluppa nelle gengive e solo di rado si estende alle altre aree dentali.
Quali sono i sintomi dell’ascesso dentale
Un ascesso dentale si manifesta, a livello visivo, come una protuberanza tesa, lucida, gonfia e rossa. I sintomi a cui prestare attenzione, difficili da ignorare sono:
- gonfiore e/o rossore a livello delle gengive;
- dolore costante che aumenta quando si mastica;
- sensibilità agli alimenti freddi e caldi;
- difficoltà a deglutire;
- febbre e linfonodi ingrossati (in alcuni casi);
- alito cattivo;
- sensazione generale di malessere.
Quali sono le cause dell’ascesso dentale
Come accennato, lo sviluppo di un ascesso dentale può essere favorito dalla presenza di “fratture/aperture” nel dente che facilitano la proliferazione di batteri; in questo modo l’infezione raggiunge la polpa. Nello specifico, le cause possono essere legate dalla presenza di:
- una lesione dentale che può esporre la polpa;
- interventi precedenti ai denti non eseguiti in modo corretto, ad esempio una devitalizzazione;
- denti scheggiati o incrinati;
- una malattia gengivale. I batteri si insinuano nella gengiva e, dopo diverso tempo, possono innescare un processo infettivo che porta alla formazione dell’ascesso;
- una carie trascurata che evolve fino ad interessare la polpa dentale.
L’infezione, crescendo nello spazio limitato del dente, ad un certo punto arriva a comprimere le strutture interne, riccamente innervate, causando forte dolore.
Fattori di rischio di un ascesso dentale
Considerando le possibili cause di questa condizione, è facile immaginare che alcune cattive abitudini possono aumentare il rischio di sviluppare un ascesso dentale come:
- bocca secca, poiché i batteri hanno la tendenza a proliferare in presenza di una bassa quantità di saliva (che contiene sostanze antibatteriche);
- scarsa igiene orale. L’utilizzo costante del filo interdentale, lavarsi i denti dopo i pasti, sottoporsi a dei check-up regolari dal proprio dentista, favoriscono la buona salute del cavo orale. Al contrario, si rischia di andare incontro a diverse problematiche;
- seguire un regime alimentare ricco di zuccheri.
Inoltre, anche il fumo e un sistema immunitario debole sono fattori che aumentano le probabilità di sviluppare un ascesso dentale. Quando le difese immunitarie sono basse, infatti, per via di diverse condizioni mediche come l’infezione da HIV o per la chemioterapia, l’organismo fatica a contrastare l’azione dei patogeni.
Quali sono le complicazioni dell’ascesso dentale
Un ascesso dentale necessita di trattamenti da parte del dentista. In caso di rottura dell’ascesso, il dolore si allevia, ma lo specialista deve intervenire ugualmente. Se non viene intrapresa subito una terapia, l’infezione può diffondersi e giungere fino alle cavità dei seni nasali e all’osso. In alcuni casi, può causare lo sviluppo della sepsi, un’infezione che si diffonde attraverso il sangue.
Rappresenta un’emergenza medica, dunque è bene evitare che sopraggiunga questa complicanza.
L’ascesso dentale non è un disturbo che si autorisolve, né può essere trattato in modo autonomo: deve essere curato quanto prima da un professionista dell’igiene dentale per evitare potenziali complicanze, anche gravi.
Diagnosi dell’ascesso dentale
Una visita specialista presso il proprio dentista di fiducia è sufficiente per ricevere un’eventuale diagnosi di ascesso dentale. Il professionista, oltre ad esaminare il dente e il tessuto circostante per rilevare la presenza di un’infezione, si avvarrà del racconto dei sintomi accusati, da quanto tempo perdurano. Inoltre può:
- eseguire dei test per verificare la sensibilità del dente, ad esempio premendo su di esso;
- richiedere una radiografia dentale;
- consigliare una TAC per rilevare l’eventuale diffusione dell’infezione in altre aree.
