Eugenia Barruero, la maestrina dalla penna rossa

È il capitolo dedicato alla giornata del 17 dicembre 1881 quello in cui compare per la prima volta Eugenia, la maestrina dalla penna rossa nel libro Cuore

Pubblicato: 13 Aprile 2022 13:20Aggiornato: 22 gennaio 2024 15:24

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

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Il suo nome è Cuore, ma per almeno un secolo gli italiani lo hanno chiamato “Libro Cuore”, perché quello era il testo del nostro Paese, quello che avvicinava grandi e bambini alla lettura, quello che non poteva mancare in nessuna casa.

Provate a chiedere alle vostre mamme e alle vostre nonne di guardare nei vecchi scatoloni in soffitta, ci sarà almeno un Libro Cuore in ognuno di questi.

E forse ce n’è uno conservato anche nella casa del civico 38 in Largo Montebello a Torino, proprio in quella che era un tempo l’abitazione di Eugenia Barruero, la giovane donna che ispirò Edmondo De Amicis per la costruzione del personaggio della “maestrina dalla penna rossa”.

La maestrina dalla penna rossa

Correva l’anno 1886 quando veniva pubblicato, per la prima volta, Cuore. Un romanzo per ragazzi che racconta, sotto forma di diario immaginario di un bambino di terza elementare, tutto ciò che succede durante l’anno scolastico 1881-1882, dal 17 ottobre al 10 luglio nella scuola municipale d’Italia.

Ed è proprio in uno di quei capitoli, che riporta la data del 17 dicembre del 1881, che compare per la prima volta la figura di una maestra entusiasta e sorridente, con lo spiccato spirito materno. Enrico Bottini, bambino di terza classe e voce narrante del libro, la descrive come la “Maestrina della prima inferiore numero tre, quella giovane col viso color di rosa, che ha due belle pozzette nelle guance, e porta una gran penna rossa sul cappellino, e una crocetta di vetro giallo appesa al collo”.

Chi era quella maestra con la penna rossa che animava le pagine del diario immaginario di Enrico ce lo siamo chiesti in tanti. Era reale o era solo una figura nata dalla penna di De Amicis?

Chi era Eugenia Barruero

La maestrina dalla penna rossa di Cuore non era un personaggio di finzione e assomigliava, nel cuore e nello spirito, proprio alla donna che aveva ispirato lo scrittore. De Amicis, romanziere, giornalista e cronista della realtà, probabilmente l’aveva conosciuta nella scuola che frequentavano i suoi figli, anche se questo non è certo.

Quello che sappiamo è che si trattava di Eugenia Barruero, classe 1860. Una giovane maestra di scuola elementare che viveva a Torino, nella casa a Largo Montebello. All’epoca della stesura del romanzo era ancora giovanissima, ma così appassionata nei confronti del suo lavoro e di quei bambini, che De Amicis la scelse come modello per tutti gli educatori.

“Sempre allegra, tien la classe allegra, sorride sempre, grida sempre con la sua voce argentina che par che canti, picchiando la bacchetta sul tavolino e battendo le mani per imporre silenzio” – si legge nel romanzo -“Poi quando escono, corre come una bimba dietro all’uno e all’altro per rimetterli in fila; e a questo tira su il bavero, a quell’altro abbottona il cappotto perché non infreddino; li segue fin sulla strada perché non s’accapiglino”.

La maestra immortale

Eugenia Barruero ebbe una vita tranquilla e serena e morì all’età di 97 anni il 14 aprile del 1957. Il giorno dopo la sua morte è stata celebrata con le tavole a colori pubblicate sulla prima pagina della Domenica del Corriere che la ritraevano con quel sorriso raccontato nel romanzo, circondata dai bambini e dal loro affetto.

Nel 1985 venne apposta sulla sua vecchia abitazione una targa commemorativa, che ancora oggi è visibile: “In questa casa visse La Maestrina dalla Penna Rossa, ricordata nel libro Cuore da Edmondo De Amicis, Eugenia Barruero”.

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