David Sassoli non ce l’ha fatta. Il Presidente del Parlamento Europeo è morto all’età di 65 anni dopo un lungo ricovero dovuto a complicazioni legate al sistema immunitario e che aveva comportato l’annullamento di tutti i suoi impegni istituzionali. Volto tv prestato alla politica, Sassoli è stato per anni conduttore del Tg1 della sera, entrando con garbo e professionalità nelle case di milioni di italiani.
David Sassoli, chi è la moglie Alessandra
Il Presidente del Parlamento Europeo lascia la moglie, Alessandra Vittorini, e due figli avuti da questo matrimonio. Nata il 27 settembre 1957, è un architetto di grande spessore ed è figlia d’arte. Suo padre era infatti Marcello Vittorini, noto urbanista abruzzese scomparso nel 2011. Sposa poi David Sassoli, dal quale ha due figli: Livia e Giulio. Nonostante la carriera pubblica, la coppia ha sempre tenuto a mantenere il più stretto riserbo sulla vita privata, tenendosi a debita distanza dai riflettori.
Alessandra Vittorini è una professionista con un curriculum di tutto rispetto. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Pianificazione territoriale e urbana. Nel 1983, poi, ha conseguito l’abilitazione professionale, mentre nel 1985 si è iscritta all’Ordine degli Architetti di Roma. Si perfezione alla Scuola di specializzazione in Restauro dei monumenti, comparendo in diverse pubblicazioni che riguardano il suo settore professionale.
Nel 2015 è passata al vertice della Soprintendenza Unica Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città di L’Aquila e i Comuni del cratere. Come Soprintendente, è inoltre Responsabile del coordinamento dell’intervento di restauro e ricostruzione della Basilica di Collemaggio, insignito del Premio europeo “European Heritage Award 2020”, unico in Italia.
David Sassoli, una vita dedicata al giornalismo e alla politica
È morto da Presidente del Parlamento Europeo, ma David Sassoli è anche noto al grande pubblico per i tanti anni trascorsi al Tg1, dal 1999 al 2009. Per moltissimo tempo, è entrato nelle case degli italiani ed è stato il volto dell’edizione delle 20. Nato a Firenze il 30 maggio del 1956, è stato un giornalista capace ed elegante, da sempre interessato alla politica.
Questa sua passione, coltivata fin dalla più giovane età e prima di iniziare la carriera giornalistica a Il Tempo, è esplosa nel 2009, quando viene eletto al Parlamento Europeo. Nel 2014, è arrivata la riconferma in Europa con la carica di Vicepresidente, ottenendo 393 voti. Fa il bis nel 2017 e si ripete nel 2019.
Il 3 luglio 2019 viene eletto Presidente del Parlamento Europeo, il settimo italiano a ricoprire questa carica. Significativo il suo discorso di insediamento, nel quale aveva sottolineato come fosse necessario riscoprire lo spirito costituente dell’Unione, richiamando il Consiglio alla discussione del bisogno di discutere la riforma del Regolamento di Dublino.
La lunga malattia e l’ultimo ricovero
Le condizioni di salute di David Sassoli sono state delicate per gran parte del 2021. Il Presidente aveva infatti contratto una polmonite in forma severa, che l’aveva costretto a un lungo ricovero in ospedale. Ripresosi completamente, era tornato a ricoprire il suo ruolo con grande entusiasmo, fino al 26 dicembre 2021, quando si sono rese necessarie nuove cure ospedaliere a seguito di una grave complicazione del sistema immunitario.
A dare notizia del suo ricovero era stato il suo portavoce, Roberto Cuillo, attraverso il quale erano stati annullati tutti i suoi impegni istituzionali. David Sassoli è morto all’1,15 dell’11 gennaio al CRO di Aviano – in Provincia di Pordenone – dov’era ricoverato.
Il cordoglio dei colleghi e della tv
La morte di David Sassoli ha scosso il mondo della politica ma anche della tv. Luciana Littizzetto è stata la prima a esprimere cordoglio per la scomparsa del politico e giornalista: “Mancherai all’Italia e all’Europa. Immensamente”, ha scritto su Instagram ma non è mancato l’intervento di La Vita in Diretta, che lo ha salutato per sempre con un Ciao David. Il giornalista è stato conduttore del format antesignano della trasmissione guidata da Alberto Matano, che nel 1996 s’intitolava Cronaca in Diretta.