Frasi sul cibo divertenti, le più belle per vivere un rapporto sano e sereno con l’alimentazione

Le frasi sul cibo divertenti arricchiscono la vita e danno spunti interessanti a tutto tondo. Le migliori da leggere e dedicare

Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videoreporter

Giornalista pubblicista, videoreporter, copywriter e content editor. Si occupa di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società.

Essere in pace con se stessi e non vivere negativamente il rapporto con l’alimentazione è un aspetto fondamentale per trascorrere un’esistenza serena. Le frasi sul cibo divertenti aiutano ad affrontare con ironia ogni momento legato alla dieta. Dieta non intesa soltanto come percorso verso il dimagrimento, ma soprattutto come stile per stare bene e prevenire eventuali patologie correlate al sovrappeso.

Che si preferisca una dieta onnivora, vegana o vegetariana fondamentale è assumere tutti i nutrienti di cui il nostro corpo necessita. Se si hanno delle difficoltà a relazionarsi con il cibo o semplicemente ci si vuole prendere un momento di svago con amici e parenti, ecco degli spunti interessanti.

DiLei, infatti, ha deciso di raccogliere le citazioni e gli aforismi più significativi sull’argomento per dare modo di riflettere, in maniera più o meno seria, rispetto a una tematica che sicuramente fa parte della vita di tutti in modo importante. Chi infatti può rinunciare al nutrimento, se poi questo avviene in maniera sana e serena ancora meglio.

Frasi sul cibo buono

Mangiare è uno dei piaceri della vita, a pensarla diversamente sono davvero poche persone al mondo. Ecco allora che le frasi sul cibo divertenti sono molto interessanti, risultano molto gradite quasi a tutti: sia grandi che piccini. Inoltre, se ciò che si mangia è di buona qualità e viene esaltato attraverso ricette sopraffine, cosa si può volere di più dalla vita?

“Se si pensa bene, si cucina bene”- Ferran Adrià

Frasi sul mangiare in compagnia

Le frasi sul cibo divertenti camminano di pari passo con la convivialità e con le frasi sull’amicizia. Quale migliore occasione, se non attorno a un tavolo, davanti a un bel piatto di pasta al sugo e a un bicchiere di vino, se non questa per scambiare quattro chiacchiere e concedersi un po’ di sano e meritato relax?

“Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare”- George Bernard Shaw

Aforismi sul cibo

Personaggi più o meno famosi, scrittori, politici, pensatori: tutti hanno almeno una volta pensato o pronunciato una o più frasi sul cibo divertenti. Batture, freddure che esprimono desideri rispetto al mangiar bene e a stare in buona compagnia. Si tratta di una pratica molto soddisfacente anche in solitudine, ovviamente: tutto dipende dalla propria indole e dal momento che si sta affrontando. Il cibo può essere anche consolatorio, l’importante è non esagerare e pensare prima di tutto alla propria salute.

“La pace del mondo si farà il giorno in cui le persone avranno cibo sufficiente per mangiare”- Momofuku Ando

Frasi sul cibo e l’amore

Quando fare qualcosa provoca piacere è strettamente legata alle frasi d’amore: un amore in senso ampio, a 360 gradi. Ecco allora che con le frasi sul cibo divertenti si possono conquistare cuori e trovare la persona della propria vita. Tutto ha a che fare con il buon mangiare, anche il corteggiamento. Mai sentito parlare di cibi afrodisiaci?

“Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene”- Virginia Woolf

Poesie sul cibo divertenti

E in che modo si può celebrare una buona pietanza se non attraverso le frasi sul cibo divertenti che diventano versi poetici? D’altra parte, chi meglio di un poeta riesce ad esprimere la bellezza che c’è nel mondo. In ogni cosa, dalla più piccola alla più significativa. Tutto dipende dagli occhi di chi guarda.

O rraù di Eduardo De Filippo

O rraù ca me piace a me m’ ’o ffaceva sulo mammà.
A che n’aggio spusato a te, ne parlammo pè ne parlà.

Io nun songo difficultuso, ma luvàmmel’ ‘a miezo st’uso.
Sì, va buono: cumme vuò tu. Mò ce avéssem’ appiccecà?

