Può capitare di non fare le vacanze nel senso classico del termine, quelle tutto relax, tuffi e divertimento. Sembra che accada a un italiano su due, per problemi economici o impedimenti familiari. Ci sta male una persona adulta, figuriamoci una giovane, che ha accumulato la tensione di un anno di studio, oltretutto vissuto tra covid, dad e solitudine.
Ricominciamo da noi
Per quanto si possa essere arrabbiate per una privazione del genere, dobbiamo reagire. Quindi diamoci da fare per riappropriarci del nostro (tanto) tempo libero e cerchiamo di organizzarci per non finire ammuffite davanti alla tv o al cell, a guardare le vite degli altri dimenticando la nostra.
Capovolgiamo la prospettiva e consideriamo che, finalmente, abbiamo la libertà di dedicarci a noi stesse.
Scegliamo la creatività
È il momento di assecondare il nostro talento e dedicarci, ad esempio, a scrivere quella storia romantica oppure distopica che da tanto tempo ci frulla in testa. Scrivere può riservare molte sorprese: Mary Shelley iniziò a buttare giù la storia di “Frankestein”, il mostro composto da varie parti di cadaveri assemblati insieme, a 18 anni. Pubblicò il libro quando ne aveva 20, nel 1818, firmando uno dei capolavori dell’horror gotico più noti al mondo: mica male come esordio di una giovane scrittrice! Un solo tip: scrive bene chi legge tanto!
Possiamo anche far lavorare le mani e la fantasia e costruire oggetti utili, ornamentali, curiosi o semplicemente belli usando materiali di recupero e colla a caldo. Di sicuro c’è qualche tutorial che può guidarci nei primi passi: a metà tra Art Attack e Arte Contemporanea, possiamo creare dei capolavori! Per ispirarci, possiamo dare un’occhiata agli artisti di Riciclarte, che danno vita ad opere realizzate solo con materiali di scarto.
Diamo ordine (ai ricordi)
Possiamo dedicarci a riordinare la nostra stanza – non nel senso di ripiegare le magliette e spolverare le mensole. In effetti, sarebbe giusto fare anche le pulizie, ma possiamo farlo dopo aver svuotato i cassetti e la libreria dalle cianfrusaglie per sistemare i ricordi, i biglietti, i disegnini, i souvenir, le tante cose che ci fanno tornare in mente le vicende del nostro passato.
È un’attività che ci metterà di buonumore (“Guarda! Lo scontrino della pizza che mi ha offerto Tommaso!”, “Ehi, ma questo è il mini-portamonete di quand’ero piccola e ci mettevo i centesimi!”, “Oh, la prima matita per gli occhi che ho comprato di nascosto!”). Mettere in ordine i ricordi è una bella coccola che facciamo al nostro passato (che tanto passato non è).
Teniamoci in forma…
Andiamo a caccia di qualche Fitness Game (o un tutorial) che ci mostri un’attività fisica adatta al nostro fisico e alla nostra età. Potrebbe essere carino coinvolgere la mamma a cimentarsi in un po’ di movimento (qualche lezione di zumba sarebbe perfetta), anche per farsi qualche risata insieme. Se non fa troppo caldo, possiamo anche uscire a camminare, magari con un orologio fitness contapassi, restando nel quartiere ed evitando percorsi isolati o deserti.
Oppure prendiamo la bici e godiamoci il nostro quartiere, fotografando gli scorci più particolari e caratteristici. Concediamoci una bibita e cinque minuti di assoluto relax solo per noi. È tutta nostra la città!
…e teniamoci in contatto
Cerchiamo di mantenerci in contatto con gli amici che sono in vacanza, mandiamo loro messaggi per sapere cosa fanno, come stanno. Seguiamoli sui social, di sicuro ci divertiremo con loro guardandoli su TikTok o su Instagram. Non invidiamoli: quest’anno è andata così, ma l’anno prossimo ci saremo anche noi in spiaggia con loro.
La settimana al paese
E quei sette giorni che ci toccano al paese dei genitori? Invece di viverli come un martirio di dimensioni epocali, cerchiamo di considerarli come una scoperta delle nostre origini. Nel paesino conficcato nelle montagne ci sono di sicuro cose interessanti: racconti misteriosi delle signore anziane che conoscono i segreti della zona, sentieri che portano in luoghi incantati, antiche tradizioni e mestieri che per noi, ragazze di città, sono testimonianze “storiche” che ci arricchiscono. E poi ci sono i nonni, gli zii, i famosi cugini un po’ sfigati (ma simpatici): lasciamoci abbracciare da questa “famigliona” che vediamo una volta all’anno e che ci vuole bene a modo suo, magari condividendo una torta rustica o un mega-selfie tutti insieme sullo sfondo del pollaio.
L’occasione di sorridere
È fondamentale convincersi quanto sia inutile prendersela, essere nervose, tristi, scontrose. Non serve a niente se non a peggiorare il nostro stato d’animo e il clima in famiglia. Cerchiamo opportunità e non muri, aperture e non chiusure. Solo così un’estate che si è presentata come uno scenario tragico si trasforma in un periodo accettabile, utile, curioso e divertente. Perché, come dice un proverbio giapponese, “Non sorridiamo perché qualcosa di buono è successo, ma qualcosa di buono succederà perché sorridiamo”.