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Il quinto mese è per molte donne il periodo migliore della gravidanza. Le nausee infatti terminano e la futura mamma si sente finalmente piena di energia e positiva. Inoltre iniziano a sentirsi più nitidamente i primi movimenti del bambino. La pancia continua ad ingrandirsi e i muscoli si stendono per consentire al feto di crescere all’interno dell’utero.
I sintomi del quinto mese di gravidanza
Nel quinto mese di gravidanza scompare la nausea e la mamma inizia ad avere sempre più fame. È il periodo per curare meglio l’alimentazione e seguire una dieta equilibrata, che faccia bene anche al bambino. Solitamente si possono avvertire dei disturbi dovuti alla cattiva circolazione come emorroidi, cellulite, vene varicose e smagliature. L’aumentata circolazione provoca spesso anche un eccessivo sudore e naso congestionato. I capezzoli diventano più scuri e compaiono delle macchie sulla pelle. Solitamente si può avvertire anche un bruciore di stomaco e insonnia, provocata dai movimenti del feto in particolare nelle ore notturne.
Cosa fare nel quinto mese di gravidanza
Come accade in ogni mese, anche nel quinto la mamma deve sottoporsi all’esame delle urine. Se non è ancora stato fatto nel quarto mese, in questo periodo si può fare il toxo-test, che indica se c’è la presenza di toxoplasmosi. Nel quinto mese è necessario effettuare anche la seconda delle tre ecografie che sono previste dal Servizio sanitario nazionale. Si tratta dell’ecografia morfologica, che ha come scopo quello di controllare la corretta formazione del feto e di tutti gli organi. Nel quinto mese di gravidanza la mamma deve prendersi particolarmente cura del proprio corpo. La prima cosa da fare è cospargere tutto il corpo, in particolare il seno, i fianchi e la pancia, con una crema antismagliature o con un olio specifico per la gravidanza. Questo è anche il momento migliore per effettuare gli esercizi di controllo della respirazione che saranno particolarmente utili durante il travaglio. L’amniocentesi si può invece effettuare nella diciottesima settimana di gravidanza e va fatta nel caso ci sia pericolo di patologie genetiche e cromosomiche. Fra gli esami che si possono effettuare fra la diciassettesima e ventitreesima settimana di gravidanza c’è anche la flussimetria, necessaria per verificare l’afflusso di sangue dall’arteria uterina sino alla placenta.