La scorsa notte è morta Susanna Parigi, cantautrice e scrittrice italiana, che nel corso della sua carriera ha collaborato con alcuni dei nomi più importanti della musica italiana, da Fiorella Mannoia a Claudio Baglioni fino a Riccardo Cocciante e Raf. L’artista aveva 62 anni e lottava da tempo contro una brutta malattia.
Il messaggio postumo sui social
Ad annunciare la notizia della scomparsa dell’artista, è stata la stessa Susanna Parigi, con un messaggio postumo lanciato la mattina del 18 dicembre sui suoi profili social: “Se vi scrivo è perché sto camminando verso la casa del Padre” si legge nel lucido e toccante post di addio.
“Volevo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine in questo anno di tribolazioni” continua Parigi, che da mesi lottava contro una lunga malattia. Il pensiero è poi rivolto agli allievi dei conservatori di Trento, Parma, Monopoli e Milano, dove Parigi ha insegnato per anni canto jazz-orientamento pop: “Volevo ringraziare i tantissimi allievi che ho avuto la fortuna di conoscere in questi anni. Con molti è nato un rapporto stretto, fatto non solo di musica, ma anche di ricerca ed emozioni. Vi auguro il meglio perché il mondo che sembra rovesciare in modo inevitabile, con voi forse ha una speranza”.
Un pensiero anche per i colleghi che con lei hanno collaborato nel corso degli anni: “Ringrazio i grandi artisti che mi hanno permesso di lavorare con loro: Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante, Tony levin, Raf, Pat Metheny e poi Corrado Augias, Lella Costa, Marco Travaglio. Ringrazio ovviamente i miei storici musicisti e anche quelli con cui non suonavo più da tanto tempo. Ognuno mi ha regalato un pezzo di vita”.
Infine, il pensiero della cantautrice è rivolto alle tante, troppe, troppe donne vittima di violenza: “Me ne vado con una grande sofferenza, immensa, per quello che accade alle donne quotidianamente. Dovevamo pensarci prima, almeno otto anni fa. Il lavoro da fare è una rieducazione pesante degli uomini, ma non solo. Le donne devono imparare a percepire i segnali e a non accettare nessuna forma di possessione”.
Parole sofferenti ma piene di consapevolezza quelle di Susanna Parigi, che se ne è andata così come ha vissuto, con passione, impegno e il coraggio di dare voce ai più deboli.
Susanna Parigi, che cantava delle donne senza voce
Nel corso della sua lunga carriera da cantautrice e scrittrice, con un genere unico che mescolava musica pop e letteratura, Susanna Parigi ha sempre cercato di porre l’attenzione sulle difficoltà dei più deboli, degli svantaggiati, di coloro che la società – per pregiudizio o indifferenza – lascia indietro.
Nel brano Io sono il meno, parte del suo ultimo album dal titolo Caro m’è ‘l sonno, Parigi ha tratto dell’importante tema del femminicidio e della sofferenza delle donne vittime di disturbi alimentari: “Vedo le ragazze che ne soffrono sono le martiri del nostro tempo perché sentono e percepiscono che qualcosa non va bene, la loro è una reazione a qualcosa” aveva spiegato in un’intervista a Whom.
Parigi si occupava dei diritti delle donne, ma anche di tutti coloro che per un motivo o per un altro, vengono esclusi e dimenticati. Le persone spaesate le chiamava lei: “quelle che non si trovano nei modelli che propone la visibilità televisiva. O nei modelli imposti dal consumismo compulsivo […] Nella religione dei catechismi. Ci sono tanti aspetti della vita quotidiana in cui queste persone, considerate fantasmi, non si trovano: il mio album è dedicato a tutti loro”.