Paolo Conte, cantante: biografia e curiosità

Un artista unico che ha conquistato il mondo: ma com'è iniziata la carriera di Paolo Conte? Tutto quello che non sai su di lui

Pubblicato: 14 Gennaio 2017 00:34Aggiornato: 31 ottobre 2024 15:27

Martina Dessì

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Non ha di certo bisogno di presentazioni: Paolo Conte è uno dei cantautori più apprezzati d’Italia, noto per il suo stile unico e sofisticato che coniuga jazz, chanson française, blues e swing con testi poetici e ironici. La sua voce graffiante e l’abilità nel dipingere atmosfere suggestive lo hanno reso una figura di culto non solo in Italia, ma anche in Europa e oltre.

Gli esordi

Paolo Conte nasce il 6 gennaio 1937 ad Asti. Cresce in una famiglia con una forte passione per la musica, specialmente per il jazz, un genere che segnerà profondamente il suo stile. Sin da giovane si avvicina al pianoforte, strumento che diventerà la sua firma artistica, anche se la sua carriera musicale non parte subito in prima linea: Conte si laurea in Giurisprudenza e inizia a lavorare come avvocato, attività che continuerà per molti anni parallelamente alla musica.

Negli anni ’60, Conte inizia a comporre canzoni per altri artisti, in collaborazione con il fratello Giorgio. Tra le sue prime composizioni c’è la celebre Azzurro, portata al successo da Adriano Celentano nel 1968. Questa canzone diventa rapidamente un inno italiano, ma Conte rimane dietro le quinte come autore. Nonostante continui a lavorare come avvocato, si dedica sempre più intensamente alla musica, collaborando con diversi artisti e scrivendo successi per interpreti come Patty Pravo e Bruno Lauzi.

Solo negli anni ’70 Paolo Conte decide di presentarsi come cantautore. Nel 1974 pubblica il suo primo album omonimo, Paolo Conte, che viene accolto favorevolmente dalla critica. Tra le canzoni presenti nel disco ci sono pezzi come Onda su onda e La topolino amaranto, che cominciano a delineare il suo stile particolare. Ma è con il suo terzo album, pubblicato nel 1979 e contenente brani come Un gelato al limon e Bartali, che ottiene un successo più ampio, confermandosi come uno degli artisti più originali e innovativi del panorama musicale italiano.

Anni ’80 e ’90, la consacrazione

Gli anni ’80 rappresentano un periodo di grande successo per Conte, che affina ulteriormente il suo stile e si afferma anche a livello internazionale. Nel 1981 pubblica Paris Milonga, un album che mette in luce la sua passione per la cultura francese e la chanson, espressa anche in canzoni come Via con me (o It’s wonderful), che diventa una delle sue canzoni più iconiche e una delle più amate dal pubblico. Questo brano, caratterizzato da un ritmo incalzante e dal ritornello inconfondibile, viene usato in numerose colonne sonore e pubblicità, contribuendo alla fama internazionale di Conte.

Nel 1984 esce l’album Paolo Conte (conosciuto anche come Aguaplano), che contiene altre canzoni famose come Sotto le stelle del jazz, una sorta di dichiarazione d’amore verso il jazz e le sue atmosfere notturne, eleganti e nostalgiche. Il successo di questo album porta Conte a esibirsi nei teatri più prestigiosi d’Europa, consacrandolo come uno degli interpreti italiani più apprezzati all’estero.

Negli anni ’90 la carriera di Paolo Conte continua a crescere. Nel 1990 pubblica Parole d’amore scritte a macchina, un album che mostra il lato più intimo e riflessivo dell’artista. Anche in questo decennio, Conte è acclamato a livello internazionale e partecipa a numerosi festival di jazz e musica d’autore, spesso paragonato ad artisti del calibro di Tom Waits e Leonard Cohen per il suo approccio originale e poetico.

