Il partner è immaturo? Ecco come vivere la relazione e cosa fare

Lui è un uomo-bambino un po' irresponsabile e egoista, eppure è adorabile, divertente e noi ne siamo super-innamorate. Ma ci sono diverse red flag da valutare bene per capire come comportarci. E non restare scottate

Pubblicato: 20 Ottobre 2024 19:00

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Dopo 8 mesi che stiamo insieme, mi sono resa conto che il mio compagno è proprio un ragazzino non ancora cresciuto, immaturo e volubile. Io ho 22 anni e lui uno in più. Mi ha conquistata con l’allegria, il modo leggero di affrontare la vita, le coccole, il fascino, ma non si è mai preso una responsabilità: fa decidere tutto a me, sul lavoro fa il minimo indispensabile, adora uscire con gli amici a fare baldoria. Poi capita che metta il muso all’improvviso e si impunti sulle sciocchezze. Lui dice che va tutto bene finché ci divertiamo. Ok, ma a volte mi sembra di essere sua madre e questo non va bene per niente.

Terry

L’uomo bello e affascinante con dentro un bambino seienne è più frequente di quanto ci si aspetti. Attenzione: può anche avere un quoziente di intelligenza di 160, ma l’immaturo continua a comportarsi da marmocchio spensierato. Non è una critica, ma una constatazione che può cambiare completamente l’approccio con il Peter Pan che abbiamo accanto.

Se stiamo con un bambinone con la faccia di un uomo, che però non possiamo non amare perché è divertente, lieve, brillante, amorevole, imprevedibile e anche molto – inconsapevolmente – seducente, scendiamo sul suo campo di gioco e affrontiamolo ad armi pari, o quasi.

Crescere insieme? Si può fare

Per quanto sia grande il nostro amore per lui, e proprio per questo motivo, cerchiamo sempre di avere in mente che:

Assumere un ruolo genitoriale o pedagogico in una relazione, caricandoci di responsabilità e oneri, o risolvendo i problemi dell’altro, ci farà sentire ancora più infelici e insoddisfatte – a meno che ricoprire questa funzione non risulti gratificante anche per noi, ma questa è un’altra storia.

Eppure, chi può dirsi davvero maturo? E noi stesse, siamo sicure di essere mature e responsabili? Siamo convinte di essere risolte e assennate? Di certo anche noi abbiamo i nostri momenti “baby” in cui vorremmo solo tornare a giocare con la Barbie o lasciare tutti i problemi fuori dalla porta della nostra camera, perché tanto c’è qualcuno che se ne occupa per noi. Ma non è così e lo abbiamo imparato a nostre spese. Forse è questo il significato della maturità.

È anche per il bene del nostro “ragazzino” se non dobbiamo cedere a tutte le sue richieste, spesso anche furbe. Andiamogli incontro solo quando lo vediamo davvero difficoltà, senza accondiscendenza ma nemmeno irritazione.

Ricorriamo piuttosto al dialogo e al rinforzo positivo dell’elogio e della gratitudine. Se vogliamo convincere il nostro scapestrato child a diventare un man adulto, fiero, autonomo e responsabile, evitiamo i modi bruschi, le scenate, le porte sbattute che lo spaventano e lo indispettiscono (come succede ai bambini). Insomma ci vuole calma, sangue freddo ma anche sottile tattica e magnanima autorevolezza.

Se teniamo al nostro “boy” dobbiamo “soavemente” rifiutare i suoi tentativi di delegare a noi la maggior parte delle fatiche, degli impegni e della gestione di cose e persone.

I cambiamenti devono essere voluti

Eppure nessuno può cambiare, se non lo vuole in prima persona. Pensare “Io lo cambierò” è una mission impossible oltre che un atto di vana presunzione. Possiamo comunque decidere come reagire alla situazione e se questa relazione sia giusta per noi.

Ciò che dobbiamo trasmettere al nostro partner è l’attitudine alla condivisone, che è uno dei segreti dell’equilibrio di una coppia. Lui forse viene da esperienze familiari sbilanciate, una mamma iper-protettiva o distante, un papà auto-centrato o troppo autoritario.

Cosa non dire e non fare

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Il momento di riflettere

Valutiamo molto bene se stare con un “forever young” risponda davvero alle nostre esigenze. A tal fine, riflettiamo:

Attenzione: un uomo immaturo…

Pensiamoci bene, perché – per quanto siamo innamorate, o pensiamo di esserlo – “sopportare” un uomo i cui comportamenti ci infastidiscono o ci feriscono non ci fa bene né al cuore né alla mente.

In conclusione

Vivere con un man-child può essere divertente e elettrizzante, proprio come andare in altalena, ma prima o poi dovremo scendere. Il rischio è quello di diventare delle vice-madri (orrore!) oppure delle women-child: il che non sarebbe poi così male, se lo intendiamo come un modo di vivere con leggerezza, dandosi obiettivi a breve termine, preferendo l’ottimismo all’ansia, la spensieratezza al pessimismo.

D’altronde, come ha detto lo scrittore americano Tim Robbins, “Non è mai troppo tardi per vivere un’infanzia felice”. Purché la si viva insieme e nessuno ne paghi lo scotto.

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