Giorno della Memoria: 10 frasi per non dimenticare

Il Giorno della Memoria ci ricorda l’orrore della Shoah: ecco dieci frasi per non dimenticare queste atrocità

Pubblicato: 25 Gennaio 2022 15:18

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Redazione

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Il 27 gennaio è conosciuto universalmente come il Giorno della Memoria. Una ricorrenza che è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, per ricordare l’orrore della Shoah.

L’Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.

Si è scelta proprio questa data perché il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata rossa buttarono giù i cancelli di ingresso al campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia. Per ricordare l’orrore della Shoah e soprattutto l’importanza di non ripetere certi orrori, ecco una serie di frasi per non dimenticare.

Giorno della memoria, le citazioni da ricordare

Il miglior modo per non dimenticare l’orrore della deportazione degli ebrei, dei campi di concentramento e della persecuzione razziale è quello di leggere le parole di grandi scrittori e poeti testimoni di quel tragico momento, perché tutto ciò non riaccada più.

“A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio”. Anna Frank

“Ad Auschwitz non scegliemmo di attaccarci ai fili elettrificati per scegliere la morte, che sarebbe arrivata in un secondo. Noi scegliemmo la vita, parola importantissima che non va sprecata e non va mai dimenticata nemmeno un minuto. Non bisogna perdere neanche un minuto di questa straordinaria emozione che è la vita. Perché nel tic-tac, che è il tempo che scorre, il tic è già tac”. Liliana Segre

“Nascere per caso
nascere donna
nascere povera
nascere ebrea
è troppo
in una sola vita”. Edith Bruck

“Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità”. Elisa Springer

“Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso”. Hannah Arendt 

“La via della sofferenza è la più sicura per giungere all’unione con Dio”. Edith Stein

“Tutte le decisioni che impegnano delle vite umane sono prese da coloro che non rischiano niente”. Simone Weil

“Il fascismo non aveva l’aria di finire presto. Anzi non aveva l’aria di finire mai. Erano stati uccisi, a Bagnole de l’Orne, i fratelli Rosselli. Torino, da anni, era piena di ebrei tedeschi, fuggiti dalla Germania. Anche mio padre ne aveva alcuni, nel suo laboratorio, come assistenti. Erano dei senza patria. Forse, tra poco, saremmo stati anche noi dei senza patria, costretti a girare da un paese all’altro, da una questura all’altra, senza più lavoro né radici, né famiglia, né case”. Natalie Ginzburg

“Auschwitz è patrimonio di tutti. Nessuno lo dimentichi, nessuno lo contesti. Auschwitz rimanga luogo di raccoglimento e di monito per le future generazioni”. Marta Ascoli

“La Shoah, come in ambito ebraico viene chiamato l’Olocausto, termine a suo modo improprio, fu un evento senza precedenti perché mai era stato deciso a tavolino lo sterminio, l’annientamento di un popolo in quanto tale, non perché fosse un nemico in guerra o perché si fosse macchiato di colpe. I nazisti hanno eliminato un milione e mezzo di bambini ebrei, e al di là della tragedia umana, ciò spiega meglio di ogni altra cosa l’intento di questo immane progetto di sterminio: non un pretesto, né una ragione se non quella di far scomparire un popolo dalla faccia della terra. E’ in questa totale mancanza di senso che va ricercata la necessità della memoria: non bisogna dimenticare, perché così come è accaduto può accadere di nuovo. È un fatto immane quello della Shoah, davanti al quale c’è da avere grande rispetto e grande memoria”. Alessandra Kersevan

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