Renata Erika Szabo, ex compagna del velocista Marcell Jacobs, ha rilasciato per la prima volta un’intervista esclusiva al magazine Chi, tornando sul rapporto tra il campione olimpico e il figlio Jeremy, nato dal loro amore quando lui aveva soltanto 19 anni. Oggi il piccolo ha sette anni e la madre ha ribadito come patisca l’assenza del padre, nonostante lo veda sempre come il suo grande eroe.
Marcell Jacobs, le parole dell’ex Renata
Marcell Jacobs è balzato agli onori della cronaca per via del suo trionfo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, in cui ha raggiunto la vetta del podio nei 100 metri e nella staffetta 4×100. Jacobs è l’uomo che ci ha tenuto col fiato sospeso, l’atleta che ci ha fatto sognare con i suoi ori e le sue imprese, eppure c’è un’ombra che si staglia sulla sua vita privata.
Renata Erika Szabo ne aveva già parlato, almeno in parte, su Instagram proprio in seguito alla vittoria a Tokyo 2020 quando era rientrato in Italia. “In teoria Jeremy doveva andare a prenderlo in aeroporto a Roma con tutti i familiari – ha detto Renata nell’intervista a Chi -. Peccato, però, che il giorno prima che lui atterrasse, la nonna mi abbia mandato un messaggio per dirmi che Jeremy non poteva andare perché per lui non c’era posto in macchina. Questo non è giusto”.
Poi ha affermato: “Quando ci si lascia con la compagna, non si dovrebbe lasciare anche il figlio. Jeremy non c’entra niente: Marcell resterà sempre suo padre e lui ha bisogno del papà. Marcell all’inizio veniva anche un po’ a trovarlo, poi hanno iniziato a passare le settimane e poi i mesi. Non c’era l’ombra di una regolarità”. Una situazione che farebbe male a qualsiasi mamma, preoccupata per il benessere del figlio che ha tutto il diritto di vedere il proprio papà, anche se tra i genitori le cose non vanno come nelle favole.
Il mea culpa di Marcell Jacobs
L’intervista a Renata Erika Szabo arriva come un colpo al cuore, perché possiamo immaginare quanto conti per un bambino avere l’approvazione e l’affetto del proprio papà. Il piccolo Jeremy ha compiuto sette anni lo scorso 14 dicembre e, anche in quell’occasione, l’ex compagna del campione olimpico ha ribadito come Jacobs abbia fatto sentire la sua assenza: “Non abbiamo ricevuto la telefonata del papà. Poteva mandare un vocale o un messaggio scritto perché Jeremy è capace di leggere. Invece, niente. Solo a Natale abbiamo ricevuto la telefonata della nonna paterna, che poi gli ha passato il papà che gli ha fatto gli auguri. Nostro figlio vede il suo cuginetto che aspetta il suo papà alla finestra e quando Jeremy sa che il papà deve arrivare, fa la stessa cosa. Peccato che poi Marcell, invece, non arrivi mai”.
Un’attesa senza fine per il piccolo Jeremy, nonostante l’atleta avesse fatto mea culpa in un’intervista al Corriere della Sera, dove aveva velatamente ammesso di aver sbagliato con il primogenito e di voler rimediare. Quando Jeremy è entrato nella sua vita, Jacobs aveva solo 19 anni e non era pronto per fare il papà, come sta facendo adesso con i figli Anthony e Meghan, nati dall’amore con la sua compagna e futura moglie Nicole Daza.
Probabilmente in tutto ciò influisce il rapporto difficile che lui stesso ha avuto con il padre, che è sparito dalla sua vita quando era appena un bambino. Il tempo per recuperare non manca, basta che vi sia la volontà di farlo.