Tu che dice? Chest’ ‘è rraù? E io m’ ‘o mmagno pè m’ ‘o mangià…
M’ ‘a faja dicere na parola?
Chesta è carne c’ ‘a pummarola.

Ode al carciofo di Pablo Neruda

Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,
ispida edificò una piccola cupola,
si mantenne all’asciutto sotto le sue squame,
vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,
divennero viticci,
infiorescenze commoventi rizomi;
sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,
la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
la verza si mise a provar gonne,
l’origano a profumare il mondo,
e il dolce carciofo lì nell’orto vestito da guerriero,
brunito come bomba a mano,
orgoglioso,
e un bel giorno,
a ranghi serrati,
in grandi canestri di vimini,
marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:
la milizia.
Nei filari mai fu così marziale come al mercato,
gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi,
file compatte,
voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
non lo teme,
lo esamina,
l’osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe,
con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina,
lo tuffa nella pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,
poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
del suo cuore verde.

Il vino del solitario di Charles Boudelaire

Che vale lo sguardo stanco d’una bella donna
che scivola su di noi come bianco raggio
inviato dall’ondeggiante luna sul tremulo lago
bagnando la sua bellezza indifferente?

Che vale l’ultima borsa di scudi nelle mani di chi gioca?
Che vale un bacio libertino della magra Adelina?
Che valgono i suoni di una musica snervante e leziosa
come il lontano grido del dolore umano?

Nulla, proprio nulla di fronte al penetrante balsamo
che tu, ampia bottiglia, conservi nel tuo ventre
fecondo per il cuore assetato del pio poeta;

Tu gli versi la speranza, la gioventù, la vita
e l’orgoglio anche, quel tesoro da straccioni, sì,
ma che ci fa trionfanti e simili agli Dei!

Poesie d’amore di Nazim Hikmet

I giorni sono sempre più brevi
le piogge cominceranno.
La mia porta, spalancata, ti ha atteso.
Perché hai tardato tanto?

Sul mio tavolo, dei peperoni verdi, del sale, del pane.
Il vino che avevo conservato nella brocca
l’ho bevuto a metà, da solo, aspettando.
Perché hai tardato tanto?

Ma ecco sui rami, maturi, profondi
dei frutti carichi di miele.
Stavano per cadere senza essere colti
se tu avessi tardato ancora un poco.

Il pane di Gianni Rodari

Se io facessi il fornaio, vorrei cuocere il pane
così grande da sfamare tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.

Un pane più grande del sole, dorato, profumato come le viole.
Un pane così verrebbero a mangiarlo dall’India e dal Chili
i poveri, i bambini, i vecchietti e gli uccellini.

Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia.

Lode alla porchetta di Romeo Collalti

Pija un porchetto da poco smammato,
tenero e poco grasso, un po’ de vino,
lardo, ajo schiacciato, rosmarino,
poi sale e pepe appena macinato.

E st’ingredienti che t’ho nominato
mò deve de addopralli a quer divino:
mettete in parannanza a tavolino,
pija le frattaje e facce un bon tritato.

Schiaffato a la padella, stai a cavallo:
un po’ de lardo e, quanno che scurisce,
un ber bicchiere de vino p’allungallo.

Cucina bene e guarda co’ attenzione
che nun s’attacchi e che nun infittisca;
er mejo verrà doppo, a concrusione.

Intanto a sto’ porchetto, internamente,
inzeppa l’ajo, er rosmarino, er lardo,
lo strutto, er sale e er pepe co’ riguardo,
eppuro quer soffritto precedente.

Mò devi fa’ attenzione, ner tramente
che lo sistemi bene, e da’ ‘no sguardo
ch’er majaletto nostro, der gajardo,
fenisca in piastra senza perde gnente.

Quanno caccia er sughetto, a mano a mano,
datte da fa’: spennella ‘sto guazzetto
intorno intorno, e nun spennelli invano.

Cotto, sia callo o freddo, è appetitoso
che te lo magneressi, ce scommetto,
puro su la capoccia d’un tignoso!

“Cucinare è come amare, o ci si abbandona completamente o si rinuncia”- Harriet Van Horne

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963