Abiti e accessori usati, dove portarli per riciclarli?

Ecco dove potete andare per riciclare gli abiti usati e fare in modo che vengano riciclati davvero

Pubblicato: 31 Marzo 2022 09:22Aggiornato: 8 Maggio 2023 14:34

Angela Inferrera

Consulente di stile

Consulente d'immagine, fashion editor ed esperta di moda sostenibile.

Ormai lo sappiamo: l’ambiente non ha bisogno di altri vestiti che diventeranno spazzatura. E sapete perché ? Perché solo l’1% delle fibre tessili viene effettivamente riciclata, il resto finisce in discarica. Avete idea della mole di materiale tessile che riempie le discariche di tutto il pianeta e che sarà destinata a non decomporsi o a farlo in centinaia di anni?

Ecco perché è fondamentale, quando possibile, cercare di recuperare le fibre tessili per dare loro una seconda vita. Vediamo insieme qualche indirizzo utile in questo senso.

Riciclare nelle grandi catene: pro e contro

Moltissimi brand fast fashion hanno delle belle ceste in vista nei loro punti vendita in cui potete gettare i vostri abiti usati a fronte di un buono sconto che poi potrete spendere nuovamente nel suddetto negozio. Vi invito a considerare il corto circuito del sistema: siete invitati a conferire abiti usati, che magari si sono rovinati in fretta perché erano di scarsa qualità, e ricevete in regalo un buono per acquistarne degli altri, di qualità altrettanto scarsa. Capite da sole che è un circolo vizioso che sarebbe bene spezzare.

Ora, dove vanno a finire questi capi? Molti arrivano in aziende che li raccolgono e in parte ne fanno pannelli fonoassorbenti o simili, ma in larghissima parte questi abiti finiscono nel terzo mondo, letteralmente intasandolo di vestiti. Insomma, non sempre è oro quello che riluce. A volte è solo greenwashing. Quindi, per evitare tutto questo, cominciate con il comprare meno e meglio, evitando il più possibile di far diventare i vostri vestiti immondizia.

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Come allungare la vita degli abiti usati?

Dove riciclare lana e cachemire

In Italia, l’azienda Rifò di Prato recupera i capi 100% lana o 100% cachemire, la cui fibra viene ricardata, rifilata e rigenerata, per realizzare capi nuovi. Potete spedire loro i vostri capi, viene il corriere a ritirarli a casa vostra e la spedizione è a carico di Rifò. Meglio di così!

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Abiti in lana: dove e come riciclarli

Dove riciclare i collant

Le calze di nylon sono purtroppo una croce: si smagliano e… si buttano! L’azienda svedese Swedish Stockings recupera i vostri vecchi collant e li utilizza per crearne di nuovi. Meno male che almeno loro ci hanno pensato!

Dove riciclare il denim

Qui torna in pista Rifò: in collaborazione con i negozi NaturaSì, hanno sparso un centinaio circa di box in giro per l’Italia per il recupero del vostro denim che verrà poi rigenerato. Cosa vuol dire? Che la tela denim verrà sminuzzata e rifilata per realizzate maglieria nuova in cotone. Non nuovi jeans quindi, ma altri capi, con fibra rigenerata.

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Il denim può essere riciclato e rigenerato

Il caso Patagonia

Patagonia è una delle aziende più sostenibili che ci siano e anche una delle più longeve. I capi Patagonia sono garantiti a vita: questo significa che, se tra dieci anni rovinate una delle loro giacche, potete rimandarla all’azienda e vi verrà riparata o sostituita. Per me, questo è un grande indicatore dell’affidabilità e della serietà di un brand. In generale, se volete smettere un capo Patagonia, potete spedirlo all’azienda che lo recupererà, evitandone lo smaltimento.

Dove riciclare calzature con suola in gomma

Anche le vecchie scarpe da tennis possono essere riciclate: potete portarle in uno dei tantissimi punti Esosport sparsi per l’Italia. La suola delle scarpe, normalmente in gomma, può essere recuperata. Gli impianti appositi infatti la sminuzzano per farla diventare materia prima per la realizzazione, ad esempio della pavimentazione dei campi da gioco.

Quali materie prime dell’abbigliamento possono essere riciclate

Per poter riciclare le materie prime dei capi d’abbigliamento, è essenziale che il capo di partenza sia composto al 100% di un solo materiale. I materiali misti, come cotone e poliestere, o anche lana e cachemire, ma anche lana e acrilico, non possono essere riciclati, perché non esiste ancora un procedimento che consenta di separare le fibre.

Le regole per un corretto riciclo degli abiti usati

Riciclare correttamente vuole dire dare a ciascun elemento il suo posto. E se un posto non c’è? Allora quel capo, se non è più utilizzabile, quindi nessuno lo indosserebbe perché irrimediabilmente macchiato, rovinato o comunque inservibile, va gettato nel secco, perché, appunto, non è più riciclabile. Prima però di gettare tutto nel secco, provate a sentire i canili della vostra zona: spesso usano i vecchi vestiti per l’interno delle cucce!

Dove riciclare i tuoi vestiti: qualche consiglio in più

Prima di pensare a dove e come buttare i vostri capi, cercate di vedere se potete ripararli, ritingerli, aggiustarli, rinnovarli. Insomma, cercate il più possibile di allungare la vita dei vostri vestiti, anche rivendendoli sugli ormai numerosissimi canali di vendita on line di capi second hand, o regalandoli a chi sapete che ne ha bisogno. Meno materiale finisce in discarica e meglio è, è abbastanza chiaro, no? Ovviamente, a monte ci deve essere anche una maggiore attenzione alla qualità di quello che scegliamo di indossare: più un capo è durevole e più tardi verrà gettato via. Vigliamo provare ad impegnarci? Non è poi così difficile: è solo una questione di scelte… più consapevoli.

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Come riciclare gli abiti con il second hand

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