“La Storia di Elsa Morante è un romanzo popolare che assomiglia a una serie tv“, così viene descritto il romanzo dallo sceneggiatore Francesco Piccoli, che grazie alla sapiente regia di Francesca Archibugi è diventato realmente una fiction in 4 puntate per Rai 1 con protagonista la splendida Jasmine Trinca, nel ruolo Ida Ramundo, maestra, vedova Mancuso, con un figlio adolescente nell’Italia della Seconda Guerra Mondiale.
Jasmine Trinca ci ha raccontato della sua Ida e di come ha reso vivo il personaggio nato dalla penna di Elsa Morante e così ancora disperatamente attuale.
Intervista a Jasmine Trinca
Con quali aggettivi descriverebbe la sua Ida?
Utilizzerei quelli di Elsa Morante. Ida è sicuramente una figura che porta con sé una certa soggezione, è spaurita, smarrita, ma allo stesso tempo ha una ferinità che è un aspetto che mi piace sempre far emergere in una donna, anche quando non è proprio esaltato. Ma nel racconto di una donna che attraversa la guerra ci stava assolutamente. La attraversa anche con un senso di dignità e di orgoglio, perché è maestra. E poi ha per suo figlio grande sempre una parola di indirizzo. Forse è solo con Nino che riesce ad alzare la voce, perché vuole che questo figlio sia un bravo figlio.
In conferenza stampa Jasmine Trinca, che è alla sua seconda fiction dopo la sua partecipazione a La meglio gioventù “in un altro millennio”, ha spiegato come ha costruito il suo personaggio.
Per me Elsa Morante più che un nume tutelare è un nume temibile, perciò chiedere a me come ho costruito il mio personaggio mi si apre il terreno sotto i piedi. La Storia è già tutto, è il mio romanzo di elezione. Mia figlia si chiama Elsa proprio in omaggio alla Morante. Da tutte le parti La Storia mi parlava. Questo è il ruolo che ho aspettato tutta la vita. Ida dovevo essere io. Ida che ha paura di stare al mondo è un personaggio epico. Sono molto emozionata e felice, perché è stato un lavoro che ho sentito moltissimo. Qualcosa è diventato davvero carne. Ida in qualche modo aveva un modo di sentire che non passava dall’intelletto, ma dal suo corpo. E questo l’ho vissuto anche io nell’interpretarla. Il racconto non è individuale, ma parla di una collettività.
Elsa Morante, lo scandalo de La Storia
Elsa Morante pubblica La Storia nel 1974, e il romanzo viene stroncato dai critici suscitando non poche polemiche. Francesco Piccolo, sceneggiatore della fiction e scrittore, racconta l’impatto difficilissimo che il romanzo ebbe all’epoca, ma non dal pubblico che lo accolsero benissimo. “Pier Paolo Pasolini non fece una ma due stroncature. La questione ideologica era molto semplice. Erano anni in cui non si poteva raccontare la gente povera che perdeva. Qui la Morante fa addirittura morire il proletariato e questa cosa allora era inaccettabile. Il proletariato doveva trionfare.
Prima de La Storia, Elsa Morante era considerata la più grande scrittrice italiana, ma dopo con il suo romanzo fu considerata imperdonabile. C’è chi scrisse che se si doveva piangere, era meglio tagliare le cipolle. Fu veramente un attacco violentissimo di cui la Morante fece finta di niente, ma credo che ne abbia molto sofferto”.
La Storia, la trama e il cast
L’Italia è ormai in guerra al fianco della Germania quando, in una giornata di gennaio del 1941, un soldato tedesco, scaricato a Roma quella stessa mattina per una breve tappa e capitato per caso nel quartiere di San Lorenzo, si mette alla ricerca di una casa chiusa, “non tanto per una voglia urgente e irresistibile, quanto, piuttosto, perché si sentiva troppo solo”. È ubriaco quando incontra Ida Ramundo vedova Mancuso, una maestra elementare di origine calabrese, già madre di un adolescente. Nel vederlo, Ida fissa il giovane soldato tedesco “con occhio assolutamente disumano, come davanti all’apparizione propria e riconoscibile dell’orrore”. Perché Ida è ebrea, sebbene sia stata battezzata, e quello è il suo segreto.
Ida viene violentata da quel giovane soldato tedesco, proprio lei una donna incapace di difendersi. Quel giovane soldato morirà poco dopo, in guerra. Tutti sono incapaci di difendersi. Ma da quella violenza nascerà un bambino.
Oltre a Jasmine Trinca, nel cast de La Storia troviamo Francesco Zenga, Valerio Mastandrea, Asia Argento, Christian Liberti e Mattia Basciani che interpretano Useppe, il bimbo di Ida nato dalla violenza sessuale, ed Elio Germano. Soggetto di serie e soggetti di puntata di Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo; sceneggiatura di Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi; regia di Francesca Archibugi. La serie La Storia è prodotta da Picomedia.
La serie è in quattro puntate e la prima, in onda l’8 gennaio, ha ottenuto lo scettro del programma più visto della prima serata, battendo il Grande Fratello negli ascolti.