Ode ad Alva Fisher, l’uomo che ha inventato la lavatrice

Quello che oggi è per noi una semplicissima attività, un tempo era un lavoro faticoso e massacrante. Ecco perché la lavatrice è stata una rivoluzione

Pubblicato: 5 Luglio 2021 12:38Aggiornato: 25 gennaio 2024 15:47

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Le nostre nonne, probabilmente, ricordano ancora la fatica e la sofferenza fisica di fare qualcosa per tutta la famiglia che però era necessaria: lavare i panni, per loro e per gli altri. Niente di più semplice, pensiamo oggi tutte, ma facendolo ci dimentichiamo di un piccolo ma fondamentale particolare: prima, la lavatrice, non esisteva.

Oggi, infatti, siamo abituate a premere un pulsante e attendere che questo utilissimo elettrodomestico compia il suo dovere. Al massimo ci limitiamo a discutere in casa su chi deve ricordarsi di accenderla. Altre volte, invece, menzioniamo l’elettrodomestico sui social per rivendicare i nostri diritti e per ricordare agli altri che lavare i panni, così come occuparsi delle faccende domestiche, non è una prerogativa delle donne.

Eppure un tempo, neanche troppo lontano, erano le donne a doversi occupare di questo, e non con poca fatica. Lo facevano a mano, nei fiumi e nei laghi, lo facevano d’estate e d’inverno, “spaccandosi la schiena” e distruggendosi le mani. Perché era quello, tra i tanti, il loro compito. È stato poi Alva Josiah Fisher, eroe dei tempi moderni, a cambiare il destino delle donne.

Chi era Alva Josiah Fisher

Nato nel 1852 a Chicago, nell’Illinois, Alva Josiah Fisher era un ingegnere e fu l’uomo che inventò la lavatrice. In pochi conoscono il suo nome, sicuramente non come quello dei geni e dei visionari che hanno cambiato il mondo, come Marconi ed Edison, per esempio. Eppure anche lui fu un eroe. Grazie alle sue idee rivoluzionò il mondo del bucato diventando un pioniere della modernità

L’americano, nel 1906, progettò la prima lavabiancheria con motore elettrico e, senza saperlo, stava rivoluzionando il mondo contemporaneo. Non era certo un femminista, né probabilmente ai tempi era interessato alle questioni di genere, eppure stava scrivendo un pezzo di storia, quello della modernizzazione e della liberazione delle donne.

Così l’invenzione della lavatrice liberò le donne

La lavatrice ha messo d’accordo tutti, sin dalla sua invenzione. È diventata persino oggetto di studio e di discussione nelle università per i sociologi e gli antropologi, proprio per il grande impatto che ebbe sulla condizione femminile nei secoli. Perché con la lavatrice le donne non dovevano più tornare al fiume con carichi di lenzuola da lavare, perché finalmente avevano un aiuto concreto e moderno dalla loro.

Oggi quei tempi ci sembrano lontani, dato che ci basta spingere un pulsante per fare tutto, e a volte neanche quello. Possiamo infatti programmare la partenza, scegliere tra diverse opzioni e possiamo addirittura non comprarla, tanto ci sono le lavanderie self service.

Ormai la lavatrice è un bene dell’umanità in tutti i sensi. È tra gli elettrodomestici più utilizzati e tra i beni più acquistati. Pensate: ha battuto anche automobile e cellulare. Ma è soprattutto il simbolo della liberazione della casalinga.

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