Boswellia: cos’è, proprietà e a cosa serve

La boswellia è una gommoresina dalle proprietà antinfiammatorie utilizzata nella medicina Ayurvedica, in erboristeria e in fitoterapia

Pubblicato: 7 Ottobre 2021 10:00

Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Cos’è

La boswellia è una pianta nota in India come Salai guggal chiamata anche olibano indiano e franchincenso indiano. Il genere boswellia include 28 diverse specie tra cui la Boswellia serrata, originaria dell’India, la Boswellia sacra che cresce nelle zone subdesertiche di Africa e Arabia e la Boswellia frereana, spontanea in Somalia. Si tratta di alberi di dimensioni variabili, tutti appartenenti alla famiglia delle Buseraceae e utilizzati nella medicina Ayurvedica, in erboristeria e fitoterapia per le sue proprietà terapeutiche.

La specie maggiormente impiegata è la Boswellia serrata, albero che può raggiungere i quindici metri di altezza, producendo grandi foglie alterne imparipennate cioè composte da foglioline in numero dispari. I fiori della boswellia sono bianchi e riuniti in corti racemi e il frutto è una piccola drupa che contiene tre semi. La droga della boswellia – cioè la parte della pianta che viene usata a scopo terapeutico – è rappresentata dalla gommoresina che fuoriesce da incisioni della sottile corteccia. La gommoresina di boswellia si rapprende a contatto con l’aria e si presenta sotto forma di lacrime solide dalla forma tondeggiante o irregolare, grandi fino a tre centimetri, giallastre o rossastre, con un odore caratteristico e sapore amaro. Poiché ricca di acidi boswellici dalle proprietà balsamiche e antinfiammatorie, la gommoresina viene raccolta e impiegata così com’è o utilizzata per preparare estratti. Inoltre, la resina di boswellia viene bruciata durante le cerimonie religiose per favorire il rilassamento, la meditazione e la preghiera ed è impiegata anche per preparare profumi e incensi.

Proprietà e a cosa serve

La boswellia è un rimedio utilizzato nella medicina Ayurvedica che ne impiega la gommoresina per trattare patologie infiammatorie acute e croniche di vario tipo. La droga della bowellia è costituita per la maggior parte da resina e per la restante parte da gomma e olio essenziale. La resina contiene a sua volta acidi triterpenici che includono acidi boswellici, dall’azione antinfiammatoria. Questo rimedio si utilizza soprattutto per alleviare i sintomi associati a infiammazioni a carico dell’intestino, dell’apparato muscolo scheletrico, di quello respiratorio e della pelle. La boswellia è usata ad esempio in caso di asma e altri problemi respiratori, dolori reumatici, artrite, artrosi, coliche e patologie autoimmuni come il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, l’artrite reumatoide e la psoriasi.

L’azione della boswellia è data soprattutto dalla presenza di acidi boswellici, in grado di ridurre l’infiammazione e il danno ai tessuti a livello intestinale ed extraintestinale attraverso diversi meccanismi tra cui l’inibizione di un enzima noto come 5-lipossigenasi. Tale inibizione ferma la sintesi di leucotrieni e di citochine: il risultato è una diminuzione del dolore e di altri sintomi legati all’infiammazione che, nel caso di dolori reumatici e articolari, porta a un miglioramento della mobilità.  Gli acidi boswellici hanno poi proprietà broncodilatatrici, motivo per cui questo rimedio può essere d’aiuto anche in caso di asma e problemi a carico del tratto respiratorio.

In ambito cosmetico, la boswellia serve per contrastare le rughe e tonificare la pelle.

Dosaggio

La boswellia può essere assunta così com’è sotto forma di gommoresina e, in questo caso, secondo la medicina ayrvedica il dosaggio è pari a 2-3 grammi al giorno. In erboristeria si trovano facilmente anche estratti secchi di boswellia titolati in acidi boswellici, generalmente in forma di capsule o compresse. Nel caso dell’estratto, il dosaggio varia da 400 milligrammi a un grammo, da assumere tre volte al giorno durante i pasti. Poiché il dosaggio dipende dalla quantità di principio attivo presente, è bene fare riferimento a quanto riportato sulla confezione dell’integratore alimentare per conoscere la dose corretta da assumere nell’arco della giornata.

Sempre in erboristeria sono reperibili anche prodotti a uso topico contenenti boswellia, tra cui creme cosmetiche antirughe e tonificanti per combattere i segni del tempo e pomate dall’azione antinfiammatoria e analgesica da utilizzare contro i dolori a carico delle articolazioni e per alleviare i sintomi della psoriasi.

Controindicazioni

La boswellia non ha particolari controindicazioni o effetti collaterali e solo saltuariamente la sua somministrazione può causare irritazione cutanea nelle persone sensibili e lievi disturbi gastrointestinali come nausea, mancanza di appetito e bruciore di stomaco. Eventuali effetti collaterali a carico dell’apparato gastrointestinale non sono comunque frequenti perché gli acidi boswellici non agiscono sulla sintesi di prostaglandine, dunque non provocano i tipici disturbi che invece danno i FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei. La boswellia non va utilizzata in caso di allergie e in gravidanza e va assunta con moderazione e sotto consiglio del medico se si seguono terapie contro l’asma, perché potrebbero verificarsi interazioni.

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