Stile musicale e influenze

Paolo Conte è un artista unico e il suo stile fonde diversi generi e influenze. Tra queste spiccano il jazz, il blues e la chanson française, generi che ama e frequenta fin da giovane. Le sue canzoni sono spesso accompagnate da arrangiamenti ricchi e dettagliati, caratterizzati dall’uso di strumenti come il pianoforte, la tromba, il contrabbasso e le percussioni.

I testi di Conte sono un altro elemento distintivo: con la sua voce roca e profonda, Conte racconta storie di vita, amori perduti, personaggi stravaganti e atmosfere sospese tra realtà e fantasia. La sua scrittura è ironica, malinconica e, a tratti, surreale, ricca di riferimenti a mondi immaginari o a personaggi storici. La sua abilità di raccontare storie attraverso immagini potenti e giochi di parole ha reso i suoi testi veri e propri racconti in musica.

Paolo Conte è spesso paragonato ai grandi chansonnier francesi come Charles Aznavour, Jacques Brel e Georges Brassens per la sua capacità di trasmettere emozioni profonde e di descrivere le piccole grandi vicende della vita con un tocco di ironia e disincanto. Ma il jazz rimane una delle sue passioni più grandi, e si ritrova in molte delle sue composizioni. A tal proposito, Conte ha dichiarato di essere stato influenzato da artisti come Duke Ellington, Louis Armstrong e Django Reinhardt.

Curiosità su Paolo Conte

Paolo Conte non è solo un musicista e cantautore, ma anche un appassionato di pittura. Ha più volte raccontato di aver avuto un forte interesse per l’arte visiva e di praticare la pittura nel tempo libero. Ha persino dichiarato che, se non fosse diventato musicista, avrebbe intrapreso una carriera da pittore.

La cultura letteraria è sempre stata una componente importante nella vita di Conte, e lo si può notare nei suoi testi. È un grande lettore e ha dichiarato di essere stato ispirato da autori come Dino Buzzati, Italo Calvino e Georges Simenon.

Nonostante il suo successo, Conte è sempre stato un uomo molto riservato e poco incline alla vita mondana. Raramente concede interviste e preferisce mantenere una certa distanza dal mondo dello spettacolo. Questo aspetto ha contribuito a creare un’aura di mistero attorno alla sua figura ma sappiamo che da anni è sposato con Egle Lazzarin e che la coppia non ha figli.

Paolo Conte è uno dei pochi artisti italiani che è riuscito a conquistare un pubblico internazionale. La sua popolarità in Francia è particolarmente forte, al punto che molti lo considerano quasi un cantautore francese. Anche in Germania e nei Paesi Bassi Conte ha un nutrito seguito di fan.

A differenza di molti altri artisti italiani, Conte non ha mai amato apparire in televisione. Preferisce concentrarsi sulla musica e sui concerti dal vivo, considerati da lui un modo più autentico di esprimersi e di entrare in contatto con il pubblico.

Gli anni 2000 e oltre

Negli anni 2000 Paolo Conte continua a produrre musica e a esibirsi nei principali teatri d’Europa. Nel 2000 pubblica l’album Razmataz, un progetto ambizioso che nasce come colonna sonora per un musical da lui ideato e ambientato negli anni ’20, tra jazz e atmosfere circensi. Sebbene il musical non venga mai realizzato completamente, l’album riceve ottimi riscontri di critica.

Con il passare degli anni, Paolo Conte pubblica altri album e compilation, mantenendo sempre una qualità altissima. Tra i dischi più recenti c’è Snob (2014), un album che celebra ancora una volta le sue passioni musicali, alternando brani più intimisti ad altri più ritmati. Nel 2018, Conte festeggia i cinquant’anni di carriera con una serie di concerti celebrativi e la pubblicazione di Live in Caracalla – 50 Years of Azzurro, un album dal vivo che raccoglie alcune delle sue esibizioni più recenti.

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