Shiloh, la figlia “gender variant” di Angelina Jolie e Brad Pitt

Shiloh, figlia di Angelina Jolie e Brad Pitt è una “gender variant”: si veste e comporta da maschio, si fa chiamare John. E genitori assecondano la sua natura

Pubblicato: 21 Novembre 2018 15:18Aggiornato: 5 maggio 2022 10:41

Sara Gambero

Giornalista esperta di Spettacolo e Lifestyle

Una laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia del Cinema. Appassionata di libri, film e del mare, ha fatto in modo che il lavoro coincidesse con le sue passioni. Scrive da vent’anni di televisione, celebrities, costume e trend. Sempre con un occhio critico e l'altro divertito.

Shiloh Nouvel Jolie-Pitt, la figlia dodicenne di Angelina Jolie e Brad Pitt, è una bellissima bambina bionda. Perfetto mix tra mamma e papà, viso d’angelo, bocca carnosa e capelli cortissimi da maschietto. Perché lei maschietto ci si sente da quando è bambina: in famiglia si fa chiamare John (guai a chiamarla Shiloh), si veste solo con pantaloni, sui red carpet che calca insieme a mamma sfoggia cravatte e smoking dal taglio maschile.

Shiloh è un esempio di “gender variant“. “Persone la cui modalità di espressione del genere differisce da ciò che ci si aspetterebbe in base al loro sesso biologico”, spiega il professor Paolo Valerio, presidente dell’Osservatorio nazionale identità di genere. “Sono infelici nel percepire la propria identità come incongrua rispetto al corpo, manifestano il desiderio di essere riconosciuti come appartenenti all’altro genere e mostrano perciò spesso preferenza per vestiti, giocattoli e amicizie del genere opposto”.

Angelina e Brad non hanno mai fatto mistero della cosa: da subito, fin dalle prime manifestazioni maschili di Shiloh lo hanno raccontato tranquillamente ai media, lasciando che la figlia si vestisse, mostrasse e comportasse come voleva.

La varianza nei bambini si manifesta infatti molto presto, tra i tre e i quattro anni, ma solo una piccola percentuale, tra il 6 e il 23 per cento, persiste in età adulta con l’idea di voler cambiare il proprio genere. Fino all’adolescenza, consigliano gli esperti, l’atteggiamento migliore è quello di non punire i loro “esperimenti”.

Con l’arrivo dell’adolescenza, tuttavia, il genere biologico si impone drammaticamente a discapito dell’identità percepita. E per alcuni, quelli che continuano a sentirsi diversi, è consigliato a quel punto intraprendere un percorso di transizione  in cui rientrano i bloccanti ipotalamici, ovvero gli ormoni che ritardano lo sviluppo dei caratteri biologici di genere.

Anche per Shiloh si era parlato lo scorso anno di cure ormonali intraprese, in accordo con i genitori, per bloccare lo sviluppo ormonale. Notizia poi smentita.

Ad oggi Shiloh-John, che ha compiuto 12 anni, continua a rivendicare con orgoglio, sotto i riflettori, la sua identità maschile. E mamma Angelina asseconda con amore e comprensione la sua natura. Con compagni e mariti non è stata fortunata, Angie, ma con i figli e come madre si sta rivelando meravigliosa.

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