Quali sono i trattamenti di un ascesso dentale
Un intervento tempestivo consente di ridurre il rischio di sviluppare complicazioni e la necessità di andare incontro a trattamenti più importanti. L’obiettivo è quello di eliminare l’infezione, ripristinare la buona salute del dente preservando quella del cavo orale. I trattamenti dell’ascesso dentale possono prevedere:
- il drenaggio della sacca contenente pus. Il dentista eseguirà un piccolo taglio, in anestesia locale, per far fuoriuscire il contenuto;
- l’assunzione di antibiotici. Questi farmaci vengono prescritti per fermare l’azione dei batteri;
- la devitalizzazione. È funzionale all’eliminazione dell’infezione, di conseguenza aiuta a salvare il dente interessato. Attraverso questa procedura, lo specialista va a rimuovere la polpa dentale. Il tutto viene eseguito con l’ausilio di strumenti chirurgici sterili. Successivamente, il dentista provvede ad otturare il dente con del materiale apposito, così da evitare lo sviluppo di nuove infezioni. Il dente può restare in sede anche senza polpa.
- l’estrazione del dente, se questo è stato danneggiato al punto da non poter essere salvato in alcun modo.
In base al trattamento eseguito, potranno essere necessari più o meno giorni per raggiungere una guarigione completa.
Come ridurre il dolore di un ascesso dentale
Chi l’ha già provato sa che il dolore ai denti non è per nulla piacevole, risultando spesso è insopportabile. È un chiaro segnale che la loro corretta funzionalità è compromessa ed è bene indagarne la ragione il prima possibile. In caso di dolore, si consiglia di contattare lo specialista per prendere un appuntamento e chiedere consiglio su come ridurre la sensazione dolorosa. In genere, possono essere suggeriti rimedi temporanei come:
- eseguire dei risciacqui con acqua salata e tiepida;
- assumere antidolorifici da banco come l’ibuprofene e il paracetamolo che possono essere acquistati in farmacia dietro suggerimento del dentista stesso;
- evitare di coinvolgere il dente dolorante quando si mastica;
- applicare degli impacchi freddi sulla zona colpita. È possibile prendere del ghiaccio, avvolgerlo in un panno da porre sulla guancia dolorante così da ridurre la sensazione di dolore e l’infiammazione.
Come prevenire un ascesso dentale
Come abbiamo visto, alla base dello sviluppo di un ascesso dentale c’è un’infezione, a sua volta causata da numerosi fattori; la maggior parte di questi può essere controllata. Come? Facendo prevenzione. Sarà sufficiente mettere in atto alcuni semplici comportamenti e mantenerli nel tempo, tra cui:
- lavare i denti, specie dopo i pasti principali, ad almeno 30 minuti di distanza dalla fine del pasto;
- utilizzare il filo interdentale per eliminare residui di cibo incastrati tra un dente e l’altro e per rimuovere il tartaro che tende a formarsi alla base dei denti. Se non opportunamente tolti infatti, possono dar vita allo sviluppo e diffusione di germi e batteri;
- sostituire lo spazzolino al massimo ogni 3 mesi o, se si utilizza quello elettrico, cambiare le testine;
- non fumare;
- preferire spazzolini con testine o setole non troppo morbide o rigide: nel primo caso possono non pulire a sufficienza, nel secondo invece potrebbero irritare, ad esempio, le gengive;
- non esagerare con il consumo di caramelle, alimenti e bevande ricche di zuccheri;
- eseguire controlli regolari dal proprio dentista. In questo modo sarà possibile intervenire subito in presenza di eventuali condizioni come gengiviti o carie, evitando di andare incontro alla perdita del dente stesso.
I trattamenti per un ascesso dentale hanno nella maggior parte dei casi esito favorevole. Per non andare incontro ad eventuali complicazioni, si consiglia di fare prevenzione e di non attendere troppo dal momento in cui si avverte dolore.
In conclusione, quindi, l’ascesso dentale è una condizione che necessita di cure dentistiche per scongiurare possibili conseguenze come la perdita del dente. Il sintomo principale è il dolore, da non sottovalutare, neppure in fase inziale: l’intervento precoce è infatti decisivo.
Fonti bibliografiche:
- Associazione Nazionale Dentisti Italiani, L’ascesso dentale
- NIH, Dental Abscess
- Mayo Clinic, Tooth Abscess