Raoul Bova ricattato, un sms anonimo prima della diffusione dell’audio: sospetti su Corona

Un messaggio anonimo che ha offerta a Bova la chance di tenere segreto il suo audio per Martina Ceretti: chi c'è dietro l'estorsione?

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Luca Incoronato

Giornalista

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L’addio tra Raoul Bova e Rocio Morales non rientra esclusivamente nell’ambito del gossip. C’è altro di cui parlare. Un tema di colpo delicato, che si distanzia dall’ondata d’ironia che ha travolto l’attore, giudicato per il suo stile d’approccio più che per la presunta relazione segreta (i legali di Bova ribadiscono come la coppia non si sia mai sposata e, di fatto, fosse separata da tempo).

Dai social alle aule di tribunale, considerando come Bova avrebbe ricevuto un messaggio anonimo, attraverso il quale sarebbe stato ricattato: paga o diffondiamo tutto il materiale.

Raoul Bova, messaggio anonimo

Pochi giorni prima dell’esplosione del caso Raoul Bova, un messaggio da mittente anonimo è giunto sul telefono dell’attore. Questi sapeva, dunque, che in qualche modo la vicenda sarebbe divenuta pubblica. Poco dopo essere stato contattato, infatti, ecco la diffusione da parte di Fabrizio Corona.

La notizia è stata lanciata da Repubblica e ora sappiamo che la Procura di Roma sta indagando in merito ai fatti. Un sms dai toni minacciosi, atto a spingere Bova a pagare. È bene precisare come alcun riferimento esplicito al denaro richiesto sia assente dal messaggio. L’allusione è però lampante (da capire in aula come potrebbe reggere tutto ciò): pagare per evitare la pubblicazione di materiale compromettente.

È evidente la risposta di Bova, anzi l’assenza della stessa. Non ha accettato di stare al gioco e ha lasciato che tutto divenisse pubblico. Il 21 luglio il materiale finisce per arricchire il ben noto podcast Falsissimo di Fabrizio Corona. Il risultato? Oggi tutti sanno che gli “occhi spaccanti” sono quelli di Martina Ceretti.

Indagini in corso

Come detto, la Procura di Roma sta indagano in merito. È in corso l’analisi del traffico telefonico di Martina Ceretti, modella e influencer, così come di Raoul Bova. L’obiettivo degli inquirenti è quello di ricostruire la catena dei messaggi inoltrati dalla giovane, così da risalire al soggetto che ha consentito la divulgazione. Tutto ciò in seguito alla denuncia dell’attore.

È bene precisare come Fabrizio Corona non risulti nell’elenco degli indagati. Il fatto che in passato sia stato condannato per estorsione, però, accende ovviamente un faro su di lui. È infatti il soggetto che ha diffuso il materiale. Ciò che conta, però, è scoprire chi glielo abbia girato. Tale soggetto, infatti, potrebbe essere alla base del tentativo di estorsione.

Le indagini proseguono e, di fatto, di indagati neanche l’ombra per ora. Il lavoro di raccoglimento di elementi è stato affidato alla polizia postale, sotto il coordinamento del pm Eliana Dolce. Il fascicolo è dunque contro ignoti, mentre il numero dal quale è partito il tentato ricatto sarebbe intestato a un prestanome.

Non si esclude intanto l’ipotesi della ricettazione. Chi ha infine diffuso quei contenuti, se consapevole del fatto che l’origine fosse illecita, potrebbe aver a sua volta commesso un reato. Si parla di Corona, ovviamente, ma riuscire a dimostrare questa sua dose di conoscenze sarà tutt’altro che facile.

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