Dai brani che hanno infiammato i suoi tanti fan, al ruolo di giudice di X Factor: Dargen D’Amico è uno dei cantanti più apprezzati del panorama musicale italiano, un paroliere che ha scritto canzoni per altri, ma è anche un artista che ha saputo conquistare il pubblico televisivo.
Dargen è il nome d’arte di Jacopo D’Amico, nato a Milano nel 1980, da tempo è sulla scena musicale, dove ha iniziato a muovere i primi passi già verso la fine degli anni Novanta. E inizia a macinare i primi consensi per le sue canzoni che affrontano tante tematiche diverse, brani dai quali è facile trarre frasi profonde, intense, ma anche scherzose e allegre sulla vita. I suoi testi riescono a essere leggeri e – al tempo stesso – a racchiudere significati più intesi e potenti, che riescono a toccare le corde del cuore.
DiLei ha selezionato le frasi più belle di dargen D’Amico, tra i protagonisti della 74esima edizione del Festival di Sanremo: aforismi e citazioni che si possono utilizzare in ogni occasione, da quelle più romantiche a quelle più leggere, fino a riflessioni di cui fare tesoro.
Indice
Frasi d’amore Dargen D’Amico
L’amore è una delle tematiche più trattate all’interno dei brani musicali. Questo non stupisce perché si tratta di un sentimento unico e potente, capace di smuovere le persone. L’amore è universale, difficile non averlo provato almeno una volta nella vita, perché non si parla solo di quello romantico ma anche di tutte le sue altre declinazioni: quello fraterno, quello che si prova per la famiglia, per un amico, per un figlio oppure per un animale.
E anche Dargen D’Amico nelle sue canzoni ha parlato di amore: lo ha fatto con alcune frasi che riescono a racchiudere la potenza di questo sentimento. Le più belle.
- Facciamo a metà di questi battiti. Io questa notte ti bevo senza mangiare e mi ubriaco di te. (Ubriaco di te)
- Non sei cambiata molto sei uguale a quella foto in cui sistemavi il cerchietto allo specchietto della mia moto io ricordo quando passeggiavi in tuta rosa in corridoio. (Ma noi)
- La prima volta ti ho incontrata su quel network, ricordi faccialibro? E mi sono detto lei, si, che si merita tutto il mio segnalibro! E poi ti ho sognata, tanto, tutto il mese successivo fino a sfinire Dio: “dai ti prego”. E così alla fine ti ho incontrata dal vivo.
E ora siamo qui, due come noi, plebei chiusi in una stanza come in ascensore, a fare Amore, tanto che potremmo vivere vendendolo su eBay! E io sto così bene, sto così bene
che mi viene da ridere al mondo vedo mille ragioni per morire…ma solo te per vivere! (Due come noi) - Fare di più è inutile se non riesco a fare a meno di te a meno di te a meno di te se non riesco a fare a meno di te. (A meno di te)
- È successo un pasticcio totale, una creatura mi ha scippato il cuore, la prego signore forse lei per favore riesce a farselo ridare. (SMS alla Madonna)
- Con te io sono dentro, con te io resto fuori, immaginandoti mentre sei qui, tra le mie mani. Non so spiegartelo questo soffocare in un respiro con te, con te, con te, con te, io vivo, con te, io sono. Perché tu stessa sei l’antidoto e il veleno. Con te io mi vergogno, però mi sento fiero, perché io stesso amore, sono falso e vero. (Con te)
- Non prendermi di petto, prendimi di cuore tanto è già sicuro che soffrirò di cuore. (D’ Cuore)
- L’amore è quell’intertempo, in cui qualcuno ti trattiene e ti tira in una stanzetta,
e tu cerchi di fuggire e di restare, indipende nel mondo ma quando, ci ripensi ti,
ricredi e ti, ritiri e ti, sembra il caso di restare, perché il mondo non è poi così grande,
e la suddetta stanzetta, non è poi così male. (L’amore è quell’intertempo) - E a volte un bacio solo vale il viaggio o il volo. (Van Damme – Saddam)
- Il mio amore fa spuntare nuovi rami, le tv nei lamponi, gli occhi nelle mani. Il mio amore fa spuntare ricami, uomini, palazzi e fiumi negli origami. (Origami Love)
- Chi Ti ama-ti apre il cuore, e o muori o t’innamori, Soffri un po’ se non ti vuole, soffrì di più se hai il cuore nato malato. (I love you buti t hurts)
- Me? Ti ricordi di me? JD Ormai credevo di non rivederti però la vita sorprende a volte
come il primo uomo la prima notte vede il sole andarsene e pensa: “non torna”. E invece il Sole torna e il cielo si aggiorna con te la stessa cosa, ora che sei famosa e hai tutti gli occhi addosso come la sposa beh, ti ricordi di me? (Un’altra cosa) - Eppure tu mi hai detto che sono l’unico adesso e che se ti allontani la colpa è dell’universo e la gente ci crede se gliela racconti bene dalle bugie nascono le leggende. (Katì)
Dargen D’Amico frasi sulla vita
Nei suoi testi Dargen D’Amico affronta tematiche moto diverse tra loro, ma in generale parla di vita e lo fa con il suo piglio con cui ha saputo conquistare tanti fan, nel corso della sua lunga e variegata carriera.
