Guida completa alla sterilizzazione della tua gatta: cosa sapere

La sterilizzazione di una gatta offre numerosi benefici per la sua salute, prevenendo problemi associati al ciclo riproduttivo e migliorando la convivenza in famiglia. Quando è consigliata e quali sono i rischi e i tempi di recupero? Vediamolo insieme.

Pubblicato: 3 Gennaio 2024 20:05

Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

Per quanto possa apparire una decisione piuttosto drastica, la sterilizzazione di una gatta è una decisione importantissima che può ampiamente influire sulla sua salute, sul suo benessere e, non di meno, sul suo comportamento. In questo articolo, esploreremo nel dettaglio il processo di sterilizzazione, i benefici associati e i passaggi essenziali per garantire alla piccola le migliori cure post-operatorie.

Grazie a tutte le informazioni che condivideremo, potrai certamente prendere una decisione ponderata per il bene della tua gatta e conoscere meglio tutta la procedura.

I cicli estrali della gatta

Per capire perché p importante sterilizzare la propria gatta bisogna innanzitutto capire come funziona il suo ciclo riproduttivo. Il ciclo estrale della gatta è il processo attraverso il quale si prepara alla riproduzione. Durante questo periodo, la piccola manifesta segnali fisici e comportamentali indicativi della sua disponibilità ad accoppiarsi e dunque a riprodursi. Questo ciclo è controllato principalmente dalle fluttuazioni ormonali della micia.

Nello specifico, il ciclo estrale è diviso in diverse fasi:

Questa è la fase che precede il calore effettivo. La gatta, in questo periodo, può mostrare attrazione verso i gatti maschi, nonostante non sia ancora pronta per l’accoppiamento.

È il periodo in cui la gatta è effettivamente in calore. Durante l’estrus, la tua piccola amica può diventare più affettuosa, vocalizzare in modo intenso, leccarsi e rotolarsi sul pavimento. Questa fase dura generalmente alcuni giorni.

Se la gatta non viene fecondata durante l’estrus, entra nella fase di metestro. Durante questo periodo, i sintomi del calore diminuiscono gradualmente e la gatta torna a uno stato di non fertilità. Il metestro dura circa 10-14 giorni.

Si tratta della fase di riposo tra i cicli estrali. Durante l’anestro, la gatta non è in calore e non mostra segni di comportamento riproduttivo. Questo momento è lungo e può durare diverse settimane o mesi, a seconda della stagione e dei fattori ambientali.

È bene sapere che l’intervento di sterilizzazione è in grado di interrompere il ciclo estrale, prevenendo il calore. Nelle prossime righe, esploreremo i motivi più importanti per cui questo intervento è fortemente consigliato.

Perché sterilizzare una gatta: vantaggi

La sterilizzazione della gatta è una scelta che offre una serie di benefici significativi per la sua salute e il suo benessere. Attraverso la rimozione delle ovaie, infatti, vengono a risolversi diverse problematiche legate al ciclo estrale e alla riproduzione.

Uno dei principali vantaggi della sterilizzazione è l’eliminazione di comportamenti molesti durante le fluttuazioni ormonali: i vocalizzi continui, i tentativi di fuga e gli atteggiamenti aggressivi possono, infatti, essere ridotti o eliminati, consentendo una convivenza più armoniosa in famiglia. Inoltre, anche la marcatura del territorio, spesso associata all’istinto riproduttivo, può essere notevolmente ridotta.

Dal punto di vista della salute, poi, la sterilizzazione aiuta a salvaguardare la piccola dalle malattie oncologiche, come i tumori mammari maligni, che sono purtroppo comuni nelle gatte non sterilizzate. Inoltre, la rimozione delle ovaie preserva efficacemente la micia da gravi patologie come la piometra e le endometriti, legate proprio agli organi riproduttivi.

La prevenzione delle gravidanze indesiderate è un altro punto chiave. Durante il calore, le gatte possono tentare di fuggire in cerca di un partner, aumentando il rischio di gravidanze non pianificate. La prevenzione del randagismo è infatti un altro motivo cruciale per considerare la sterilizzazione. Analogamente alla castrazione dei maschi, infatti, l’intervento sulle femmine contribuisce a ridurre la sovrappopolazione di gatti randagi e abbandonati, migliorando la situazione complessiva della comunità felina.

Inoltre, l’intervento chirurgico riduce il rischio di contrarre malattie trasmissibili come FIV – Virus dell’Immunodeficienza Felina e Felv – Leucemia Felina. Le gatte che vivono fuori dalle mura domestiche o che hanno accesso a spazi esterni, infatti, potrebbero entrare in contatto con gatti randagi potenzialmente malati, durante l’accoppiamento.

È bene considerare tuttavia che, anche se sterilizzate, la possibilità per le micie di uscire in libertà comporta sempre un certo rischio di contrarre tali patologie ed è quindi sempre utile saper riconoscere campanelli d’allarme come le posizioni che assume il gatto quando sta male.

