Il 20 luglio 2001 in occasione del G8 di Genova si sono scatenati alcuni scontri tra forze dell’ordine e manifestanti e in quell’occasione ha perso la vita Carlo Giuliani. La sua morte ha attirato immediatamente grande attenzione mediatica anche perché televisioni, cameraman e fotografi erano presenti nel capoluogo ligure durante l’evento testimoniando l’intero accaduto.
Ma chi era Carlo Giuliani? Ripercorriamo la sua storia a 21 anni di distanza da quei fatti.
Un giovane ragazzo romano
Carlo Giuliani, nato a Roma il 14 marzo del 1978, era figlio di Giuliano Giuliani, sindacalista della CGIL, e di Adelaide Cristina Gaggio: dopo il diploma al liceo scientifico decide di iscriversi alla facoltà di storia.
Il ragazzo molto sensibile ai temi sociali, svolge il servizio civile a Genova, presso Amnesty International. È in quel periodo che sceglie anche di adottare un bambino a distanza attraverso la Comunità di Sant’Egidio. Inoltre, alcune settimane prima di morire entra come volontario nell’Anlaids, l’associazione Nazionale per la lotta contro l’AIDS.
Nel passato di Carlo, però, ci sono anche problemi di droga che cerca di superare seguendo programmi di riabilitazione.
Il turbolento G8 di Genova
In occasione del vertice del G8 che riunisce i governi nazionali di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti d’America, e i rappresentanti dell’Unione Europea, Genova è una città completamente blindata. Fin da subito ci sono tumulti e scontri tra le forze dell’ordine e i movimenti no global.
Nel frattempo Carlo Giuliani, il 20 luglio decide di organizzare una gita al mare, come testimoniato dai familiari e dal costume indossato sotto i pantaloni. Venendo a sapere che ci sono degli scontri in città, decide di rinunciare alla giornata di sole per recarsi in piazza.
Gli scontri in piazza
Nel corso della giornata del 20 luglio si susseguono diversi scontri e dopo una carica non andata a buon fine da parte dei manifestanti in via Caffa, una strada laterale al corteo, una Land Rover Defender dei Carabinieri nel tentativo di procedere con la ritirata, si trova in piazza Gaetano Alimonda, bloccata davanti ai cassonetti dei rifiuti. La macchina con all’interno tre militari, viene presa d’assalto da alcuni manifestanti.
Tra di loro con il volto coperto da un passamontagna c’è anche Carlo Giuliani. Il ragazzo prende da terra un estintore precedentemente scagliato contro il veicolo dei carabinieri, con l’intenzione di lanciarlo a sua volta.
Uno dei carabinieri che si trova all’interno del Defender, per difendersi dall’assalto spara due colpi di pistola e uno di questi raggiunge il volto di Carlo Giuliani, caduto subito a terra.
Nel frattempo il carabiniere rimasto alla guida del veicolo dei militari, nel tentativo di allontanarsi dai manifestanti, durante la retromarcia passa sul corpo di Carlo Giuliani, che viene nuovamente investito quando il Defender prosegue con la marcia avanti.
Inizialmente ci sono dei tentativi di depistaggio, ma poi gli scatti di alcuni fotografi hanno permesso di ricostruire l’accaduto. Il processo per la morte di Carlo Giuliani ha portato all’imputazione del carabiniere responsabile dello sparo, prosciolto in seguito dalle accuse.