Una giusta illuminazione è fondamentale per creare l’ambiente perfetto in casa, e ogni stanza ha le sue esigenze: se in cucina e nello studio c’è bisogno di più luce, in camera da letto e in soggiorno si può dare vita ad un’atmosfera molto più soffusa. In ogni caso, la scelta di lampade e lampadari si rivela molto più importante di quanto potrebbe sembrare a prima vista. E dal momento che pure l’occhio vuole la sua parte, perché non puntare anche all’estetica? Scopriamo cosa sono le lampade plissé e come usarle per arredare casa.
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Che cos’è la lampada plissé
Avete mai sentito parlare delle lampade plissé? Sono pezzi d’arredamento di design, che si abbinano perfettamente sia ad uno stile classico che a quelli più moderni. Ma di cosa si tratta? Il termine “plissé” nasce nell’ambito della moda, dove viene utilizzato per indicare un tessuto pieghettato. È un acquisto derivante dalla Francia, dove il verbo “plisser” significa proprio pieghettare: guardando una semplice definizione da vocabolario, un tessuto plissé è quello fittamente pieghettato con andamento verticale, “che si presenta come il mantice a soffietto di una fisarmonica”.
Il termine, in campo sartoriale, appare per la prima volta non poi così tanto tempo fa: dobbiamo tornare indietro di appena un secolo, quando lo stilista spagnolo Mariano Fortuny y Madrazo lo utilizza nel 1909 per una sua nuova linea di abiti ispirata alle tuniche degli antichi egizi e degli antichi greci. Nel giro di pochissimo tempo, il plissé ottiene un grande successo e viene impiegato soprattutto nella realizzazione di abiti e gonne. Donne famosissime indossano creazioni di questo tipo: un esempio su tutti, il celeberrimo abito bianco pieghettato che Marilyn Monroe sfoggia nella scena iconica del film Quando la moglie è in vacanza.
In tempi odierni, il plissé lascia il campo della moda (dove tuttavia non ha mai smesso di andare alla grande) per intersecare tendenze in altri ambiti, tra cui quello dell’interior design. Nasce così la lampada plissé, che replica la celebre pieghettatura dei vestiti per dare movimento all’ambiente in cui viene posizionata. L’idea è infatti quella di creare un gioco di linee e luci in grado di rendere l’atmosfera più accogliente, con un tocco di originalità. I più grandi interior design hanno realizzato la propria versione di lampada plissé, e oggi è ormai disponibile a livello commerciale su scala molto ampia, andando incontro alle esigenze di qualsiasi tipo di cliente, con numerose fasce di prezzo.
Tipi di lampade plissé
Come abbiamo visto, non esiste un’unica lampada plissé: si tratta piuttosto di una tendenza di design che si applica ai punti luce, e che può essere declinata in mille varianti. A partire dal tipo di lampada stessa, che può essere da tavolo, da terra, da parete o da soffitto (e in ognuno di questi casi, esistono infinite sfumature diverse). Si può poi fare un ulteriore distinguo in base al materiale con cui viene realizzata: dal cristallo al pregiato vetro di Murano, passando per la carta di riso e il tessuto a nido d’ape. E infine, dalla lampada plissé di design si arriva a quelle prodotte su scala commerciale, più economiche e alla portata di tutti.
Come usare le lampade plissé in casa
Perché scegliere una lampada plissé per la propria casa? È naturalmente una questione di gusti, ma il vantaggio di questo tipo di design è che si presta davvero ad ogni stile di arredamento. Basta cambiare qualche dettaglio o scegliere una variante diversa per poter impreziosire un ambiente più classico, oppure per dare un tocco più soft ad un appartamento in stile industriale o ancora per illuminare in maniera accogliente una stanza arredata secondo i dettami del minimalismo, dove ogni elemento è soppesato con cura.
Vediamo allora qualche idea per arredare casa con una lampada plissé. In cucina e in sala da pranzo, potete scegliere dei modelli a sospensione che penzolano dal soffitto, in modo che forniscano la giusta quantità di luce nei punti in cui più ce n’è bisogno: come ad esempio sopra l’isola in cui preparate le vostre pietanze, o sopra il tavolo della sala da pranzo dove la famiglia si riunisce per consumare i pasti. In soggiorno, invece, è possibile usare una lampada plissé da terra per creare un’atmosfera più raccolta: posizionata dietro il divano o la poltrona, offre luce a sufficienza per leggere un buon libro, senza però diventare troppo fastidiosa se si vuole guardare la tv o semplicemente oziare un po’.
Lo studio è la stanza in cui, per esigenze fin troppo evidenti, è necessario avere più luce possibile. Optate allora per un lampadario da soffitto che si abbini ad una lampada plissé da tavolo, che potrete tenere sulla scrivania e usare al bisogno. Ne esistono di tantissimi modelli, con bei paralumi bianchi o colorati per dare un tocco di originalità al vostro ambiente. La lampada da tavolo è utile anche come abat jour in camera da letto, da tenere sul comodino per ogni necessità. In alternativa, se avete una camera senza comodini o preferite lasciar libera la loro superficie, potete scegliere delle comode applique plissé da appendere alle pareti, appena al di fuori della larghezza della testiera del letto.
Infine, le lampade plissé si prestano bene ad arredare, senza troppi orpelli, anche stanze come l’ingresso, il corridoio e il bagno. Nel primo caso, ad esempio, potete abbinare una semplice consolle svuota tasche con una lampada da tavolo e un grande specchio, che aiuta ad aumentare gli spazi in caso di dimensioni ridotte. Nel corridoio, per evitare ingombri eccessivi, puntate sulle applique: potete metterne diverse, per tutta la lunghezza della parete. In bagno, infine, l’ideale è una lampada da soffitto che offra una bella luce, senza rinunciare al design.