Dalle sue canzoni si possono trarre frasi bellissime sulla vita per riflettere, da regalare o da regalarsi.
- Chi ha paura del vuoto non arriverà in alto io ho paura anche del vuoto che c’è tra un passo e l’altro. (Odio Volare)
- Perché non sai mai quel che ti capita fino a che non ti è capitato e anche quando poi in realtà ti capita non capisci mai bene quel che ti è capitato. (Perché non sai mai – Quel che ti capita)
- Tanto è inutile conservarsi una riserva tanto non sai mai la vita cosa riserva tanto non si salva neanche la riserva quando la vita taglia la testa al toro come Superga. (Prendi per mano D’Amico)
- Le giornate finiscono tutte uguali e i ricordi sono briciole colorate te le ritrovi nel letto e non ti fanno dormire perché non sai mai se assaggiarle o spazzarle via. (Briciole colorate)
- Ho teso un filo luminoso tra questo testo e gli altri. È naturale che ogni tanto qualche rima risalti. Ho provato palchi e impianti fingendo di provare le emozioni, di altri. E ho avuto pochi amici, meno amiche timido con gli uni e con le altre scansafatiche. E ho perso tempo, perdigiorno la via più breve la scopri sempre al ritorno. (SMS alla Madonna)
- È tutta una questione di punti di vista nella vita insegni a un regista, impari da un trapezista ogni notte in cui creo canzoni sono Deo, creo mondi nuovi, religioni neogeografia, lista infinita collezione di punti di vista e di punti di vita. (Di vizi di forma virtù)
- Dove si balla fottitene e balla. Tra i rottami balla per restare a galla. Negli incubi mediterranei che brutta fine le cartoline la nostra storia che va a farsi benedire ma va’ a capire perché si vive se non si balla. (Dove si balla)
Testi di Dargen D’Amico: Dove si balla, ma non solo
Uno dei brani più celebri del rapper milanese è senza dubbio Dove si balla, che ha portato sul palco del Festival della canzone italiana nel 2022. Un pezzo con cui si è classificato nono e che è diventato un vero e proprio tormentone.
Il brano fa parte dell’album Nei sogni nessuno è monogamo, ottavo in studio per Dargen D’Amico, al cui interno ci sono tante altre canzoni ricche di frasi e citazioni che lasciano il segno.
- Mi piace la musica dance che pure un alieno la impara. E mi piace, mi piace, mi piace Che non mi sento più giù. (Più giù). Mi piace perché sa di te di quando ballavi per strada. E mi piace, mi piace, mi piace anche se non ci sei più. (Sei più). (Dove si balla)
- Ma sì, che è inevitabile la gelosia ma so che sfioriresti se resti in mano mia sei più bella se te ne vai via. (Cosa ci manca? Bella domanda). Eh, la gelosia ma so che sfioriresti se resti in mano mia sei più bella se te ne vai via (Cosa ci manca?). (Patatine)
- Quando parti così di fretta capisci chi vale. Lasci le cose che non sono necessarie. Tipo me, tipo me, meglio come amico. E faccio finta che abbiamo solo dormito tanto l’ultima notte neanche ci riuscivo. Volersi bene è un po’ troppo ripetitivo. Tipo me, tipo me, che ho sempre fame. Perché in un’altra vita ho smesso di fumare. (Ustica)
- E da quando sono uscito dal mondo degli adulteri per entrare qui nel mondo degli adulti è da lì che sto invecchiando male, quanti anni mi dai? Non me lo dice, ma lo pensa, fine pena mai c’era un briciolo di purezza, l’ho cacciato via. La verità se la vuoi spiegare allora è una bugia mia nonna urlava, “Capelli ricci, pensieri strani!”. Però poi ci giocava con le ciocche tra le mani. (Nei sogni nessuno è monogamo)
- Nasci solo nel momento in cui ti adatti siamo scimmie ma perspicaci siamo storie tratte dal mare da cui discende il mio amore per il sale. (Una setta)
Le frasi più profonde delle canzoni di Dargen D’Amico
Dargen D’Amico ha cantato brani con testi profondi, ma è stato anche autore di alcune canzoni che hanno saputo toccare il cuore delle persone. Lo ha fatto per altri artisti che hanno portato al successo quei versi e li hanno resi colonne sonore della vita di molte persone. Basti pensare a Dieci interpretata da Annalisa oppure a Chiamami per nome, che ha visto duettare Francesca Michielin e Fedez.
