In ogni cultura, i miti sono fondanti e rivelatori dei meccanismi della cultura stessa: spiegano la realtà, l’ignoto, le paure, i fatti della vita, gli eventi naturali, le caratteristiche delle persone. Infatti in ogni divinità di una mitologia c’è un pezzetto di “umanità” che contribuisce a formarne l’immagine: ad esempio, oltre a poteri sovrumani, gli dei greci hanno un carattere simile a quello degli esseri umani. Possono essere collerici, gelosi, traditori, vanitosi, vendicativi, spietati. Chi ha letto o visto la saga di “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo” o ha seguito la serie “Kaos” di Netflix sa quanto le divinità siano imprevedibili, pericolose ma molto umane!
Proprio a partire dalle divinità, la psichiatra junghiana Jean Shinoda Bolen (88 anni, americana di origini giapponesi) pubblicò nel lontano 1984 (edito in Italia nel 1991) un testo fondamentale per la psicologia femminile, “Le Dee dentro le Donne”. Tuttora femminista militante e attivista per la pace e i diritti umani, la Bolen individua degli archetipi femminili attraverso le storie e le personalità di diverse divinità greche in cui le donne possono riconoscersi, per aiutarle a prendere consapevolezza delle proprie qualità e delle proprie caratteristiche.
Indice
I sette archetipi delle dee
All’affascinante teoria della Bolen, derivata dal concetto degli archetipi (una sorta di DNA psichico comune a tutti) di Jung, rubiamo l’idea per indagare sul “filo rosso” che ci lega agli archetipi rappresentati dalle dee greche. Lei ne indica sette, suddivise tra le dee vergini (Artemide, Atena ed Estia), figure femminili indipendenti, anche dal maschile; le dee vulnerabili (Era, Demetra, Persefone) perché non sono indipendenti e hanno bisogno di una relazione con il maschile; poi c’è la dea alchemica, Afrodite, divinità dell’amore e della bellezza.
Le Dee viste da vicino
Le vergini
Artemide (Diana per i romani): dea della caccia e della luna, è protettrice delle ragazze e delle giovani donne, non ha figli ma presiede alle nascite. Gira per i boschi con arco e frecce, è indipendente dagli uomini, competitiva e rappresenta la forza della sorellanza. Il suo archetipo veicola chiarezza di intenti e autonomia.
Atena (Minerva per i romani): dea guerriera, armata di spada o lancia, presiede alla sapienza, alle arti e alla strategia in battaglia. Ha capacità profetiche e mediche. È un’intellettuale, pratica e razionale; protegge gli uomini eroi, mentre Artemide li sfida. Il suo rapporto col maschile è di complicità e amicizia. È l’archetipo che ispira le donne che privilegiano il pensiero al sentimento.
Estia (Vesta per i romani): dea del focolare e della casa, è saggia, nubile e indipendente. Poco appariscente, rappresenta il mondo interiore e la sua presenza si avverte nel fuoco e nel focolare familiare. È l’archetipo della donna riservata e dedita ai suoi affetti.
Le vulnerabili
Era (Giunone per i romani): potente dea del matrimonio, è una donna fedele, la “moglie” per eccellenza: fa di tutto per tenersi il marito Zeus, che però la tradisce spesso. È la più vendicativa fra gli dei. La donna con questo archetipo si sente incompleta senza un partner.
Demetra (Cerere per i romani): dea dei raccolti, la “madre” per eccellenza che non si arrende di fronte alle difficoltà. Associata all’agricoltura, dà agli uomini i cereali e la conoscenza delle tecniche agricole. Il suo archetipo si lega all’istinto materno inteso come attitudine a nutrire e accudire gli altri, talvolta a proprio discapito, talvolta però anche distruttivo.
Persefone (Proserpina per i romani): è la sposa di Ade e regna con lui sull’aldilà. Ma è anche la “figlia” per eccellenza, perché nelle stagioni calde torna sulla Terra dalla madre Demetra per far rifiorire la natura. È profonda ma giocosa, non ha dimenticato la sua parte bambina ma è dipendente sia da Ade che da Demetra. Il suo archetipo può indicare la mancanza di indipendenza adattandosi ai desideri degli altri.
La dea alchemica
Afrodite (Venere per i romani): bellissima dea dell’amore fisico, dell’eros e della bellezza, è “l’amante” per eccellenza. È alchemica perché permette la trasformazione di energie diverse attraverso il sesso e quindi la nascita di una nuova vita. Nasce dalle onde del mare e come il mare non è mai ferma, vive il qui e ora, s’innamora spesso, ma non è fedele. Nessuno può resisterle. Il suo archetipo indica una grande capacità di seduzione e la tendenza a innamorarsi facilmente, ma da protagonista.
Risveglia il tuo archetipo!
Dopo questo viaggio suggestivo nel mondo delle dee secondo le indicazioni della Bolen, avrai notato qualche somiglianza tra te e una di loro. Quindi è il momento di giocare con il test per scoprire a quale archetipo di dea sei legata, cosa ti può insegnare e cosa di lei devi evitare. Il test ne considera solo quattro, le più rappresentative delle caratteristiche femminili e le più significative a livello simbolico. Sei pronta per il tuo faccia-a-faccia con le divinità?