Fumare durante l’allattamento: i rischi per la salute

Fumare provoca gravi danni alla salute del feto e del bambino: ecco i 10 rischi principali anche del fumo passivo (e non solo delle sigarette tradizionali)

Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Fumare in gravidanza e durante l’allattamento espone il feto prima ed il bambino poi ad enormi rischi: non a caso il consumo di tabacco è, insieme all’alcol, uno dei pochi divieti per la donna in stato interessante. Fumare sappiamo essere di per sé un’abitudine da abolire a tutte le età ed in tutte le condizioni, in quanto i rischi gravissimi per la salute ai quali ci si espone, sono da decenni ormai incontestabili e che trovano d’accordo l’intera comunità scientifica. I danni alla salute non sono ascrivibili solo al fumo diretto ma purtroppo anche al fumo passivo.

Possiamo dunque immaginare i rischi da fumo, ed le sue conseguenze sul feto se a fumare è la donna in gravidanza o durante la fase dell’allattamento.

Effetti del fumo in gravidanza: le conseguenze per il feto

Abbiamo premesso che sono davvero poche le cose sconsigliate alle donne in gravidanza: dallo sport al lavoro, dal sesso con il partner alla dieta, in una gestazione fisiologica nulla mette in pericolo la donna ed il feto, purché sia vissuto tutto con buon senso ed entro i limiti discussi con il/la professionista che ci segue.

Inoltre, non rinunciare a ciò che ci fa stare bene, che ci rende serene, aiuta molto sotto il profilo psicologico ed emotivo, cosa non da poco durante quei lunghi mesi che, a volte, sono in grado di metterci a dura prova sotto molteplici aspetti. Questo principio, però, non si applica né per l’alcol né per il fumo che vengono assolutamente sconsigliati prima durante e dopo la gravidanza e non solo in forma di abuso.

Gli effetti del fumo durante i trimestri possono essere assai gravi, come si evince dal Ministero della Sanità, dall’Oms (OMS) e dagli studi condotti e pubblicati dall’ American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG), un’organizzazione che fornisce linee guida ed informazioni sulla salute femminile.

Secondo il Ministero della Salute, attraverso il consumo delle sigarette vengono inalate oltre 4.000 sostanze dannose, che dai polmoni della mamma attraversano la placenta e il cordone ombelicale. Ciò comporta, in primo luogo, una riduzione del corretto afflusso di ossigeno per il feto. Un minor apporto di sangue e di ossigeno, fondamentali per la crescita del feto, costringerà il cuore del piccolo a battere più forte, per sopperire a questo deficit indotto dalla madre.

Le 10 principali conseguenze del fumo in gravidanza:

  1. aborto spontaneo;
  2. parto prematuro;
  3. aumento della mortalità;
  4. placenta previa;
  5. riduzione della crescita;
  6. basso peso alla nascita;
  7. maggiore probabilità di infezioni respiratorie;
  8. asma;
  9. coliche;
  10. obesità infantile.

I rischi in caso di fumo passivo

E, purtroppo, i rischi del fumo in gravidanza sono presenti anche in caso la donna non consumi sigarette ma subisca fumo passivo. Nel 2014 è stato condotto uno studio  negli Stati Uniti, Women’s Health Initiative, che merita di essere ricordato: esaminando il comportamento di ottantamila donne in gravidanza i ricercatori hanno ravvisato che una non fumatrice esposta a fumo passivo prima e durante la gravidanza ha un rischio più alto del 17% di andare incontro ad aborto spontaneo, del 55% di dare alla luce un bambino morto e del 61% di gravidanza ectopica (extrauterina).

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Fumare in gravidanza e in allattamento: tutti i rischi per il feto

Effetti del fumo durante l’allattamento

Durante l’allattamento le cose non cambiano: il bambino/bambina esposto al fumo passivo in casa, o il piccolo che assorba nicotina a causa del latte materno di una fumatrice corre ugualmente rischi. Gli effetti negativi del fumo durante l’allattamento vedono concordi i principali istituti di ricerca e salute della donna. Tra gli effetti fra i quali nuovamente ritroviamo una maggiore probabilità di contrarre malattie respiratorie, viene annoverata anche la SIDS, nota comunemente come morte in culla o improvvisa del lattante.

Sebbene, oltre all’esposizione del/della lattante al fumo in casa, in particolare nelle zone adiacenti alla stanzetta nella quale sia posta la sua culla, tra le cause di SIDS vengono annoverate anche la posizione nella quale il lattante venga messo a risposare (sbagliata quella a pancia in giù) ed il soffocamento a causa di lenzuola e coperte. Ricordiamo, infatti, che il neonato deve dormire sempre libero da ingombri che possano schiacciarlo ed ovviamente, in caso di co-sleeping, che sia posizionato in una culla ad hoc accanto a noi, ma non nel nostro stesso letto.

Attribuibili al fumo sono effetti come anche maggiore  irritabilità, malattie a livello gastrointestinale, insonnia, mal di testa. Va precisato che non è solo la donna che allatta il soggetto al quale richiedere di eliminare questo comportamento ma a tutti i familiari e a coloro che passano del tempo in casa con il lattante.

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Fumare in gravidanza e in allattamento: tutti i rischi per il feto

Salute materna: a fare male non solo le sigarette tradizionali

Secondo l’ACOG le donne in gravidanza e in allattamento dovrebbero essere maggiormente informate sui rischi del fumo e sulla necessità di smettere per il buon esito della gravidanza, del parto e della vita del proprio bambino/a. E dovrebbero essere ancor più messe al corrente dei danni provocati da quei sostituti delle normali sigarette tradizionali verso i quali, erroneamente, si nutre fiducia. Parliamo di sigarette elettroniche, prodotti di svapo, narghilè. Gli stessi professionisti del settore dovrebbero essere sempre più aggiornati verso questi strumenti come anche verso le pastiglie, i cerotti e le gomme, usati come alternativi al consumo tradizionale del tabacco. Purtroppo sono poche le donne consapevoli che queste alternative sono in grado di produrre ugualmente rischi per la gravidanza e per l’allattamento.

La gravidanza, sempre secondo l’ACOG spinge il 54% delle fumatrici a smettere durante o poco prima della gravidanza. Sebbene ci sia una reale diminuzione delle donne fumatrici in gravidanza, la riduzione risente dell’età, del livello di istruzione e dell’area geografica. I benefici maggiori per la sospensione dell’uso di sigarette si risente se esso avviene entro il primo trimestre. Per chi soffre di tale dipendenza non rimane che chiedere aiuto al ginecologo/a che saprà indirizzare verso appositi centri ed ovviamente sarà in grado di fornire le informazioni base sulle conseguenze nei casi specifici.

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