Barbara Cartland, la donna in rosa che divenne la nonna di Lady Diana

La scrittrice britannica è stata una donna eclettica con un talento innato per la scrittura. Ma non solo: la sua voglia di fare la differenza l'ha spinta sempre ad aiutare il prossimo

Pubblicato: 1 Gennaio 2023 08:00Aggiornato: 25 marzo 2024 13:08

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Redazione

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Attori, cantanti, scrittori sono tutti accumunati da una caratteristica imprescindibile: il talento, che però, non è sufficiente ad assicurare il successo. Il talento deve essere coltivato e disciplinato. Se questo è vero quando si parla di arte, danza o recitazione, lo è ancora di più quando si vuole diventare uno scrittore di fama. Bisogna lavorare incessantemente per trovare il proprio stile e Barbara Cartland ha trascorso la maggior parte della sua vita a scrivere.

Tra le autrici britanniche più prolifiche, ha pubblicato 723 libri nel corso della sua carriera, con un talento innato per ogni cosa fatta. La nonna (acquisita) di Lady Diana, è stata una donna all’avanguardia che si è battuta per far riconoscere ai più deboli i loro diritti. Barbara Cartland era lontana anni luce dalle protagoniste dei suoi romanzi in quanto donna indipendente, ironica e coraggiosa che di certo non aveva paura di seguire le proprie passioni.

L’inizio della carriera

Mary Barbara Hamilton Cartland nasce il 9 luglio 1901 da una famiglia benestante e perde il padre capitano della milizia nel 1918 durante le ultime fasi della Grande Guerra. La madre dopo la scomparsa del marito decide di trasferirsi a Londra con la famiglia e proprio qui Barbara inizia a scrivere.

A soli 21 anni ha una rubrica di gossip sul Daily Express, mentre l’anno successivo pubblica il suo primo romanzo. A differenza delle protagoniste dei suoi libri che cedono al fascino degli uomini, Barbara sposa Alexander McCorquodale a 26 anni dopo aver rifiutato numerose proposte. Dal loro matrimonio nasce Raine che nel 1976 sposa il padre di Diana Spencer, diventando la matrigna della futura principessa. Proprio Diana è solita divorare i libri di Barbara, diventata a tutti gli effetti sua nonna.

Il “vissero felici e contenti”, però, non fa parte della vita della scrittrice perché divorzia ben presto da Alexander McCorquodale per poi sposare suo cugino Hugh McCorquodale, con il quale ha due figli maschi.

Una donna appassionata ed eclettica

La scrittura per Barbara rappresenta la sua essenza e ama scrivere di tutto, oltre ai libri rosa la sua passione sono biografie, poesie e libri di cucina. Un animo eclettico che l’ha portata a diventare dagli anni ’70 in poi uno dei personaggi più amati non solo per le sue opere, ma anche per il suo stile. Appassionata di feste, il tratto distintivo sono gli abiti rosa vaporosi accompagnati da una parrucca bionda e un trucco e gioielli altrettanto appariscenti.

L’aspetto frivolo che tutti notano e celebrano, in realtà, nasconde grande curiosità e sete di conoscenza. I suoi scritti sono tutt’altro che superficiali: prima di scrivere un romanzo si documenta per restituire un racconto il più reale possibile, una sete di conoscenza che la porta a conversare di tutto, dagli amori alla politica fino alla religione.

La voglia di aiutare il prossimo

La penna sensibile e l’animo attento caratterizzano ogni azione di Barbara Cartland fin dalla giovane età. La voglia di migliorare la vita del prossimo, la spingono a sfruttare le sue conoscenze da aviatrice e a ideare nel 1931 un rimorchio per un aliante in grado di trasportare la posta. Attiva e in prima linea durante la seconda guerra mondiale, diventa ufficiale cadetto e si spende per raccogliere fondi e aiutare le organizzazioni che si occupano dei più deboli.

La passione per la scrittura, infatti, va di pari passo con la politica e l’attivismo. Diventata consigliere della contea di Hatfield nell’Hertfordshire, lotta per salari e condizioni migliori per le infermiere e le ostetriche. Inoltre, si batte per i diritti degli zingari. Grazie al suo coraggio e alla sua intraprendenza, per la prima volta i bambini rom possono frequentare le scuola in Inghilterra.

Diventata uno dei personaggi più popolari del Paese, la scrittrice riceve il titolo di Dame da Elisabetta II, anche e soprattutto grazie al suo impegno umanitario. Morirà nel 2000 all’età di 98 anni lasciando ai posteri tutta la sua preziosa eredità.

 

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