Raz Degan consce la realtà dei kibbutz perché lui è nato in uno di questi, in particolare a Sde Nehemia. E se lui lo ha lasciato da tempo, suo padre e la sua famiglia vivono ancora lì. Per questo è coinvolto in prima persona in quello che sta accadendo in Israele.
Raz Degan, il messaggio di dolore e indignazione sulla situazione in Israele
Raz Degan ha voluto affidare a Instagram il suo messaggio di sdegno per le atrocità e violenze commesse sulla popolazione inerme, il dolore per i bambini e i neonati massacrati. Le sue sono parole che vogliono smuovere le coscienze perché non si può rimanere in silenzio o passivi e indifferenti di fronte a stragi senza senso e veri e propri crimini di guerra.
“Ciò che sta accadendo in Israele negli ultimi giorni non è guerra, non è politica; sono crimini contro l’umanità“. E prosegue: “Sono devastato dagli atti di terrorismo commessi. Quando bambini di uno, due, tre o quattro anni vengono rapiti e uccisi, altri picchiati e gettati nei pollai, e altri usati come scudi umani, non ci sono scuse o giustificazioni. Quando centinaia di giovani ragazze sono state stuprate e in diretta i terroristi hanno telefonato le madri per farle ascoltare, e poi hanno publicato le immagini delle ragazze picchiate e trascinate sanguinanti per strada. Questi sono atti barbarici mirati che non possono essere confusi con la politica ne la guerra, e non possono essere tollerati in alcun modo. Hanno catturato anziani sopravvissuti all’olocausto, li hanno maltrattati, picchiati e uccisi come animali… e poi postano le foto sui social. Questa non è guerra; è malvagità“.
Continua: “Se siamo essere umani e non siamo indignati da tutto ciò che sta accadendo, c’è un serio problema”. E di Hamas è “essenziale capire chi sono veramente così come è fondamentale separare atti di guerra con atti mirati di indecenza umana”.
Raz Degan, l’appello su Instagram
Poi l’appello che Raz Degan rivolge a tutti noi per non voltare la faccia dall’altra parte e lasciare che le cose vadano come vadano: “Il mio cuore piange per le oltre mille vite tolte da sabato, per i bambini, le ragazze e le donne torturati, per le famiglie distrutte e per coloro che continuano a lottare per proteggere i loro cari. Di fronte a queste atrocità, non possiamo restare in silenzio. Non possiamo ignorare la realtà di quanto sta accadendo. Non possiamo permettere che la nostra indifferenza prevalga sulla decenza dell’umanità stessa”.
Domenica 15 ottobre Silvia Toffanin ha voluto Degan tra gli ospiti di Verissimo perché torni a parlare della drammatica situazione che sta vivendo il suo paese e in particolare la sua famiglia e suo padre che vive ancora in un kibbutz.