Nei suoi testi Dargen D’Amico riesce a toccare tantissimi argomenti diversi facendo sì che le sue canzoni possano arrivare a più persone, a generazioni diverse e alle sensibilità più disparate.
Le frasi più profonde tratte dalle canzoni di Dargen D’Amico.
- Metto le quattro frecce ed esco dal mio gregge riscaldamento spento tanto il freddo è dentro il portamonete con tutti i miei averi ho ancora due fette della pizza di ieri. Puoi cambiare l’Italia, io non c’ho mai creduto il mio artista preferito è sempre deceduto. E il volo dura poco però tutti a guardare il ritorno delle stelle cadenti dal mare. (Il ritorno delle stelle)
- I soldi sono tutti del Monopoli. Ma nella metropoli la gente esce pazza.
Non si guarda neanche in faccia e ammazza. Per una striscia, ammazza.
Per una striscia, Gaza. Ogni tanto scoppia qualche bomba. Così per fare un poco, poco, poco di colore.Perché la noia proprio non si vende. La noia è molto peggio, peggio, peggio del dolore. La gente sveglia sogna di essere in vendita. E di finire su un catalogo in Arabia. Come annoiano ‘ste serie sulla droga e sulla strada, sì. Mi ha deluso lo Stato, mi ha deluso la mafia. (Gaza) - Amo Milano perché l’inquinamento è ambientale. È inutile smettere di fumare per le siringhe e i mozziconi che trovi nei prati che è come bere gratis. Amo Milano perché ha solo difetti siamo venuti tutti a viverci difatti. Amo MIano perché che vuoi farci l’hanno cantata Dalla, Battiato, Jannacci. (Amo Milano)
- Potresti prendermi, eh. Potresti prendere per mano l’aria e portarci all’ombra (ah), dove si respira ancora e salvare il mare con un’invenzione buona tipo un’ostrica che mastica la plastica, una nuvola nuova (ah). E invece mi dai quest’aria vecchia di polvere sì, nella gara sta vincendo il Sahara e c’è sabbia ovunque, tipo negli archivi della Rai. Mi tieni triste e in fila (te sei come l’aria). Umanità, sei sudata fradicia. E riempi in fretta la tua scatola toracica. (Umanità)
- Io sono diverso da voi e devo accettarlo per primo e poi dovete fare voi lo stesso con me altrimenti va a finire che mi sovrastimo mandatemi un invito in ufficio, un invito ufficiale tengo alla coerenza sociale super ospite familiare, è perfetto. Mimetismo superficiale. (Dello stesso colore)
- Ma da qualche parte dovrà pure cominciare a crescere il mondo dei giusti sopprimere le disuguaglianze, uniformandoci, comandando i gusti le intolleranze alimentari l’ospitalità per chi arriva, arriva gli insetti da mangiare rispettarne la carne finché è viva. (Dalla parte della legge)
- Mi verso il solito e guardo bene dal balcone. Vedo un mondo confuso più del solito senza ritorno, e io mi guardo bene dall’uscire perché mi sento più confuso del mondo. (Ma è un sogno)
- Innamorati dei frustrati che diventano cattivi E quindi innamorati pure dei loro genitori iperprotettivi Prova a scappare dal mondo quando nessuno ti insegue Prova a farti del male solo per sporcare la neve. (È troppo facile innamorarsi)
- E infine sono ferite le stelle fuori dal confine delle tapparelle ma io sono un mezzo uomo. Sono un mezzo cono d’ombra un mondo fuori dai radar delle sentinelle e sto col Dio che non è stato preso avrebbe vinto, eppure si è arreso all’arresto. (Dello stesso colore)
- A due passi dalla concezione di uomo libero, scivolo e perdo l’equilibrio, nel baratro sto in bilico. (Il ritorno delle stelle)
- Lo so che ti dispiace, eri quasi diventato grande sei rimpicciolito di colpo senza le gambe sei saltato su una mina antiuomo. Ecco le prove che oramai sei un uomo. Ecco le gambe nuove, poi ti sei risvegliato, ti avevano spogliato. Avevi la depressione di essere sul pianeta sbagliato. Dai che un giorno se ne andranno i segni. Dai, che per sminare la tua terra bastano quattro millenni. (Miniere)