Il mio ragazzo è troppo geloso: cosa faccio?

Un po' di gelosia ci può anche piacere, perché vuol dire che lui tiene a noi. Ma se questo sentimento si fa soffocante e oppressivo, dobbiamo capire come affrontarlo. Per il nostro bene

Pubblicato: 30 Marzo 2022 08:57

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Che sensazione magnifica è l’essere innamorate! Sembra che nulla conti più intorno a noi e il più dolce dei sentimenti ci avvolge nel suo caldo abbraccio. Ma dopo i primi tempi in cui è tutto rosa, le nostre personalità riemergono e, giustamente, chiedono accettazione reciproca.

Impegni reciproci e… sospetti

Lei ha le sue amiche del cuore, lui ha le sue partite di padel. Lei ha quei momenti in cui vuole stare da sola, lui ha quei giorni in cui ha litigato col padre ed è nero. Lei è rimasta amica dell’ex, lui pure ma… non sopporta che lei parli col suo ex (e se non si limitassero a parlare?). Non sopporta che veda le sue amiche (chissà se sono solo tutte femmine, poi!). Non sopporta che voglia stare da sola (e se non lo fosse davvero?). La sua gelosia di ragazzo “innamorato” inizia a tormentarlo. E tutto il bello che c’era rischia di finire in pezzi.

Come affrontare la gelosia

La gelosia, di base, è la paura di perdere la persona cara. È un sentimento legato all’amore, ma si nutre di emozioni contrastanti come l’insicurezza, il senso del possesso, la diffidenza, la rabbia. La gelosia – quella sana, appassionata, stuzzicante – fa parte dell’amore stesso. E a noi ragazze fa anche piacere se un ragazzo è geloso, perché significa che lo interessiamo parecchio.

Tutti siamo gelosi: dei genitori, degli amici, delle nostre cose materiali, anche delle nostre idee. E lo siamo, a maggior ragione, di chi amiamo. Viceversa, noi siamo oggetto di gelosia da parte di chi è legato a noi. È come se la gelosia fosse l’aspetto più visibile e multiforme di quel senso di appartenenza reciproca che lega la nostra rete personale di conoscenze e affetti. È un sentimento comunissimo e vissuto da tutti, ma non è detto che a un geloso sia tutto permesso, concesso e ammesso.

Stabilisci dei confini

Quando ci si ama, ci si appartiene. Io sono tua, tu sei mio. Ma non al 100%. Perché prima di appartenerci, dobbiamo rispettarci. Altrimenti si parte male. Questo significa che è sano stabilire dei confini alla nostra zona personale: una specie di recinzione oltre la quale non si va senza il nostro consenso. C’è in gioco la nostra libertà, un bene prezioso al quale nessuno dovrebbe rinunciare.

Non si tratta di confini granitici, che non si possono modificare: ma quando iniziamo a percepire che il partner tende a contestare troppe volte le nostre scelte, le decisioni, le amicizie, gli atteggiamenti, i pensieri e le azioni, quei limiti vacillano pericolosamente. Per salvaguardarli, ricordandoci prima di tutto che ciò che ci fa soffrire non è amore. Non lo è per niente.

Rassicura, con chiarezza

Se davvero teniamo al nostro ragazzo ma la sua gelosia ci imbarazza e ci infastidisce, cerchiamo di rassicurarlo: un geloso è un insicuro che dubita di continuo. Si dice che chi ha una buona considerazione di sé stesso non provi questo sentimento, mentre le persone che non hanno un’autostima al top tendono a vedere rivali dovunque. Quindi coinvolgiamo il “geloso” nelle nostre attività e presentiamolo ai nostri amici.

La comunicazione è fondamentale per chiarire al meglio le situazioni che a lui sembrano sospette. Ma sono importanti anche i segni del nostro affetto: non smettiamo di dire al partner quanto sia importante per noi, quanto sia bello condividere la vita con lui e contare sul suo amore tanto quanto lui può contare sul nostro.

 Proteggi i tuoi social

Il geloso tende a mettere il naso un po’ dovunque: ma il suo obiettivo preferito è il nostro cellulare. Scoprire con chi chattiamo, cosa scriviamo e cosa ci scrivono è la sua mission: può trovare mille motivi perché un “Mi piace” o un commento possano contrariarlo. Se capiamo se ha preso il nostro telefono e ha spiato le nostre conversazioni, affrontiamolo e facciamo un bel discorso con lui sulla fiducia reciproca, che sta alla base del rapporto di coppia. Ovviamente, neanche noi dobbiamo curiosare nel suo cellulare se non vogliamo che lui catturi il nostro.

Evita la trappola della gelosia come segno d’amore

Se lui cambia umore quando un ragazzo ci saluta, si irrita se ci vede in mini e crop top, si altera se stiamo sui social, si arrabbia se ridiamo alle battute di un amico, cerchiamo di non pensare che i segni della sua gelosia significhino amore. Impedirci di comportarci con spontaneità non è un segno di innamoramento, ma di controllo.

Non è mai piacevole essere controllate, non lo sopportavamo nemmeno quando lo facevano i nostri genitori. E ora perché dovremmo accettarlo da un partner? Non lo fa per il nostro bene, né per troppo affetto. Lo fa per toglierci autonomia e minare la nostra sicurezza. Meglio chiarire subito parlandone insieme, senza toni accesi ma con calma.

Ascolta il tuo cuore (e difendilo)

E se capita che ai musi lunghi si associno scenate con tanto di urla, minacce, spintoni, schiaffi? Prima di arrivare a questi livelli, ci sono dei segnali che devono metterci in guardia, come il tentativo di controllo su ciò che facciamo, la gelosia anche del nostro passato, la violenza verbale seguita da una raffica di scuse. Il nostro cuore si accorge prima di noi se qualcosa non va: proviamo paura, imbarazzo, umiliazione. Non sono segnali occasionali, ma il nostro campanello d’allarme.

Per quanto possiamo amare un ragazzo, non dobbiamo passare sopra ai segnali negativi che percepiamo istintivamente. Per chiudere una storia ci vuole coraggio, ma ce ne vuole di più a sopportare un partner geloso, ossessivo, assillante, possessivo. Nella nostra vita, prima di tutto dobbiamo proteggere noi stesse, evitando la sofferenza.

 Se pensi di non farcela, chiedi aiuto

Se lui è un geloso cronico che ci soffoca con i sospetti, le pretese e le minacce, non sarà il nostro devoto amore a farlo cambiare: noi non siamo le sue crocerossine. Se non riusciamo a uscirne da sole, parliamone con qualcuno di cui ci fidiamo: nostra madre, le amiche fidate. Confrontiamoci con loro, facciamoci consigliare. Insomma, facciamoci aiutare. È più umiliante sopportare un rapporto “malato” che chiedere aiuto.

E se la situazione precipita, affidiamoci a un Centro Antiviolenza come D.i.Re – Donne in Rete contro  la Violenza oppure Telefono Rosa, o gli altri Centri Antiviolenza regionali rintracciabili online.

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