Il momento migliore per sterilizzare la gatta

Determinare l’età migliore per la sterilizzazione della gatta è un argomento che negli anni ha animato la comunità veterinaria mondiale. Ad oggi, tuttavia, non si è giunti a una risposta univoca.

Negli Stati Uniti, per esempio, l’intervento è spesso eseguito prima della pubertà, tra i 3 e i 5 mesi di età.

In Italia, invece, la sterilizzazione è solitamente effettuata verso il sesto o il settimo mese di vita, e sempre prima del primo ciclo estrale. L’individuazione dell’età migliore può anche essere influenzata dalla stagione, poiché – per esempio – le giornate più lunghe possono stimolare l’attività ovarica. In pratica, se i sei mesi di età coincidono con la primavera, anticipare la sterilizzazione a cinque mesi può essere una scelta saggia.

Diversi studi, nel corso degli anni, hanno cercato di esaminare gli effetti a lungo termine della sterilizzazione precoce o ritardata, ma – anche in questo caso – non è ancora stata trovata un’indicazione definitiva, nonostante si siano indagati gli effetti sul controllo del peso e l’incidenza delle patologie osteoarticolari.

Operazione di sterilizzazione: come avviene

Come abbiamo visto, la sterilizzazione di una gatta è un intervento chirurgico finalizzato a prevenire la riproduzione e tutti i problemi a essa associati. Questa procedura deve essere sempre eseguita da un veterinario esperto in un ambiente sterile e controllato. Di seguito, esploreremo il processo dettagliato della chirurgia finalizzata alla sterilizzazione.

Le tipologie di intervento sono principalmente due:

Nelle nazioni anglosassoni, l’ovario-isterectomia viene comunemente preferita. In Europa, inclusa l’Italia, invece, la tendenza è a favore dell’ovariectomia, un approccio meno invasivo e maggiormente supportato dalla comunità medica.

Quali sono i vantaggi dell’ovariectomia rispetto all’ovario-isterectomia?

L’asportazione delle sole ovaie non comporta necessariamente problemi all’utero, che rimane sano. I rischi di sviluppare patologie uterine, infatti, sono estremamente ridotti, grazie alla mancanza di estrogeni e alla cessazione della produzione di progesterone da parte delle ovaie. Ciò induce un rapido processo di involuzione uterina che porta all’atrofia.

Inoltre, l’ovariectomia offre ulteriori vantaggi:

In aggiunta, sembra che le possibili complicanze derivanti dall’ovario-isterectomia siano più comuni e frequenti. Pertanto, l’asportazione dell’utero non dovrebbe essere raccomandata come parte della sterilizzazione preventiva della gatta, a meno che non siano presenti patologie uterine che ne richiedano la rimozione.

Infine, sebbene manchino conferme scientifiche definitive, alcuni studi suggeriscono che l’incidenza di incontinenza urinaria potrebbe essere minore nelle pazienti sottoposte a ovariectomia rispetto a quelle che hanno subito un’ovario-isterectomia.

Guida alla convalescenza

Dopo l’intervento di sterilizzazione, la gatta necessita di cure speciali affinché possa avere una guarigione adeguata.

Durante i primi giorni, è consigliabile tenere la piccola in un ambiente tranquillo, per ridurre lo stress e prevenire attività eccessive che potrebbero danneggiare le suture. È, infatti, importante limitare l’attività della gatta, evitando che salti su superfici elevate o compia movimenti bruschi.

Inoltre, è indispensabile controllare regolarmente l’area dell’incisione, per verificare eventuali segni di infezione o complicazioni.

Assicurati sempre che la tua gatta abbia accesso a cibo e acqua fresca, ma evita di sovralimentarla. Il veterinario potrebbe raccomandarti un’alimentazione leggera per il periodo di recupero.

Se sono stati prescritti farmaci per il dolore o per prevenire infezioni, assicurati di seguire al meglio le istruzioni ricevute. Stimola la mente della gatta con giochi interattivi, questo la aiuterà a trascorrere più facilmente il tempo di recupero senza subire eccessiva noia. Osserva attentamente la tua gatta, per verificare tempestivamente qualsiasi cambiamento nel comportamento, nell’appetito o nei movimenti.

Tieni presente che l’eventuale sanguinamento eccessivo, il gonfiore significativo o segni di infezione richiedono un consulto veterinario immediato. Per evitare complicazioni, è importante seguire le istruzioni specifiche del veterinario durante il periodo di convalescenza, che potrebbero includere visite di follow-up o ulteriori consigli per garantire una completa guarigione.

Ricorda che il periodo di convalescenza è fondamentale per il successo dell’intervento di sterilizzazione. Con cure amorevoli, attenzione costante e il supporto del veterinario, la tua amica a quattro zampe potrà guarire rapidamente e ritornare al suo stato di salute ottimale.

In definitiva, la sterilizzazione della tua gatta rappresenta una decisione di grande responsabilità che influenzerà in modo positivo la sua salute e il suo benessere complessivo. Per individuare tempi e modalità dell’intervento, consulta il tuo veterinario di fiducia, saprà illustrarti il percorso migliore e tutti gli accorgimenti da attuare durante la convalescenza della tua adorata gattina.

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